Riferimento diretto ad opera | Luigi Russo, Nuove conversazioni con Benedetto Croce [Marina di Pietrasanta, febbraio 1953] [e.v., asis] +++ - Luigi Russo, Nuove conversazioni con Benedetto Croce [Marina di Pietrasanta, febbraio 1953] [e.v., asis] ; riepilogo: Le nuove considerazioni di Luigi Russo (che sottolineano come conclusa la fase più militante in cui scriveva regolarmente per l'Unità romana diretta Ingrao, fase data anche dall'esistenza in vita del contradditorio maestro Croce), rispetto alle precedenti, si concentrano sul liberalismo, a partire dalla premessa familiare, dello zio a capo del partito popolare a Delia (Caltanisetta), protagonista di quell'eseperienza di Luigi Sturzo che al sud fu effettivamente una esperienza progressiva, democratica e popolare (non come il democratico-asburgico in De Gasperi, l'ottusamente-controriformistico in Gonella, il borbonico in Scelba). La riflessione è costruita sulle complementari figure di Croce e Gentile, da cui Russo, per certi versi debitore, cerca di non farsi stritolare. Ironicamente Luigi Russo afferma che se dal Croce, sin dal suo ministero con Giolitti, ha ricevuto alcuni favori (simbolicamente, il cavalierato - ma il Russo afferma ironicamente di aver ambito a commendatore), alla fine degli anni '20 sarà insignito di grado ufficiale. Estendendo quanto nelle precedenti considerazioni aveva già impostato (ricordando come Croce stesso, più vecchio di Gentile, considerasse il vecchio di ambito filosofico Gentile), inquadra le due grandi figure in uno scambio reciproco che portò al compimento delle rispettive lacune, l'uno verso la filosofia, l'altro verso la letteratura. Ma Russo, concludendo con una citazione di Augusto Guzzo, rivendica la sua terzietà da entrambi gli idealisti italiani: Russo implicitamente vuole superare la falsa alternativa fra l'essere considerato allievo 'ribelle' - come definito da Gentile -, né l'allievo 'nervoso' - come definito da Croce -: le impertinenze verso Croce erano calcolate, per rimarcare sin dalla gioventù la propria autonomia.
Fra le altre citazioni secondarie, merita particolare menzione la figura di Mario Missiroli (proveniente dall'orianesimo, è stato un grande maestro di giornalismo, tipo di direttore di giornale excubitor d'ingegni, tipo Scarfoglio, Bergamini, Albertini; ma se è stato l'ultimo di questi grandi giornalisti, lo è stato «nel momento in cui questo tipo si veniva eclissando, e Giovanni Spadolini è l'ultimo e tardivo suo rampollo»; il periodo di direzione di quel Corriere della Sera avviato nel 1952 [insino al 1961], non rappresenta che un'ombra nell'attività di quel Missiroli che fu), e la disistima verso Adriano Tilgher. ; [insieme di brani autobiografici di Luigi Russo scritti a ridosso della scomparsa di Benedetto Croce, che pongono al centro lo sviluppo fra Croce, Gentile e sé stesso]+++ ; parte di+++ ; ; Luigi Russo {Russo, Luigi}+++ ; in occasione di+++ ; scomparsa di Benedetto Croce+++
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