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tipologia: Analitici; Id: 1549919


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Fernando Di Giulio, L'unità dei metalmeccanici
Responsabilità
Fernando Di Giulio+++
  • Di Giulio, Fernando
  autore+++    
Rubrica od altra struttura ricorsiva
Editoriale [Rinascita] {Editoriale [Rinascita]}+++  
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - manuale o riveduta:
II 26 e 27 luglio a Milano, quasi a ricordare alle forze politiche impegnate nella crisi di governo la vera sostanza dei problemi che stanno oggi davanti al paese, i rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici hanno messo a punto le loro rivendicazioni per il rinnovo contrattuale. E’ stata un’assemblea nuova, che ha rappresentato un ulteriore passo avanti dell’unità e della democrazia sindacale. Per la prima volta gli organi dirigenti nazionali dei tre sindacati hanno discusso e deliberato assieme, in una riunione comune, sulla piattaforma ri vendicativa. La oro decisione è stata la conclusione di un ampio dibattito, condotto anch’esso in modo unitario dai lavoratori interessati. Questa procedura sottolinea quanto sia venuta avanzando tra i lavoratori la coscienza del valore dell’unità co-ne strumento essenziale per la soluzione dei loro problemi.
II dibattito che, nonostante i limiti di una prima esperienza, ha interessato centinaia di migliaia di lavoratori, non è stato una mera raccolta di rivendicazioni, ma un confronto reale, a volte anche difficile, sui contenuti della lotta e sulla linea di condotta da seguire per piegare la resistenza padronale. La piattaforma rivendicativa approvata fissa due obiettivi essenziali.
Innanzitutto si chiede un balzo avanti nei salari e una riduzione delle differenze oggi esistenti tra le varie categorie, la settimana di 40 ore a parità di salario, un avvicinamento sul piano normativo tra impiegati e operai. Inoltre ci si batte per nuovi diritti sindacali, dal diritto di assemblea alla limitazione di una serie di facoltà discrezionali del padrone (in materia di ore straordinarie, norme disciplinari, assegni di merito, apprendisti e studenti lavoratori).
Questa piattafórma tende a fare della battaglia contrattuale un momento importante per una radicale modifica della condizione operaia, sia sul piano economico, che dei diritti e funzioni della classe operaia nella fabbrica e nella società. L’esigenza di un mutamento della condizione operaia è venuta impetuosamente crescendo negli scorsi anni nella coscienza dei lavoratori e negli ultimi tempi è venuta conquistando strati sempre più vasti di impiegati e di tecnici. Fu colta già nel ’67 dal nostro parito che la pose al centro dei lavori dell’ultima Conferenza nazionale operaia (dicembre 1967) ne ha fatto da allora l’asse della propria politica rispetto alla classe operaia.
La piattaforma ora approvata concepisce lo scontro contrattuale come un momento di una battaglia più generale. Respinge l’illusione che il problema della condizione operaia possa essere risolto soltanto attraverso lo strumento del contratto nazionale e di conseguenza la concezione ingenua, pur presente in alcuni gruppi di lavoratori, di chi tende a includere nella battaglia contrattuale tutti o la grande maggioranza dei problemi operai. E’ questa una concezione errata, perché finisce col far gravare sul contratto nazionale un peso eccessivo, porta a far smarrire agli operai gli obiettivi essenziali, favorisce la manovra padronale nelle trattative, non consente di misurare esattamente, al livello della coscienza di milioni di uomini, il valore delle rivendicazioni e dei risultati ottenuti. Il grande valore positivo del dibattito democratico all’interno dei sindacati e tra sindacati è proprio nel fatto che ha consentito non di sommare rivendicazione a rivendicazione per concludere in una piattaforma farraginosa solo apparentemente avanzata, ma di scegliere e di andare quindi a una piattaforma semplice che punta sull’essenziale e per ciò stesso è incisiva.
Questa scelta nello stesso momento esalta al massimo l’importanza della battaglia contrattuale nazionale, rivaluta lo stesso strumento del con ratto nazionale, ma definendone i limiti di fronte ad altri aspetti dello scontro di classe sindacale e politico, dà a questi altri momenti della lotta tutta la necessaria importanza. Innanzitutto alle lotte aziendali, che restano la grande esperienza nuova degli ultimi due anni. Proprio il tipo di impostazione dello scontro contrattuale sottolinea che vi sono aspetti della condizione operaia, dal rapporto retribuzioni-condizioni di lavoro, al controllo sui ritmi, gli organici, l’ambiente, alla organizzazione dell’orario di lavoro, che non possono essere tutelati se non sul terreno della battaglia aziendale. La battaglia contrattuale quindi non si contrappone alla esperienza delle lotte aziendali; ma questi due momenti dello scontro, nella loro reciproca autonomia, si sostengono l’un l’altro.
