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tipologia: Analitici; Id: 1549900


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Descrizione | [1)]«[1) VICTOR B. SULLAM, Altiero Spinelli e Giorgio Galli esaminano nel n. 1-2 del 'Mulino' problemi e prospettive della “nuova frontiera” in America, in Europa, in Italia]. {s-{-L'amministrazione Kennedy deve fronteggiare una fase di recessione}, “con una disoccupazione pari a oltre il 6 per cento della popolazione attiva e con prospettive immediate anche peggiori per ciò che riguarda il reddito nazionale e le entrate pubbliche”. Ciò impone di “{p-imprimere alla nazione un ritmo di sviluppo che consenta di aumentare le spese per la difesa nazionale, per gli aiuti ai paesi sottosviluppati, per l'esecuzione dei programmi sociali (previdenza, assistenza medica, rinnovamento edilizio)-p}”. L'amministrazione Kennedy affronta questi problemi con un bagaglio cospicuo di rapporti, relazioni e programmi: “non vi è università, centro di ricerche, fondazione o anche studioso isolato che non abbia messo su carta le sue idee e le abbia trasmesse a Kennedy e ai suoi consiglieri”. Però Kennedy non potrà procedere con la {-rapidità e lo slancio di “quei cento giorni di riforme strutturali che han caratterizzato il sorgere del New Deal di Roosevelt”}. Manca, infatti, nell'opinione pubblica e nelle forze economiche la consapevolezza bruciante di una situazione di crisi che vi fu al tempo del New Deal: oggi, “si pensa al massimo che vi siano dei problemi, difficili sì, ma non insolubili”. Ecco perché le vere difficoltà l'amministrazione Kennedy le incontrerà nei problemi a 'lungo raggio', perché sarà necessario un faticoso e paziente lavoro per trascinare e convincere la nazione.-s} {s-Per l'Europa, secondo 'Il Mulino', la prospettiva della “nuova frontiera” dovrà coincidere con quella del federalismo. Terreno fondamentale della “sfida” pacifica tra i due sistemi, non sarà l'Europa ma il “terzo mondo”. {p-Fallite, dopo i fatti di Polonia e di Ungheria, le speranze di una sovversione all'interno del mondo socialista, l'accantonamento di una prospettiva di guerra correlativo all'accettazione della “sfida” e della coesistenza, esige un compromesso sulla questione decisiva dell'assetto europeo, cioè sul problema tedesco, con il riconoscimento da parte occidentale della RDT e della frontiera Oder-Neisse. “Ma questo compromesso implica l'abbandono del principio nazionale per la soluzione del problema tedesco, il che è possibile solo immettendo la Germania in un complesso federale europeo”.-p} {p-L'amministrazione Kennedy “deve adoperare tutta la sua influenza per ottenere dagli europei il consenso al compromesso sullo '''status quo''' per l'Europa orientale, la ripresa vigorosa del processo di unificazione europea in senso federale, la liquidazione di ogni residuo colonialismo in Africa e in Asia, la trasformazione della NATO, da alleanza militare fra una grande potenza e più Stati secondari per la protezione di questi ultimi, in una '''entente''' fra Europa e America divenute potenze uguali e ugualmente responsabili per la condotta di una politica democratica globale che investa il mondo tutto intero”.-p}-s} {s-In Italia, la vittoria di Kennedy è “un esempio per la sinistra”. Ma il “vento dell'Ovest” non determinerà automaticamente anche da noi qualcosa di nuovo. Per questo occorrerà che le “forze innovatrici” sappiano impegnare battaglia sul piano della politica estera e interna. Esse dovrebbero in primo luogo “venire incontro alle attuali esigenze finanziarie USA” opponendosi alle destre conservatrici francesi, belghe e tedesche e ottenendo l'abbandono del “facile e inutile ruolo di '''primi della classe''' dell'atlantismo verbale”, assolto finora dai governanti italiani, per farsi invece promotori di una politica economica “che conferisca veramente all'Occidente una direttiva d'azione coordinata e possibilità realizzatrici”. Le “forze innovatrici” dovrebbero inoltre affrontare la lotta contro il “comunismo prosovietico” che ha posto in Italia “salde radici sociali” non scalfite dall'attuale evoluzione economica. Per i conservatori, l'anticomunismo “è soltanto un pretesto per mantenere posizioni di potere che il comunismo indigeno, da anni, non minaccia più, pur continuando ad esercitare la sua funzione prosovietica”; soltanto gli “innovatori” sentono invece la lotta anticomunista con vera 'passione'.