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tipologia: Catalogo dei Citati - Epoche, fasi di civiltà o fatti storici; Id: 142+++


Area dell'identificazione
Forme primaria nome
Campagna scandalistica contro il patto di non aggressione tedesco-sovietico [e.v., s.: a partire da documentazione di fonte tedesca collazionata da uffici statunitensi e presentata dalla stampa come sensazionale prova di un doppio gioco di un preteso imperialismo sovietico ante bellico] [asis]   
Area della descrizione
Storia Sergio Segre, Esame critico dei documenti americani contro l'Unione Sovietica, in «Rinascita», 1948/3, e.v., s.: «Perché tali documenti non furono pubblicati prima? - si domanda il 'Pittsburg Post Gazette' [...] Il 'New York Times' parla di "intrighi segreti, rivalità nell'inganno, brutali conquiste e cinico dispresso per l'opinione pubblica mondiale cui la Russia non solo ha preso parte, ma che essa stessa ha promosso". / Il 'Philadelphia Enquirer', dopo aver dato alla Russia la colpa della seconda guerra mondiale, proclama in tono drammatico: "Questi documenti valgono di ammonimento perché non ci si fidi della parola di Mosca". / Il 'New York Herald Tribune', dopo aver affermato che fu un'azione deliberata russa a provocare la guerra del 1939, parla della "cinica alleanza della Russia sovietica con i nazisti, dello smisurato imperialismo che indusse la Russia a trattare a sangue freddo per l'annessione degli Stati baltici e per la spartizione della Polonia" ecc. Altri giornali, che pur si dimostrano perplessi sull'opportunità della pubblicazione, sono però pienamente convinti della "gravità delle rivelazioni" a carico dell'URSS, e si scagliano contro la diplomazia degli Stati totalitari (tra i quali si fa rientrare la Russia) affermando che essi "non si attengono ad alcun codice che possa essere inteso da uomini d'onore, ma che l'opportunismo è l'unico principio che seguono, e che non vi sono limiti alla loro avidità".» ; [Segre, nota il totale silenzio sul pregresso, sulla politica britannica di Halifax che propose anche l'adesione di Gran Bretagna e Francia all'asse Roma-Berlino, l'accettazione inglese delle rivendicazioni hitleriane sull'Austria, Cecoslovacchia e Danzica purché tramite evoluzione pacifica, sugli accordi di Monaco ai danni della Cecoslovacchia ; inquadra inoltre le richieste sovietiche nel quadro di una strategia puramente difensiva, tanto verso una Finlandia armata dai nazisti, od una Romania pericolosamente sostenuta verso espansione [verso la Moldavia], quanto nelle ipotesi di costruzione di un corridoio mediterraneo o persico [che si rivelerà fondamentale nel proseguio bellico in accordo con gli Alleati]]


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