Il tipo di battaglia che si prospetta, per l’incisività delle rivendicazioni, renderà più urgente tutta una serie di problemi che investono la politica economica del governo e per ciò stesso direttamente le forze politiche.
E questo per due ordini di considerazioni.
Innanzitutto vi è la crescente consapevolezza che ogni conquista sindacale, realizzata sia ai livelli aziendali che nazionali, comporta l’impegno per il movimento operaio di limitare la possibilità per i grandi gruppi monopolistici di riassorbire — attraverso ad esempio la manovra dei prezzi — parte delle conquiste operaie. In secondo luogo ogni lotta e ogni conquista sindacale rende più viva nella coscienza dei lavoratori l’insopportabilità della condizione operaia anche fuori la fabbrica e ripropone in forme più acute problemi come la casa, l’ambiente urbano, i trasporti, l’organizzazione sanitaria, il regime fiscale, la scuola. Senza la soluzione di questi problemi, ogni aumento salariale sarà insufficiente dal punto di vista quantitativo e insieme strumento inidoneo di fronte a questioni che restano oggi insolute anche per le categorie a salari più elevati, e che possono trovare soluzione solo in riforme radicali delle strutture economiche e sociali. La lotta per le riforme e insieme per un nuovo indirizzo di politica eco­ nomica diviene quindi — accanto allo scontro aziendale e contrattuale — l’altro fronte della battaglia per una nuova condizione operaia nella fabbrica e nella società. E’ una lotta che ha certo una sua autonomia e una sua dinamica, ma che dal grande scontro contrattuale viene resa più urgente.
Tra questi vari piani di lotta non può esservi una divisione cronologica. Certo il protagonista è unico: i lavoratori, innanzitutto la classe operaia. Diverse sono le controparti: i singoli padroni per le lotte aziendali, le associazioni padronali per le lotte contrattuali, i poteri pubblici per le battaglie di riforma. Questa diversità di controparti determina l’autonomia di ogni singolo movimento, può consentire a lotte diverse di svilupparsi anche nell’arco di un medesimo periodo di tempo.
L’elaborazione della piattaforma dei metalmeccanici, per la procedura seguita, per i risultati ai quali si è approdati, segna un primo successo del movimento operaio e della sua unità. Chiude felicemente una grande stagione
di lotte, ne apre una nuova, che non sarà solo la battaglia dei contratti, ma un nuovo sforzo complesso e organico per mutare la condizione operaia. Le forze sindacali stanno assolvendo il loro compito, le forze politiche saranno chiamate a precise responsabilità. Esse dovranno prendere posizione sulle questioni di riforma che il movimento viene sempre più acutamente ponendo, e alcune — casa, agricoltura, occu­ pazione, scuola — sono urgenti e non rinvi abili.
Dovranno soprattutto pronunciarsi sul punto di fondo: chi è oggi disponibile per un impegno generale, da misurare nei fatti, tendente a favorire tutti i processi che mirino a trasformare la condizione e la collocazione della classe operaia e delle masse lavoratrici nella società italiana.
La situazione è oramai tale che nessuno può sfuggire a questo problema.
E tanto meno possono sfuggirvi le forze politiche che sono di fronte alla crisi di governo e alla necessità di dare ad essa una soluzione che corrisponda a quelle esigenze che hanno trovato espressione anche nella piattaforma dei metalmeccanici. Su queste basi i lavoratori giudicheranno ogni partito politico. Per coloro che questo non intendono, per quei gruppi politici che giuncano anche in questa crisi la carta dei rinvii, della fuga dai problemi reali e dalle responsabilità che ne conseguono, il giudizio dei lavoratori non potrà che essere severo.
 


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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 32744+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | settimanale ('62/'88) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1969 Mese: 8 Giorno: 1
Numero 31
Titolo KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 8 - 1 - numero 31


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