Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: ROMA — Sergio Calore, ex operaio della Pirelli di Tivoli e redattore della rivista di destra «Costruiamo l'azione», è accusato di costituzione di banda armata e tentata strage per gli attentati del Campidoglio e di Regina Coeli. E' dunque stato individuato almeno uno degli attentatori fascisti? Sembrerebbe di sì. L'inchiesta partita da Rieti sulla centrale terroristica legata a Freda e al «Movimento rivoluzionario popolare» che ha firmato gli ultimi attentati nella capitale, avrebbe così concluso la sua prima fase ed è quasi certo che il fascìcolo ora passerà nelle mani della procura di Roma. Questi gli sviluppi della vicenda illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata in tutta fretta alla procura di Rieti dai magistrati Canzio e La Sala, che degli attentati si sono occupati fino a ieri insieme con il colonnello dei carabinieri della città laziale, Giuseppe Mattei. Altri elementi sono stati acquisiti per quanto riguarda l'inchiesta. A tutti i proprietari degli appartamenti perquisiti nei giorni scorsi a Roma, sono stati inviati avvisi di reato per ricostituzione del partito fascista e, almeno in un caso, la perquisizione è andata a segno. Sarebbero infatti state trovate in casa di uno studente neofascista armi automatiche ed esplosivo, anche se la notizia non è stata confermata. I due neofascisti Claudio Mutti e Leonardo Allodi, seguaci di Freda, arrestati a Parma, sono stati intanto trasferiti il primo all'Aquila e il secondo a Spoleto per motivi di sicurezza, proprio mentre a Treviso venivano trovati alcuni volantini di minaccia nei confronti del sostituto procuratore dì Rieti Giovanni Canzio. I volantini contenevano farneticanti accuse al giudice di aver condotto soltanto un'operazione «politica» per mantenere in vita il «regime DC-PCI». C'è da ricordare che proprio a Treviso è stato arrestato l'ultimo neofascista, Marino Granconato, capo dei gruppi eversivi veneti, anche questi legati a Freda, ex di Ordine Nuovo. Ora si attende soltanto che l'inchiesta venga trasferita a Roma per nuovi sviluppi, soprattutto in merito agli attentati del «MRP», sigla di comodo della centrale terroristica che vuole unificare frange violente di destra e di sinistra. | |
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