-s} Qui appare evidente, da un lato la {s di 0-grottesca interpretazione, non nuova negli scritti di Giorgio Galli, della funzione del PCI, dipinto come una forza sostanzialmente conservatrice che ha rinunciato alla rottura rivoluzionaria, immaginata dal Galli soltanto entro lo schema di un settarismo primitivo, e che non può inserirsi, d'altra parte, in una prospettiva “democratica” per il suo “filosovietismo”-s}. D'altro lato, la {s di 0-dialettica fra la sinistra anticomunista “innovatrice” e le forze conservatrici e reazionarie, viene rappresentata in forme che non trovano riscontro nella realtà, la quale resta caratterizzata dalla continua tendenza al compromesso e al cedimento da arte delle “sinistre” anticomuniste verso le classi dominanti e verso il clericalismo-s}. Il dubbio poi che le {s di 0-prospettive della coesistenza pacifica, nella misura in cui saranno effettivamente conquistate con la lotta dal sistema socialista e dalle forze operaie e democratiche del mondo intiero, possano consentire nell'Occidente europeo, e soprattutto in Italia, il “rilancio” della rivoluzione socialista-s}, non sfiora nemmeno la mente degli [1) illuminati redattori del 'Mulino']. Il dubbio che {s di 0-il capitalismo non sia una forma eterna dei rapporti di produzione, che un vero sviluppo democratico possa condurre per via “pacifica” a una trasformazione in senso socialista di questi rapporti-s}, è a essi sconosciuto. {m-Non ci pare che liquidare in modo tanto sbrigativo simili interrogativi sia il metodo migliore per affrontare con serietà, da qualsiasi punto di vista, i problemi della “nuova frontiera” e degli “anni '60”.-m}» [2)]«L'ampiezza nuova che il problema della scuola ha assunto nella battaglia politica e culturale, sta determinando anche {p-in campo cattolico manifestazioni interessanti di revisione critica e qualche timido tentativo di delineare una politica scolastica che finalmente accetti senza riserve il terreno della laicità costituzionale-p}. La [2) rivista 'Il Gallo', nel n. 3 del 10 marzo 1961], distingue due posizioni dei cattolici I cattolici 'monisti' rivendicano un ordinamento totalmente “cattolico” degli studi, affinché a tutti sia imposta una cultura fondata sul dogma, anche a coloro che non sono disposti ad accettare per fede tale cultura. I 'monisti' vogliono pertanto una scuola pubblica con programmi e insegnanti obbligatoriamente cattolici, e chiedono il finanziamento pubblico della scuola privata confessionale. I cattolici 'pluralisti', invece, sostengono una visione 'sociale' e non puramente individuale dell'educazione e si basano sull'autonomia dello Stato nei suoi compiti “profani”. Più che all'imposizione di una visione religiosa attraverso mezzi di potere, i 'pluralisti' credono al valore della 'testimonianza' cristiana nel dialogo con i non cattolici.» [3-4)]«'[3) 'Questitalia' (n.35, febbraio 1961)] sottolinea lo {+stato di agitazione e di insofferenza di vari settori della scuola e la funzione attiva dei cattolici, almeno in campo universitario nei movimenti in corso contro il “piano decennale”}. I critici della prima ora che non si lasciarono suggestionare dalle promesse di una pioggia di miliardi, avevano doppiamente ragione, scrive [3) 'Questitalia'], sia quando protestavano per la “maliziosa” mancanza delle riforme, rimandate a un non precisato “futuro”, sia quando denunciavano l'insufficienza finanziaria del piano. L'{-emendamento Franceschini}, che “assicurerà al parlamentare veneto una lunga serie di tranquille legislature”, ha sollevato molte reazioni al'interno di organizzazioni cattoliche e democristiane, “in difesa della scuola pubblica come struttura storica e della necessità imprescindibile di riservare, oggi in Italia – date le condizioni della scuola, il livello della cultura nazionale e il bilancio statale – 'ogni' intervento, 'ogni' '''onere''' finanziario dello Stato alla scuola pubblica”. Sull'{-emendamento Franceschini} esprime un giudizio negativo anche [4) Luigi Pedrazzi sul 'Mulino' (n. 1-2)]. Solo una maggioranza democristiana e missina potrebbe approvarlo, {p-ricostituendo lo schieramento che sostenne il governo Tambroni-p}. Ma al di là delle immediate preoccupazioni politiche, i cattolici che sostengono la proposta Franceschini e la linea di politica scolastica da essa rappresentata, dovrebbero meditare sul fatto che altri gruppi, potendo contare su cospicue sovvenzioni statali, sorgerebbero a contrastare l'attuale monopolio confessionale nel campo dell'istruzione privata. Sarebbe tempo, secondo il Pedrazzi, che tutti i cattolici intendessero invece “che le condizioni di preminenza in cui oggi opera a scuola pubblica rappresentano per la maggioranza degli italiani la garanzia migliore a che le funzioni dell'istruzione siano svolte in un quadro educativo sostanzialmente accettabile da tutti”.»
