Area del titolo e responsabilitàDescrizione | | «Grazie a una serie di articoli della stampa sovietica un'interessante polemica fra economisti dell'URSS e degli Stati Uniti si è intrecciata a proposito delle prospettive cui va incontro la competizione economica fra i due paesi e i due sistemi sociali che essi rappresentano. L'occasione è stata offerta da una grande inchiesta condotta in America, per iniziativa del Congresso di Washington, sul confronto fra le due economie e le loro possibilità di sviluppo.»
[1)]«[... La commissione] ha ascoltato la opinione di molte personalità tra cui notevole soprattutto quella di Allen Dulles, capo dei servizi segreti americani e fratello del defunto Segretario di Stato. L'inchiesta è stata una manifestazione indubbia del profondo interesse con cui si seguono oggi negli Stati Uniti tutti gli affari sovietici. La stampa di Mosca ha ribattuto in modo molto impegnativo. Articoli redatti da specialisti dei massimi istituti economici sono apparsi sulle più importanti riviste. 2); 3); 4); 5)»
[1-5)]«In molti degli scritti sovietici si è rilevato come non sia la prima volta che il Congresso americano si occupa del confronto fra le due economie. Inchieste analoghe a questa più recente furono già condotte verso la fine del '55 e del '57. Fra le une e le altre si nota tuttavia una considerevole evoluzione di fiudizi e di previsioni. Nel 1955 - osserva la stampa sovietica - la conclusione fu infatti che nel successivo ventennio, cioè entro il 1975, il vantaggio dell'economia americana su quella sovietica sarebbe aumentato, anziché ridursi. Nel 1957 si dava già una valutazione differente, poché si riconosceva che la produzione sovietica cresceva più rapidamente di quella americana e tuttavia si affermava ancora che la supremazia degli Stati Uniti si sarebbe mantenuta per un periodo "indefinitamente lungo". Ben diverse sono le conclusioni cui si giunge adesso. L'orientamento generale della inchiesta denota una forte preoccupazione per i successi sovietici: si tende in generale ad ammettere che l'URSS raggiungerà gli Stati Uniti, se non si produrranno mutamenti radicali nelle tendenze di sviluppo dei due paesi. Indicativa è questa citazione dell'economista Joseph Berliner: "Un paio di generazioni fa ci si chiedeva se un sistema socialista potesse esistere. La storia ha tolto questo problema dall'ordine del giorno. L'ultima generazione ha modificato la domanda: può un'economia socialista essere efficace? Ma anche questo interrogativo ha avuto una risposta, altrimenti le nostre discussioni non sarebbero neppure necessarie. Ritengo oramai dimostrato che l'economia socialista è abbastanza efficace".
La stampa sovietica sottolinea tuttavia come in questa inchiesta, che si distingue dalle precedenti per la sua maggiore obiettività e per il suo tono allarmato, continui a manifestarsi una tendenza a sottovalutare le possibilità sovietiche e a sopravvalutare invece quelle americane. In genere gli economisti americani, pur riconoscendo oramai che i sovietici raggiungeranno gli Stati Uniti nella produzione di beni, insistono nell'affermare che ciò avverrà molto più tardi di quanto non prevedano i dirigenti dell'URSS. I calcoli, a sostegno di questa affermazione sono nel loro schema più frequente, i seguenti: la produzione industriale sovietica sarebbe oggi pari al 40 per cento di quella americana; essa è destinata ad aumentare di un 6-8 per cento all'anno, mentre quella degli Stati Uniti può crescere di un 4-5 per cento all'anno. Quindi nel '70 la URSS produrrebbe ancora poco più del 60 per cento di quanto produrranno gli Stati Uniti. Il più esplicito sostenutore di questa tesi è stato Allen Dules: contro di lui si è quindi principalmente diretta la polemica sovietica. Gli economisti di Mosca contestano con interessanti statistiche proprio quei calcoli americani. Non è esatto - per cominciare - che la produzione sovietica sia solo il 40 per cento di quella degli Stati Uniti: nel '59 essa è stata anzi pari al 57 per cento. Nei diversi articoli viene dimostrato come a questa conclusione si giunga pur partendo da valutazioni effettuate con metodi differenti.»
[4)]«Su [4)] sottolineano una precisa contraddizione nelle stime di Dulles e dei suoi amici: il rapporto del 40 per cento è da loro indifferentemente riferito al 1956, al 1957 o al 1958. In realtà le proporzioni in questi tre anni sono notevolmente mutate: nel '57 la produzione americana non è aumentata rispetto all'anno precedente, mentre nel 1958 è scesa addirittura del 6 per cento. Negli stessi anni la produzione sovietica saliva invece del 21 per cento. E' ovvio dunque che il rapporto tra le due economie non poteva restare inalterato da un anno all'altro.»
[5)]«Ancora più nette sono le divergenze quando si tratta di stabilire i ritmi di sviluppo delle due economie. Negli ultimi otto anni - periodo preferito dagli americani per le loro analisi - l'incremento annuale dell'industria sovietica è oscillato fra il 10 e il 12 per cento, come riferisce [5)]. E' vero che nel progetto di piano settennale si è previsto invece per il periodo che va sino al '65 un aumento medio annuo di produzione pari all'8,6 per cento. Ma - aggiunge [5)] - già i primi risultati indicano che tali previsioni sarenno superate: si può contare oramai su un ritmo che continuerà ad aggirarsi sul 10 per cento e preventivare quindi per il 1965 una prouzione industriale doppia di quelo del 1958, cioè già superiore, in misura abbastanza netta, alla presente produzione degli Stati Uniti.»
