Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Il neofascista Claudio Mutti «esecutore degli ordini» di Freda ha parlato con il magistrato Giovanni Canzio. Un fuoco di fila di domande per tre ore di seguito. Poi il magistrato è uscito dal carcere di Santa Scolastica. Ad aspettarlo ci sono i giornalisti ma non parla: dopo tanto clamore sulla vasta operazione contro la centrale eversiva che raccoglie elementi «neri» e «rossi» cala uno strano silenzio. C'è il comprensibile riserbo degli inquirenti che non vogliono pregiudicare ulteriormente le indagini in corso in tutta Italia, ma soprattutto si attendono nuovi sviluppi dopo le perquisizioni. Oggi sarà, ascoltato lo studente Leonardo Allodi, arrestato insieme a Mutti, ma non ci si aspetta molto da questo interrogatorio: più importanza, sembra, si attribuisce a quanto è già stato trovato in casa di Maurizio Neri, il parà operaio metalmeccanico arrestato tre settimane fa sulla base delle indagini per le scritte neofasciste sul Monte Tancia, alle lapidi che ricordano i caduti della Resistenza. Nel suo appartamento di Monte San Giovanni c'era di tutto: dai volantini di «Unità Rivoluzionarla», «Fronte unito rivoluzionario», e «Unità di popolo» (tutte sigle che dovrebbero mascherare l'organizzazione di estremisti «rossi» e «neri») alle copie di 'Costruiamo l'azione', organo «ufficiale» di questa nuova organizzazione terroristica. Le perquisizioni effettuate a Parma negli appartamenti di Claudio Mutti e Leonardo Allodi sono partite proprio dall'abbondante materiale ritrovato a Monte S. Giovanni, mentre le manette ai polsi dei due terroristi sono scattate solo quando i giudici hanno avuto la conferma dei sospetti grazie al materiale ritrovato in casa loro, tra cui le lettere indirizzate a Freda. A tutto questo vanno aggiunte le intercettazioni telefoniche e i verbali del famoso summit al cinema Holliwood di Roma. Le persone che parteciparono a questa riunione del nascente movimento parlarono ovviamente in codice, ma non è stato difficile stabilire che fu proprio lì che si passò dalla fase dell'organizzazione del «movimento» a quella dell'azione con gli attentati del Campidoglio e di Regina Coeli. Raccolto questo materiale i giudici cercano ulteriori prove e conferme ma molti, anche dopo le notizie riportate dai giornali, sono sull'avviso e per gli investigatori il lavoro si complica. La strategia eversiva di questo movimento è comunque ormai abbastanza delineata: gli sforzi dei «cervelli» dell'organizzazione puntano ad unificare in un'unica centrale terroristica le frange più disperse e più violente indipendentemente dalla loro «collocazione» politica. La loro voce «ufficiale» — la rivista 'Costruiamo l'azione' — ne parla in modo esplicito: «Dopo il '77 — dice un "editoriale" della rivista — l'area rivoluzionaria attraversa una crisi profonda (...) l'unico fenomeno degno di interesse resta l'autonomia operaia per altro esposta ad una feroce repressione per il rapimento Moro». C'è, poi, in ultima pagina, uno di quegli appelli che si leggono su tutti i volantini BR: «Distruggere i covi della cultura borghese, costruire nei quartieri, nelle fabbriche, nelle università la risposta popolare alla violenza dei padroni». C'è da ricordare la storia di questa rivista, nata con un direttore responsabile di destra, Sergio Té, e un «proprietario» transfuga da Lotta Continua. Appena uscito il primo numero Sergio Té capi che con la destra tradizionale il giornale non aveva nulla a che fare e si tirò indietro. E' proprio la destra tradizionale, addirittura il MSI (ma anche i Nar), che questo giornale di 12 pagine attacca più violentemente, oltre, come è ovvio, i partiti costituzionali. Ecco che cosa dice del Movimento sociale: «Stabilizza a destra e mantiene in vita quello spauracchio fascista necessario al sistema». Poi parla di Rauti: «In questo quadro Rauti ha una posizione più sottile: siccome i "ragazzi" si agitano mettiamo a capo un "duro" (come prima Saccucci) che li ecciti e soprattutto gli faccia fare cazzate invece di cose pericolose per il sistema». Tutto il resto è rivolto all'area dell'autonomia, ai movimenti rivoluzionari dell'Islam (non a caso Mutti è accusato di far parte di una organizzazione chiamata Italia-Islam). Spetta ai giudici cercare di sbrogliare questa complicatissima matassa. | |
|
|