Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Dalla nostra redazione PADOVA — Il giudice istruttore Palombarini, titolare dell'istruttoria padovana sull'autonomia, ha rigettato le istanze di scarcerazione per mancanza di indizi di due imputate. Alisa Del Re, ricercatrice del CNR a Scienze politiche, e Carmela Di Rocco, medico mutualista padovano. Le istanze erano state presentate dai legali il 2 maggio scorso, assieme ad un elenco di testi a favore da consultare. La decisione del giudice ha tardato a lungo, ma alla fine è stata negativa. Le motivazioni non si conoscono. Anzi, le istanze sono state respinte due, tre giorni fa, ma lo si è saputo solo ieri tramite lo studio di un legale. Comunque, dalla decisione del giudice istruttore si deduce che l'istruttoria padovana è «forte», basata su prove robuste. Il dott. Palombarini, si sa, è un fermo «garantista», per usare un brutto termine di moda: già nell'inchiesta sulla autonomia del '77 aveva deciso — in contrasto col PM — la scarcerazione di numerosi imputati che pure avevano a carico fatti piuttosto pesanti (per uno, addirittura, la detenzione di armi da guerra con le matricole limate). Anche stavolta, ha tardato la decisione relativa alle ultime due imputate proprio per verificare a fondo gli indizi a loro carico e per ascoltare i testimoni e eseguire gli accertamenti chiesti dalla difesa. Ora, se dopo questo lavoro la sua decisione è stata ugualmente negativa, bisogna proprio pensare che nei confronti delle due donne (arrestate per associazione sovversiva e indiziate di banda armata) le prove esistenti siano realmente solide, ed indichino tutto fuorché una «criminalizzazione di idee». In più, si può ricavare da questo episodio anche un ulteriore segnale di fondatezza dell'intera istruttoria, visto che la posizione delle due imputate è sempre stata presentata dalla difesa come la più marginale. Dicevamo che non si sanno i motivi del rigetto delle istanze. Si conoscono però alcuni degli argomenti addotti dal PM Calogero che, prima di Palombarini, aveva espresso parere nettamente negativo sulla possibilità di scarcerazione. Secondo il PM, è provato che Alisa Del Re faceva parte del nucleo ristretto dirigente della autonomia padovana, quello che programmava le azioni del «terrorismo diffuso», con compiti di collegamento con l'autonomia francese, e di direzione del movimento nazionale dei precari universitari autonomi. Alla Di Rocco, secondo il PM, è invece da attribuita l'appartenenza, sempre con ruoli direttivi, prima a Potere operaio ed ora ad autonomia: la dottoressa «ingiunge il PM, ha finanziato i gruppi autonomi della «Bassa» padovana, ha curato la distribuzione di «Controinformazione» (la rivista considerata come la voce ufficiale delle BR), ha partecipato a una riunione della autonomia in cui si parlò di alcuni attentati avvenuti e da eseguire e di esercitazioni paramilitari. Le indagini intanto proseguono a ritmo serrato, con l'ascolto di numerosi testimoni, gran parte dei quali si presentano spontaneamente: il «muro della paura», insomma, sembra seriamente incrinato. Il giudice istruttore Palombarini ieri mattina è partito da solo per Roma, per incontrarsi coi magistrati che nella capitale indagano su Negri e gli altri dirigenti autonomi padovani arrestati il 7 aprile, la cui posizione giudiziaria è stata ritrasferita per competenza. L'incontro era concordato da tempo. Dopo Roma, pare che i magistrati padovani si recheranno pure a Milano e Genova (forse anche a Firenze) per analoghi incontri di coordinamento. | |
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