[3)]«Quanto all'economia americana, un tasso di sviuppo del 4,5 per cento annuo, quale è quello su cui sembra contare Dulles, resta per i momento - osserva [3)] - nel campo dei "pii desideri". In realtà per quello stesso periodo 1952-1958, il ritmo di crescita per l'industria degli Stati Uniti si è aggirato sul 2 per cento. Gli economisti americani riconoscono che è necessario uno sforzo particolare per pportare questa percentuale a un livello più alto e invocano per questo un nuovo indirizzo economico con speciali interventi dello Stato.»
[4)]«Ma [4)] in una delle parti più interessanti del suo studio rileva come anche le soluzioni da loro proposte siano inadeguate al compito. L'intervento stimolatore dello Stato ha avuto sinora l'aspetto di commesse militari: queste hanno però raggiunto un tale livello per cui non vi è da attendersi un sostanziale loro aumento. Esse impediscono d'altro canto un potenziamento delle spese civili capaci di allargare effettivamente il mercato: né vi sono, per il momento, segni che indichino la possibilità di una svolta della politica americana dall'una all'altra direzioe. Quanto alla possibilità di estendere le esportazioni mediante un maggiore aiuto ai paesi sottosviluppati - che è l'altra via suggerita da alcuni esperti americani - è difficile prevedere che essa possa avere una reale funzione di stimolo: come è noto, le esportazioni incidono in piccola parte sulla produzione americana e sarebbe quindi necessario un loro vertiginoso aumento (altamente improbabile oggi) per poter ottenere un sensibile aumento del saggio di sviluppo produttivo Di qui la previsione degli economisti sovietici che anche negli anni a venire lo sviluppo annuo dell'industria americana non oltrepasserà il 2 per cento. Sono questi i calcoli che consentono agli specialisti delll'URSS di ribadire che per il 1970 la produzione pro capite degli Stati Uniti sarà raggiunta e superata da quella sovietica.» |
Titolo | Rassegna delle riviste, [rubrica: a cura di Giuseppe Boffa], Unione sovietica. [sottotitolo: Le prospettive e gli sviluppi della competizione economica con gli Stati Uniti] [e.v., s.: 1) Sulla competizione economica, la Commissione economica unita dei due rami al Parlamento americano ha raccolto e pubblicato in tre volumi gli studi di specialisti che lavorano nelle principali università, nelle fondazioni privte e nelle istituzioni statali; 2) 'Vietstnik statistiki' (Il messaggero statistico), 1959/11, con una risposta a Allen Dulles («capo dei servizi segreti maericani e fratello del defunto Segretario di Stato»); 3) 'Planovoie Khosiaistvo' («Economia pianificata»), 1960/1, studio sulla discussione americana, ripreso poi da 'Kommunist'; 4) gli economisti Kotkovski e Koval, 'Miejdunarodnaia Jisn' (Vita internazionale), 1960/marzo; 5) Michailov, 'Mirovaia Ekonomika i miejdunarodnie otnoscenia' (Economia mondiale e relazioni internazionali)][ssis] |
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Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)Relazioni multiple | [insieme]3 volumi pubblicati dalla Commissione economica unita dei due rami del Parlamento statunitense, in cui sono raccolti studi di specialisti delle principali università, fondazioni private ed istituzioni statali, sulla competizione economica+++ - [insieme]3 volumi pubblicati dalla Commissione economica unita dei due rami del Parlamento statunitense, in cui sono raccolti studi di specialisti delle principali università, fondazioni private ed istituzioni statali, sulla competizione economica ; ;
| | rassegna di+++ | | | | | | 'Vietstnik statistiki' (Il messaggero statistico), 1959/11, con una risposta a Allen Dulles («capo dei servizi segreti maericani e fratello del defunto Segretario di Stato»)+++ - 'Vietstnik statistiki' (Il messaggero statistico), 1959/11, con una risposta a Allen Dulles («capo dei servizi segreti maericani e fratello del defunto Segretario di Stato») ; ;
| | rassegna di+++ | | | | | | 'Planovoie Khosiaistvo' («Economia pianificata»), 1960/1, studio sulla discussione americana, ripreso poi da 'Kommunist'+++ - 'Planovoie Khosiaistvo' («Economia pianificata»), 1960/1, studio sulla discussione americana, ripreso poi da 'Kommunist' ; ;
| | rassegna di+++ | | | | | | gli economisti Kotkovski e Koval, 'Miejdunarodnaia Jisn' (Vita internazionale), 1960/marzo+++ - gli economisti Kotkovski e Koval, 'Miejdunarodnaia Jisn' (Vita internazionale), 1960/marzo ; ;
| | rassegna di+++ | | | | | | Michailov, 'Mirovaia Ekonomika i miejdunarodnie otnoscenia' (Economia mondiale e relazioni internazionali+++ - Michailov, 'Mirovaia Ekonomika i miejdunarodnie otnoscenia' (Economia mondiale e relazioni internazionali ; ;
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