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tipologia: Analitici; Id: 1549426


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Descrizione | «Le analisi che le riviste jugoslave dedicano al problema della socialdemocrazia europea occidentale non si nascondono che l'evouzione di questi ultimi anni è andata piuttosto a ritroso, seppure non dimentichino mai che in seno a questi movimenti ci sono pur sempre anche forze democratiche sinceramente socialiste che, prima o poi, dovranno risvegliarsi e che, in alcuni paesi, sono già alquanto attive. [1)] La brusca virata a destra della SPD della Germania occidentale [... : analisi] delle atuali tendenze della socialdemocrazia europe a spostarsi adestra. "Il problema che oggi si pone al Partito socialdemocratico tedesco - scrive Ivekovic - è di sapere se questo epiogo debba essere considerato alla stregua di una opzione definitiva che pone termine alle discussioni, spesso molto aspre, svoltesi all'interno di quel partito, e che investono la funzione, i compiti e l'orientamento ideologico di un partito che, anche dopo l'adozione del programma di Bad Godesberg, continua a dirsi ancora socialista. ciò che è evidente è che il Congresso del Partito socialdemocratico tedesco a Bad Godesberg rappresenta la continuazione ideale del processo di adeguamento della socialdemocrazia dell'Europa occidentale ai postulati sulla prosperità relativa dell'economia occidentale post-belica e, di conseguenza, alle tendenze sociali e politiche della classe dirigente, in contrapposizione con il mondo socialista dell'Est. Tale processo, del resto, non si limita alla Germania occidentale. Infatti, contemporaneamente a tale proccesso di adeguamento hanno luogo, tra i diversi partiti socialdemocratici affetti da analoghe preoccupazioni, consultazioni circa i rispettivi programmi e le soluzioni da prospettare. A tale proposito, il Partito socialista austrico, che ha adottato già nel maggio 1958 un nuovo programma, ha certamente influenzato fortemente le enunciazioni teoriche, politiche ed economiche del programma di Bad Godesberg: di più, i sociademocratici austriaci hanno inviato il loro teorico, Benedikt Kautsky, in aiuto ai socialdemocratici tedeschi... L'agitazione che attualmente si fa all'interno del partito austriaco, olandese e ssvizzero si è manifestata con più forza, come noto, nel Partito laburista inglese, soprattutto dopo la recente sconfitta elettorale. I socialisti francesi di Guy Mollet avevano intrapreso già da tempo oramai una revisione radicale del loro orientamento socialista per identificarsi, di fatto, con le tendenze degli ambienti fovernativi ufficiali. Le tendenze emerse nel corso di questa agitazione sono pressoché le stesse, vle dire che esse hanno messo in questione il contenuto socialista, di clsse, dei partiti socialisti nel periodo transitorio del dopoguerra, caratterizzato da un lto dlla crescente influenza delle vittorie rivoluzionarie del socialilsmo in numerosi pasi europei e, dal'altro lato, dalla volontà della classe dirigente di orientare la lotta di clsse verso un copromesso con la classe operaia attraverso il consolidamento della forma borghse e democratica dello Stato. In effetti, si voleva sanzionare uno stato di cose che si era già imposto nella pratica quotidiana e nella politica di questi partiti socialdemocratici". Se, per Ivekovic, la "sinistra" socialdemocratica può per ora ritenersi sconfitta nella maggior parte dei paesi europei (un discorso a parte gli jugoslavi fanno per la socialdemocrazia scandinava), egli considera però non perduta ancora la battglia in Inghilterra. "E' chiaro - annota Ivekovic - che la situazione in cui si trovano i socialdemocratici tedeschi ha influito sulle posizioni dei laburisti inglesi, e viceversa. E ciò è tanto più comprensibile se si pensa ai legami stretti che intercorrono tra questi partiti in seno all'Internazionae socialista. Inoltre, sia gli uni che gli altri hanno conosciuto tre volte di seguito la stessa sorte in altrettante elezioni politiche in questo dopoguerra caratterizzato dalla prosperità, dal pieno impiego, dalla affermazione dei loro governi sul piano della politica estera. Sembra tuttavia che tra i laburisti i "riformatori" non siano riusciti, fino a questo momento, a prendere il sopravvento come è invece avvenuto nella socialdemocrazia tedesca occidentale. Ne consegue che dalle discussioni che sono ora in corso tra i laburisti una parte considerevole del movimento operaio inglese dà segno di molta maggiore comprensione per le possibiità e le forme di lotta di cui può trarre profitto un partito socialdemocratico nelle condizioni attuali di quanto non ne dia la socialdemocrazia tedesca". [2) ...] L'articolo definisce "centrista" la linea di Bevan cui si rimprovera l'opportunismo alimentato dal feticcio della "unità ad ogni costo" e sostiene che la sinistra è in fase di progresso. Analizzando le decisioni della conferenza straordinaria di Blckpool del Labour Party l'articolo rileva