Titolo Rassegna delle riviste, [rubrica: a cura di Enzo Modica], Italia. [sottotitolo: «Nuova frontiera» e neo-capitalismo. I cattolici e il problema della scuola] [e.v., s.: 1) Victor B. Sullam e Altiero Spinelli e Giorgio Galli, 'La nuova Frontiera in America, in Europa, in Italia', 'Mulino', 1961/1-2; 2) riguardo alla distinzione tra cattolici 'monisti', e cattolici 'pluralisti' che «invece, sostengono una visione 'sociale' e non puramente individuale dell'educazione e si basano sull'autonomia dello Stato nei suoi compiti “profani”», 'Il Gallo', 1961/3 del 10 marzo; 3) sullo «stato di agitazione e di insofferenza di vari settori della scuola e la funzione attiva dei cattolici, almeno in campo universitario, nei movimenti in corso contro il “piano decennale”», 'Questitalia', n. 35, 1961/febbraio; 4) Luigi Pedrazzi, sull'emendamento Franceschini, 'Mulino' , 1961/1-2][ssis]
Responsabilità
Enzo Modica+++
  • Modica, Enzo ; ; ; ; ;
  curatore di turno di+++   Rassegna delle riviste [Rinascita - mensile]+++
  
Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)
Relazioni multiple
Victor B. Sullam e Altiero Spinelli e Giorgio Galli, 'La nuova Frontiera in America, in Europa, in Italia', 'Mulino', 1961/1-2 {Victor B. Sullam e Altiero Spinelli e Giorgio Galli, 'La nuova Frontiera in America, in Europa, in Italia', 'Mulino', 1961/1-2}+++
  • Victor B. Sullam e Altiero Spinelli e Giorgio Galli, 'La nuova Frontiera in America, in Europa, in Italia', 'Mulino', 1961/1-2 ; ; ; Victor B. Sullam e Altiero Spinelli e Giorgio Galli, 'La nuova Frontiera in America, in Europa, in Italia', 'Mulino', 1961/1-2
  oggetto+++    
riguardo alla distinzione tra cattolici 'monisti', e cattolici 'pluralisti' che «invece, sostengono una visione 'sociale' e non puramente individuale dell'educazione e si basano sull'autonomia dello Stato nei suoi compiti “profani”», 'Il Gallo', 1961/3 del 10 marzo {riguardo alla distinzione tra cattolici 'monisti', e cattolici 'pluralisti' che «invece, sostengono una visione 'sociale' e non puramente individuale dell'educazione e si basano sull'autonomia dello Stato nei suoi compiti “profani”», 'Il Gallo', 1961/3 del 10 marzo}+++
  • riguardo alla distinzione tra cattolici 'monisti', e cattolici 'pluralisti' che «invece, sostengono una visione 'sociale' e non puramente individuale dell'educazione e si basano sull'autonomia dello Stato nei suoi compiti “profani”», 'Il Gallo', 1961/3 del 10 marzo ; ; ; riguardo alla distinzione tra cattolici 'monisti', e cattolici 'pluralisti' che «invece, sostengono una visione 'sociale' e non puramente individuale dell'educazione e si basano sull'autonomia dello Stato nei suoi compiti “profani”», 'Il Gallo', 1961/3 del 10 marzo
  oggetto+++    
sullo «stato di agitazione e di insofferenza di vari settori della scuola e la funzione attiva dei cattolici, almeno in campo universitario, nei movimenti in corso contro il “piano decennale”», 'Questitalia', n. 35, 1961/febbraio {sullo «stato di agitazione e di insofferenza di vari settori della scuola e la funzione attiva dei cattolici, almeno in campo universitario, nei movimenti in corso contro il “piano decennale”», 'Questitalia', n. 35, 1961/febbraio}+++
  • sullo «stato di agitazione e di insofferenza di vari settori della scuola e la funzione attiva dei cattolici, almeno in campo universitario, nei movimenti in corso contro il “piano decennale”», 'Questitalia', n. 35, 1961/febbraio ; ; ; sullo «stato di agitazione e di insofferenza di vari settori della scuola e la funzione attiva dei cattolici, almeno in campo universitario, nei movimenti in corso contro il “piano decennale”», 'Questitalia', n. 35, 1961/febbraio
  oggetto+++    
Luigi Pedrazzi, sull'emendamento Franceschini, 'Mulino' , 1961/1-2] {Luigi Pedrazzi, sull'emendamento Franceschini, 'Mulino' , 1961/1-2]}+++
  • Luigi Pedrazzi, sull'emendamento Franceschini, 'Mulino' , 1961/1-2] ; ; ; Luigi Pedrazzi, sull'emendamento Franceschini, 'Mulino' , 1961/1-2]
  oggetto+++    
Area delle relazioni generali
Relazioni Multiple ++


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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30961+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1961 Mese: 5
Numero 5
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1961 - numero 5 - maggio


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