Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Ancora dure giornate di lotta per milioni di lavoratori impegnati nella battaglia contrattuale. I metallurgici hanno continuato gli scioperi articolati dando vita a imponenti manifestazioni come quella di Milano. Anche nelle settimane che ci separano dalla fine del mese gli scioperi proseguiranno: sono state infatti programmate trentasei ore di astensione dal lavoro secondo una articolazione che verrà decisa fabbrica per fabbrica, provincia per provincia. Fortemente mobilitati i chimici ed i farmaceutici che anche in questa settimana hanno bloccato i grandi complessi, le medie e le piccole aziende: cortei e manifestazioni hanno caratterizzato l'ondata di lotta di questi duecentomila lavora tori. Così i cementieri che hanno programmato altre tre giornate di sciopero mentre gli edili ed i fornaciai sono andati alla trattativa mantenendo intatto il piano di lotta. La battaglia rivendicativa si estende anche ad altri settori: scioperi sono stati programmati dai portuali, dai dipendenti dell’ENEL, dai lavoratori degli enti locali, dai dipendenti dei pubblici esercizi. La lotta investe di nuovo anche le campagne: i braccianti sono in agitazione e daranno vita a scioperi nei comuni contro le violazioni contrattuali dei padroni che vogliono affossare le commissioni comunali. I coloni pugliesi esigono il rispetto del contratto. E' un quadro già vasto che dà il senso dello scontro in atto. Ma c'è di più: il legame fra queste lotte rivendicative dentro la fabbrica e la battaglia sui grandi problemi sociali, dalla casa, ai fitti, ai prezzi, alla salute, alle tasse sì va facendo sempre più stretto. La classe operaia salda le sue rivendicazioni contrattuali con quelle delle masse popolari italiane. E' un grande movimento unitario che si sviluppa e vede intere regioni, come il Friuli-Venezia Giulia, intere città e province come Milano, Genova, Bologna, Venezia, Napoli, Padova, Caserta, Vercelli, Terni, Orvieto, Reggio Calabria, Matera, numerosi centri della Sicilia, fra cui Palermo, scendere in sciopero generale — in alcune di queste è già stato effettuato — per le riforme. Di fronte a questa ondata di lotte popolari ancora una volta il governo ha scelto la parte da cui stare, cioè quella dei padroni. E’ stato lo stesso Rumor a dare l'imbeccata alla Confindustria (può anche essere stata la Confindustria a dare l'imbeccata ma ai fini del risultato la cosa non cambia) facendo chiaramente capire che le rivendicazioni dei lavoratori vanno bene quando non intaccano il profitto dei padroni. La Confindustria ha saputo cogliere bene l'occasione ed ha di nuovo riaffermato, con tono tracotante e provocatorio, il suo no ad ogni rivendicazione da quelle salariali a quelle normative, facendo chiare minacce a milioni di operai perché nelle aziende deve regnare « l'ordine ». | |
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