che esso non ha deciso né di andare a sinistra né di andare a destra, ma ha comunque denotato che le "forze socialiste coscienti nel movimento laburista sono forti e che di esse hanno dovuto tenere conto coloro che volevano portare il Labour Party sulla stessa strada imboccata a Bad Godesberg". Molto deludente, invece, è per gli jugoslavi l'evoluzione della socialdemocrazia tedesca alla quale sono stati dedicati molti articoli e saggi. Ci vogliamo limitare a [3) ...], in cui si dice che il nuovo programma di Bad Godesberg è "un miscuglio incredibile di conformismo ideologico e di incongruenze". Si rimprovera ai socialdemocratici tedeschi di avere abbandonato ogni richiesta di mutamento dei rapporti di proprietà e di averecapitolato davanti al neocapitalismo. Non solo, ma Altman critica aspramente anche i gravi cedimenti compiuti in politica estera. Egi rileva, in particolare, che proprio mentre la politica antidistensiva di Adenauer si trova in un vicolo cieco e si aprono quindi migliori prospettive per un'azione di pace dei socialdemocratici tedeschi, essi si chiudono in sé, si limitano a una critica accademica senza alcuna proposta costruttiva e, in sostanza, accettano la linea di Adenauer. "Sarebbe stato logico invece - prosegue Altman - aspettarsi che la socialdemocrazia tedesca sfruttasse al massimo le possibilità offerte dalla nuova situazione e dal discredito della politica di Adenauer. Al contrario, essi rifiutano di aderire all'esigenza di una alternativa e si limitano ad avanzare nei confronti dei democristiani soltanto piccole richieste marginali: in pratica i socialdemocratici tedeschi conducono verso Adenauer una azione che la sconfitta laburista alle ultime elezioni inglesi ha già dimostrato essere di assai dubbia efficacia.". Sempre nello stesso articolo di 'Komunist', Altman analizza anche le cause dei ccedimenti e della debolezza ei socialdemocratici tedeschi e, dopo avere affermato essere "paradossale" che i socialdemocratici non vadano al passo con i tempi, sostiene che le cause di ciò sono "la incomprensione della complessità dello sviluppo del capitalismo contemporaneo e delle possibilità di lotta per il socialismo in queste condizioni; un radicato anticomunismo accompagnato dal mito della divisione del mondo su una linea che dividerebbe "libertà" da "dittatura"; l'illusione sulla graduale "scomparsa" delle classi e sull'esistena di una armonia generale nello "stato di benessere"; e, infine, un profondo smarrimento di fronte all'intensificata pressione delle forze conservatrici rafforzate da una serie di vittorie elettorali, ecc.". Vogliamo accennare brevemente anche alla opinione jugoslava sulla sociademocrazia scandinava. Con i partiti socialdemocratici scandinavi, gli jugoslavi intrattengono da tempo rapporti ufficiali sensibilmente migliori che con i partiti del resto d'Europa. Anche il giudizio su questa socialdemocrazia "regionale" è, del resto, più positivo, ferme restando le riserve circa le prospettive e l'azione socialista di tali partiti. Una indicazione obiettiva del'atteggiamento jugoslavo si ha in [4) ...]. Il "compromesso" è, infatti, una caratteristica del movimento operaio scandinavo e si afferma che, generalmente, la socialdemocrazia svedese ne ha saputo approfittare, seppure tali "compromessi" si siano sempre risolti "anche" a vantaggio delle forze borghesi. Inquadrando la situazione nelle particolarità storiche, economiche e sociali della Svezia, Micic afferma che tale "politica di compromessi" ha facilitato la pace sociale e lo sviluppo dele forze produttive del paese, ma ha posto una forte ipoteca sulle trasformazioni socialiste in quanto ogni riforma e ogni passo avanti avviene solo se "anche la borghesia è d'accordo". Sul terreno economico si dà un giudizio positivo di tale prassi, ma si avanzano serie riserve per quanto riguarda l'aspetto politico e teorico. E' vero, dice Micic, che come il Partito socialdemocratico svedese dimostra una forte inclinazione al compromesso, anche i partiti borghesi svedesi hanno altrettanto, perferendo la ace sociale a un clima di lotte aspre, ma tale situazione potrà durare eternamente? Finora il maggiore conflitto tra movimento socialdemocratico e borghese è, in Svezia, quello relativo all'ampiezza dell'intervento statale. la borghesia lo ha accettato nella misura in cui le conveniva (e che sostanzialmente è convenuto anche al'economia del paese). Ma Micic poi così conclude: "Non è escluso che, per difendere il tenore di vita dei più vasti strati della popolazione o promuovere ulteriormente lo sviluppo de paese, un più massiccio intervento dello Stato si riveli indispensabile E' anche possibile che, per effetto del cambiamento di circostanze oggettive che hanno finora favorito e creato un clima di prosperità capitalistica in Svezia, lo Stato sia costretto a intraprendere misure di carattere economico '''intollerabili''' per i capitalisti". E' una prospettiva, comunque, che 'autore delll'articolo non considera immediata.».
