Area dell'identificazione | Forme primaria nome | | Lo sviluppo montessoriano Garzanti 1950 manifesta l'epilogo del suo percorso che dal positivismo coerente alla sua formazione medica delle prime edizioni intitolate Manuale di pedagogia scientifica, reintitola La scoperta del bambino. «Il Vecchio manuale terminava con un capitolo intitolato: 'Fattori morali'; il nuovo sopprime questo capitolo e vi sostituisce: 'L'educazione religiosa', aggiungendo poche pagine designate 'La quadriga trionfante' che sarebbe poi, con parole più modeste, la quadruplice direzione dell'istruzione prescolastica data nelle 'Case di Bambini'; e cioè: disegno, scrittura, lettura e aritmetica. E' soppressa, nella nuova edizione, la prefazione di Nazzareno Padellaro, che apriva il trattato nell'edizione del 1935 come nell'edizione del 1931 era soppressa la dedica ad Alice e Leopoldo Franchetti, generosi sostenitori della Montessori [nota ironica del Direttore, 'Ma questa Montessori è proprio un modello di educatrice! Ecco perché volevano tributarle il premio Nobel della pace!' [e.v., una pace armonica priva di tensioni e risoluzioni, costituita da manichini conformi conservatori dello 'statu quo']]». | | | | | |
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Area della descrizione| Storia | [sinossi della critica di Dina Bertoni Jovine, a cura di e.v. con qualche libera estensione funzionale alla traduzione sintetica]: [tende al conformismo di una religione rivelata priva di ogni spiritualità, tutta formale ed esteriore; «non conquistata dai martiri ma dai dottori» teorizzata: il percorso al cristianesimo si sviluppa nell'accettazione di un calendario liturgico, i cui colori rappresenterebbero la proposta non violenta esterna che il bambino interiorizza. Nel volume la 'formazione dell'uomo' respinge l'opinione che il suo atteggiamento verso il bambino sia una derivazione delle teorie di Rousseau, laddove non si deve confondere lo spontaneismo privo di sviluppo con il motore dello sviluppo naturale : «Una differenza a favore del Rousseau è costituita dal fatto che Emilio messo solo di fronte al mondo degli elementi deve superare molte e dure battaglie che gli dànno una precoce esperienza e una precoce forza; mentre il bambino della Montessori trova tutto predisposto perché le difficoltà non gli si presentino mai troppo numerose o troppo gravi e non lo spaventino». «Si può affermare che la vita morale, nella concezione montessoriana perde ogni carattere drammatico. Essa è il risultato dell'armonia fra la vita individuale e l'ambiente.». «Le Case dei bambini, nate per gli alunni poveri di San Lorenzo e di Testaccio, dopo una affermazione superba della loro efficienza, furono di fatto trascurate; il metodo e le 'Case' furono dirette all'infanzia agiata. Il materiale, l'impianto divennero sempre più legati a spese rilevanti. Il metodo subì svolgimenti minuziosi, si fece pedante, si potrebbe dire freddo, poiché aveva perduto il suo valore di mezzo di redenzione.». «nella 'Casa del Bambino' il fanciullo passa molto tempo a lavorare solo, col suo materiale, scelto secondo il proprio gusto del momento; a esplicare un'attività che ha il solo scopo di perfezionarlo in un dato movimento meccanico (quelle allacciature, per esempio, quei telai!) assaporando la sterile soddisfazione di conquistare un'abilità della quale non può vedere gli usi futuri.». La Casa del bambino rimuove ogni elemento che spinge alla crescita verso il mondo adulto; [nell'edizione spagnola in cui anticipa codinamente la questione religiosa, propone la costruzione di chiese con acquasantiere di mezzo metro] e ciò annullerebbe per la contentezza della pedagogista, la conflittuale spinta alla ribellione genitori-figli. Rifugge tanto Kant quanto Vico: la morale è armonia priva di ogni dramma, privo di ogni tensione per una qualsivoglia trasformazione in meglio. «I bambini 'instabili, pigri, disordinati, violenti, caparbi, disubbidienti ecc.' sono malati 'funzionalmente' e possono guarire seguendo una forma igienica di vita 'psichica' [La formazione dell'uomo, Milano, Garzanti, 1949, p. 46]». Diventa dunque il metodo privilegiato per il mantenimento dello status-quo, sia esso di ambito cattolico, islamico, buddistico, o razzista. «E se il materiale Montessori non ci ha dato ancora delle generazioni di indeboliti e aridi manichini si deve al fatto che le Case sono sempre in numero limitato, che le maestre preposte alle Case (nonostante che questo possa sembrare inverosimile alla fondatrice) correggono e umanizzano il Metodo; si deve soprattutto al fatto che i bambini, per loro fortuna, trovano il modo di misurarsi con difficoltà più grandi di loro; che devono essere più grandi di loro; e uscendo dalla 'garçonnière' trovano strade grandi, montagne e mare grandi, grandi scalini da salire e grandi conquiste da superare. In quella intensità di vita il bambino può intravedere quegli scopi che daranno calore alla sua esistenza e una finalità a quelle abilità conquistate col metodo e che, di per sé, non sarebero che sterile patrimonio.» |
| Nomi | | Maria Montessori, La scoperta del bambino, Garzanti, Milano, 1950+++ | | [considerazione a partire da]+++ | | | | | Maria Montessori, La vita in Cristo, Garzanti, Milano, 1950+++ | | [oggetto secondario]+++ | | | | | Maria Montessori, La Santa Messa spiegata ai bambini, Garzanti, Milano, 1950+++ | | [oggetto secondario]+++ | | | |
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