Area del titolo e responsabilità| Descrizione | | «'Il Triangolo della decisione', secondo Tibor Mende ('Nuovi Argomenti', n. 41, nov-dic. 1959) sarebbe quello formato. con la Cina da due altre grandi nazioni asiatiche, il Giappone e l'India: un triangolo "entro il quale vive una percentuale decisiva della popolazione mondiale, ed entro il quale potrà decidersi, con tutta probabilità, il destino politico del mondo". [...] [Giappone :] La razionalizzazione degli impianti produttivi in una economia già altamente industrializzata e la fine dei massicci investimenti di un tempo nella produzione di guerra, hanno portato a uno sviuppo senza precedenti di forme di "prosperità" che restano però limitate a ristrette isole, mentre permangono larghissime zone di estrema miseria. [...] schemi sociologici di Tibor Mende [... in cui] non trova alcun posto l'analisi delle fondamentali strutture economiche del paese e in particolare la ricerca dei nessi tra il carattere monopolistico di queste strutture e le vecchie e nuove contraddizioni. Su queste contraddizioni si inserisce oggi il "complesso cinese". "Nascono come funghi le società per il progresso del commercio cinogiapponese le quali promettono prosperità e sicurezza non appena il carbone e i minerali metallici cinesi possano essere scambiati con le macchine giapponesi". [...] ma anche "sfida ideologica", come la dimostrazione cioè della possibilità di uno sviluppo economico più rapido e più aderente alle condizioni dell'Asia, nell'ambito di un sistema politico radicalmente diverso da quello giapponese. I progressi che i cinesi stanno conseguendo, con l'aiuto sovietico, nella formazione di quadri tecnici e scientifici, fanno anche temere, in prospettiva, una supremazia industriale della Cina, che potrà disporre di una industria "inventiva", rispetto allo sviluppo industriale "imitativo" del Giappone, basato soprattutto su tecniche importate. [... Tibor Mende preferirebbe] una sorta di "terza via", basata da un lato sullo sviluppo di un commercio libero con la Cina, ma d'altro lato su forme di cooperazione economica con il mondo capitalistico. [... Ma il Giappone dovrebbe concedere la] "neutralità" [...]Più difficile è sostenere la possibilità di una simile "terza via" per l'India, dopo il riconosciuto fallimento del tentativo colà operato di una trasformazione pianificata del'economia portata avanti nel'ambito di strutture politiche di tipo "occidentale" e senza intaccare i fondamentali rapporti di produzione [presunta "via indiana" della pianificazione, basata sulla "persuasione" e su una democrazia politica di tipo occidentale rispetto alla "via cinese" ...] La gente continua a morire di fame in massa sopra una terra che non produce a sufficienza, per la mancanza di concimi e di bonifiche, di metodi moderni di coltivazione e di crediti che liberino il contadino dalla stretta soffocante del'usura, per a mancanza di una riforma agraria. La conclusione cui giunge Tipor Mende, anche sulla scorta di una recente indagine degli esperti agricoli della 'Ford Foundation', è che il sistema politicoeconomico adottato sta conducendo l'India, "dopo sette anni di modernizzazione", "verso la carestia generale". La democrazia parlamentare istituita in India sul modello occidentale è oggi più che mai indebolita. I parlamenti "sono pieni di proprietari fondiari e di usurai, o di gente che rappresenta i loro interessi" e' vano attendersi che costoro aboliscano i propri stessi privilegi. La sopravvivenza delle forme politiche attuali potrebbe essere garantita soltanto da un crescente aiuto occidentale, che in definitiva però non potrebbe ea lungo evitare l'affermazione dei comunisti e la creazione di un nuovo sistema politico. In tutta l'Asia, il problema di un mutamento politico profondo è all'ordine del giorno. "Su tutto il vasto triangolo, tra Tokio, Pechino e Nuova Delhi, nuovi vincoli si forgiano.[...]"[secondo Mende l'Occidente ha commesso l'errore di aver sostenuto "classi dirigenti in dissoluzione o dittatori sterili", preoccupandsi soltanto dei propri interessi strategici [... , e] dove la gente cui si sbandiera la "libertà di parola" chiede soprattutto e preliminarmente la libertà di non morire di fame [... , ha] deriso i tentativi originali di elaborazione di nuovi conceetti di democrazia da parte delle forze nazionali asiatiche, come ad esempio la "democrazia controllata" di Sukarno. [...] Certamente questo nesso fra sviluppo democratico e prospettiva socialista difficilmente può essere compreso se non si superano gli schemi di una sociologia che rifiuta l'analisi marxista dee fondamentali contraddizioni di classe nel mondo contemporaneo. Ma è comunque importante e positivo che nelle riviste di cultura italiane si faccia largo una simile tematica che può ontribuire ad alargare gli orizzonti del nostro dibattito politico e ideale.» |
| Titolo | Rassegna delle riviste, [rubrica: a cura di Enzo Modica], Italia. [sottotitolo: Cina, Giappone e India: il triangolo della decisione - Asia e Occidente in una analisi di Mende su 'Nuovi Argomenti.] [e.v., s.: esposizione critica a Tibor Mende, 'Il Triangolo della decisione', in 'Nuovi Argomenti', n. 41, novembre-dicembre 1959][ssis] |
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