Titolo Rassegna delle riviste, [rubrica: a cura di Angelo Franza], Jugoslavia. [sottotitolo: Il programma dei socialdemocratici tedeschi e i cedimenti in politica estera] [e.v., s.: 1) Mladen Ivekovic ('Medjunarodna Politika', n. 24 del 1959);2)soffermandosi sullo slogan della sinistra laburista di Barbara Castle e Frank Cousins secondo cui 'vi possono essere nazionalizzazioni senza socialismo, ma non vi può essere socialismo senza nazionalizzzioni', la rivista teorica della Lega dei comunisti jugoslavi ('Komunist');3) tra gli altri articoli sulla deludente evoluzione della socialdemocrazia tedesca, Gavro Altman, 'Un programma senza prospettiva, in 'Komunist';4)premettendo i buoni rapporti tra gli jugoslavi e la socialdemocrazia scandinava, pur «ferme restando le riserve circa le prospettive e l'azione socialista di tali partiti», su quella svedese, Zdravko Micic, 'Nel segno del compromesso', in 'Komunist'][ssis]
Responsabilità
Angelo Franza+++
  • Franza, Angelo ; ; ; ; ;
  curatore di turno di+++   Rassegna delle riviste [Rinascita - mensile]+++
  
Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)
Relazioni multiple
Mladen Ivekovic ('Medjunarodna Politika', n. 24 del 1959)+++
  • Mladen Ivekovic ('Medjunarodna Politika', n. 24 del 1959) ; ;
  rassegna di+++    
soffermandosi sullo slogan della sinistra laburista di Barbara Castle e Frank Cousins secondo cui 'vi possono essere nazionalizzazioni senza socialismo, ma non vi può essere socialismo senza nazionalizzzioni', la rivista teorica della Lega dei comunisti jugoslavi ('Komunist')+++
  • soffermandosi sullo slogan della sinistra laburista di Barbara Castle e Frank Cousins secondo cui 'vi possono essere nazionalizzazioni senza socialismo, ma non vi può essere socialismo senza nazionalizzzioni', la rivista teorica della Lega dei comunisti jugoslavi ('Komunist') ; ;
  rassegna di+++    
tra gli altri articoli sulla deludente evoluzione della socialdemocrazia tedesca, Gavro Altman, 'Un programma senza prospettiva, in 'Komunist'+++
  • tra gli altri articoli sulla deludente evoluzione della socialdemocrazia tedesca, Gavro Altman, 'Un programma senza prospettiva, in 'Komunist' ; ;
  rassegna di+++    
premettendo i buoni rapporti tra gli jugoslavi e la socialdemocrazia scandinava, pur «ferme restando le riserve circa le prospettive e l'azione socialista di tali partiti», su quella svedese, Zdravko Micic, 'Nel segno del compromesso', in 'Komunist'+++
  • premettendo i buoni rapporti tra gli jugoslavi e la socialdemocrazia scandinava, pur «ferme restando le riserve circa le prospettive e l'azione socialista di tali partiti», su quella svedese, Zdravko Micic, 'Nel segno del compromesso', in 'Komunist' ; ;
  rassegna di+++    
Area delle relazioni generali
Relazioni Multiple ++


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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30905+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1960 Mese: 2
Numero 2
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1960 - numero 2 - febbraio


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