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tipologia: Analitici; Id: 1549533


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Descrizione | [1-6)]«La Germania occidentale (o meglio, la parte di essa non del tutto naufragata nel conformismo) continua a specchiarsi e ad analizare la propria condizione politico-spirituale. Recentemente (marzo 1960) [0)] abbiamo fornito su queste colonne un riassunto delle conclusioni di due di questi esami; le riviste di marzo e di aprile offrono ora dell'altro materiale documentario sui risultati di questa indagine.» [1)]«Su [1)]: dopo aver osservato che vengono qui sostenute le medesime teorie razziali propagate nel 1934 da Joseph Nadler, uno degli ideologhi del nazionalsocialismo, l'A. dello scritto elenca, in più di tre colonne di piombo, i nomi dei "grandi tedeschi" che per motivi razziali o politici non vengono annoverati in questa categoria: Einstein e Rathenau, Marx e Lassalle, Rosa Luxemburg e i fratelli Zweig, Brecht e i fratelli Mann, Lutero e Dürer, Beethoven e Goethe, e così via. La storia tedesca viene rappresentata come "una lotta per l'unità e la libertà", anche se, in 1800 anni, solo due volte - commentano le 1) - si poté parlare di lotta per per la libertà: contro i romani e contro Napoleone. Nell'insieme, ci si trova dinanzi a un'opera che è tutta una esaltazione "del militare e del sangue": "si può intepretare questo libro come un'espressione di questo tempo?". La risposta manca, ma la si pul ritrovare, indirettamente, in un articolo 2)» [2)]«Secondo l'A., non è sufficiente, quando si tratta delle cose tedeche, concetrare l'attenzione solo sui crimini dei nazisti e sul ritorno a posizioni chiave di molti esponenti del passato. Occorre invece osservare con attenzione l'orientamento di due grani gruppi del popolo tedesco, che in fin dei conti ne costituiscono la maggioranza: i "compagni di strada" del nazismo, e quelli che al nazismo si sono opposti, ma in modo passivo e silenzioso. La tragedia tedesca ha avuto in buona parte le sue origini, a parere del Dirks, nel poco coraggio di questi democratici, i quali hanno permesso che si creassero a poco a poco e condizioni morali e politiche che dovevano poi condurre alla "inevitabile" ascesa al potere di Hitler. E oggi? Un ritorno al nazismo non è concepibile (malgrado tutti i pericoli neonazisti offerti dalla cronaca di questi mesi) se questi due gruppi riusciranno a porsi in posizioni critiche nei confronti del passato e a "dominarlo". Può sembrare, questo del Dirks, un discorso ottimistico. In effetti, non lo è. Il filo del ragionaento è questo: sinché la Germania occidentale vivrà in clima di congiura economica non vi saranno pericoli seri, e gli uomini "che non hanno superato il passato non hanno alcun motivo per parare a voce alta e diventare attivi". Se un giorno, invece, scoppierà una grave crisi economica, si assisterà, per forza di cose, alla "esplosione di un vulcano", che potrà venir fronteggiata solo se quei due gruppi avranno nel frattempo tratto la lezione del passato e se si riuscirà a trasformare la scuola e a creare degli insegnanti i quali abbiano una chiara coscienza critica (e la sappiano trasmettere agli allievi) del passato e del presente della Germania.» [3)]«(Alla condizione scolastica in Germania occidentale dedica un ampio studio [3)]. Confrontando i libri di testi in uso nelle due parti della Germania, la rivista documenta come i dettami di Potsdam siano stati realizzati solo nella RDT)». [4)]«A integrazione dell'analisi condotta da [2)] si può citare [4)] (sul suo [5)]). Dopo aver descritto i principii cui si ispirava la trasmissione e le difficoltà incontrate nella sua organizzazione, Matthias Walder prende in esame le reazioni da essa provocate e osserva che il governo di Bonn e il ministero della Difesa non solo tollerano ma addirittura favoriscono queste pericolose tradizioni militaristiche. Agli Autori, insieme a lettere minatorie e insulti - da parte, anche, di organismi ufficiali e di [6)] - sono giunti i "complimenti" di un centinaio di persone per il coraggio dimostrato. Ed ecco le conclusioni di Matthias Walden: "Come mai, nella parte libera della Germania, c'è bisogno di coraggio quindici anni dopo la fine della guerra, per prender posizione, giornalisticamente, contro l'incpacità di apprendere di una parte delle ex SS? Perché è richiesto un particolare coraggio per polemizzare contro le radici di un male che ha provocato la morte di oltre 50 milioni di uomini? Non occorre invece 'coraggio' per avvolgere nella nebbia i crimini del passato, per glorificare il capitolo più oscuro della storia tedesca e abbellire le ultime catastrofi? Dobbiamo our aavere compiuto qualche passo falso - il nostro Stato, i nostri Parlamenti, a nostra pubblicistica, noi stessi - se oggi gli ammaestrati, gli illuminati, i ragionevoli e quelli che si sono trasformati credono che occorra del coraggio per andare - con macchina fotografica e magnetofono, macchina da scrivere e microfono - alle radici della nostra miseria nazionale... Se nel 1945 qualcuno avesse sostenuto che nel 1960 la maggioranza del pubblico televisivo tedesco avrebbe considerato 'coraggiosa' una trasmissione polemica contro il feticismo militaristico fedele al passato, gli si sarebbe riso in faccia". Oggi, invece, nella cosiddetta "parte libera della Germania", si ride in faccia, per lo più, a chi ha il coraggio di una polemica contro alcuni aspetti dell'ordine costituito; o si annega questa polemica - è il caso di [7)] e [8)] - in un mare di insulsaggini o di obiettive esaltazioni della guerra fredda adenaueriana, come fanno, [7)] e [8)] trattando della posizione occidentale alla vigilia della conferenza al vertice: il primo per condannare "l'euforia distensiva" e il secondo per chiedere a Washington, Londra e Parigi l'adozione di una linea di rigida inconciliabilità sulla questione di Berlino ovest.»
Titolo Rassegna delle riviste, [rubrica: a cura di Sergio Segre], Germania occidentale. [sottotitolo: Il ritorno «del militare e del sangue» - 'Der Monat' e «l'euforia distensiva»] [e.v., s.: analisi della condizione politico-spirituale della parte della Germania occidentale «non del tutto naufragata nel conformismo»: 0) Rassegna delle riviste, Germania occidentale, 1960/3, 1) Hildegard Krüger, recensione ad un libro di "educazione civica" (di cui si osserva «che vengono qui sostenute le medesime teorie razziali propagate nel 1934 da Joseph Nadler, uno degli ideologhi del nazionalsocialismo»), (Die Deutschen und ihr Vaterland (I tedeschi e la loro patria), «che un editore di Francoforte sul Meno offre agli insegnanti e alle nuove generazioni»), in 'Frankfurter Hefte', 1960/aprile [pp. 229-232]; 2) Walter Dirks, in 'Frankfurter Hefte', 1960/3, esamina del rapporto tra il passato e il futuro della Germania Ovest; 3) Alla condizione scolastica in Germania occidentale dedica un ampio studio 'Dokumentation der Zeit' (rivista quindicinale edita nella RDT), 1960/1. marzo; 4) ad integrazione dell'analisi condotta da 2) Matthias Walder (5) autore insieme a Peter Schultze di una trasmissione televisiva sulle tradizioni militari in Germania, su 'Sender Freies Berlin'), 'Monat' (rivista mensile edita a Berlino ovest da Melvin J. Lasky e da Hellmut Jaesrich), 1960/marzo; 6) 'Neue Bildpost' («influente foglio cattolico»), «insulti» su 5); 7) Richard Lowenthal, in 'Der Monat' («rivista che pure, in passato, ebbe alcuni accenni coraggiosi»), 1960/febbraio, in cui si annega la polemica in un mare di insulsaggini o di obiettive esaltazioni della guerra fredda adenaueriana, trattando della posizione occidentale alla vigilia della conferenza al vertice, per condannare "l'euforia distensiva"; 8)F. R. Allemann, in 'Der Monat', 1960/febbraio, idem. ma per «chiedere a Washington, Londra e Parigi l'adozione di una linea di rigida inconciliabilità sulla questione di Berlino ovest»][ssis]
Responsabilità
Sergio Segre+++
  • Segre, Sergio ; ; ; ; ; ; s. se ; S. Se. ; s.se. ; ente ; ente
  curatore di turno di+++   Rassegna delle riviste [Rinascita - mensile]+++
  
Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)
Relazioni multiple
Hildegard Krüger, recensione ad un libro di "educazione civica" (di cui si osserva «che vengono qui sostenute le medesime teorie razziali propagate nel 1934 da Joseph Nadler, uno degli ideologhi del nazionalsocialismo»), (Die Deutschen und ihr Vaterland (I tedeschi e la loro patria), «che un editore di Francoforte sul Meno offre agli insegnanti e alle nuove generazioni»), in 'Frankfurter Hefte', 1960/aprile [pp. 229-232]+++
  • Hildegard Krüger, recensione ad un libro di "educazione civica" (di cui si osserva «che vengono qui sostenute le medesime teorie razziali propagate nel 1934 da Joseph Nadler, uno degli ideologhi del nazionalsocialismo»), (Die Deutschen und ihr Vaterland (I tedeschi e la loro patria), «che un editore di Francoforte sul Meno offre agli insegnanti e alle nuove generazioni»), in 'Frankfurter Hefte', 1960/aprile [pp. 229-232] ; ;
  rassegna di+++    
Walter Dirks, in 'Frankfurter Hefte', 1960/3, esamina del rapporto tra il passato e il futuro della Germania Ovest+++
  • Walter Dirks, in 'Frankfurter Hefte', 1960/3, esamina del rapporto tra il passato e il futuro della Germania Ovest ; ;
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Alla condizione scolastica in Germania occidentale dedica un ampio studio 'Dokumentation der Zeit' (rivista quindicinale edita nella RDT), 1960/1. marzo+++
  • Alla condizione scolastica in Germania occidentale dedica un ampio studio 'Dokumentation der Zeit' (rivista quindicinale edita nella RDT), 1960/1. marzo ; ;
  rassegna di+++    
Matthias Walder (autore insieme a Peter Schultze di una trasmissione televisiva sulle tradizioni militari in Germania, su 'Sender Freies Berlin'), 'Monat' (rivista mensile edita a Berlino ovest da Melvin J. Lasky e da Hellmut Jaesrich), 1960/marzo+++
  • Matthias Walder (autore insieme a Peter Schultze di una trasmissione televisiva sulle tradizioni militari in Germania, su 'Sender Freies Berlin'), 'Monat' (rivista mensile edita a Berlino ovest da Melvin J. Lasky e da Hellmut Jaesrich), 1960/marzo ; ;
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Neue Bildpost' («influente foglio cattolico»), [con «insulti» su Matthias Walder in 'Monat' 1960/marzo]+++
  • Neue Bildpost' («influente foglio cattolico»), [con «insulti» su Matthias Walder in 'Monat' 1960/marzo] ; ;
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Richard Lowenthal, in 'Der Monat' («rivista che pure, in passato, ebbe alcuni accenni coraggiosi»), 1960/febbraio, in cui si annega la polemica in un mare di insulsaggini o di obiettive esaltazioni della guerra fredda adenaueriana, trattando della posizione occidentale alla vigilia della conferenza al vertice, per condannare "l'euforia distensiva"+++
  • Richard Lowenthal, in 'Der Monat' («rivista che pure, in passato, ebbe alcuni accenni coraggiosi»), 1960/febbraio, in cui si annega la polemica in un mare di insulsaggini o di obiettive esaltazioni della guerra fredda adenaueriana, trattando della posizione occidentale alla vigilia della conferenza al vertice, per condannare "l'euforia distensiva" ; ;
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F. R. Allemann, in 'Der Monat', 1960/febbraio, idem. ma per «chiedere a Washington, Londra e Parigi l'adozione di una linea di rigida inconciliabilità sulla questione di Berlino ovest»+++
  • F. R. Allemann, in 'Der Monat', 1960/febbraio, idem. ma per «chiedere a Washington, Londra e Parigi l'adozione di una linea di rigida inconciliabilità sulla questione di Berlino ovest» ; ;
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Area delle relazioni generali
Relazioni Multiple ++


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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30960+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1960 Mese: 5
Numero 5
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1960 - numero 5 - maggio


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