Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - commentata: ROMA — Venti perquisizioni in casa di esponenti neo fascisti della capitale e due arresti negli ultimi giorni sono le novità più clamorose nell'ambito dell'indagine partita da Rieti sulla centrale terroristica legata a Franco Freda. Le perquisizioni di Roma vengono messe in relazione alla pista seguita dal sostituto procuratore della Repubblica di Rieti, Giovanni Canzio, per i legami emersi tra i terroristi del «Movimento rivoluzionario popolare» (che hanno firmato gli ultimi attentati dinamitardi nella Capitale) e la cellula eversiva sotto inchiesta a Rieti. A suffragare questa tesi c'è il fatto che a ordinare le perquisizioni di Roma è stato il giudice Amato, lo stesso che in questi giorni si è recato a Rieti per affiancare nelle indagini Giovanni Canzio e avrebbe assistito anche agli interrogatori di due nuovi arrestati. Il primo a finire nel carcere di Santa Scolastica, a Rieti, è stato un certo Luigi Calore [sic! plausibilmente Sergio Calore], giovane operaio della «Pirelli» di Tivoli, che è probabilmente uno dei dattori della rivista «Costruiamo l'azione», sequestrata proprio in una tipografia di Tivoli dieci giorni or sono. Del secondo arrestato gli investigatori non vogliono nemmeno dire il nome. Sarebbe «un personaggio trevigiano» non meglio precisato. Salgono cosi a cinque gli arresti in base ad altrettanti ordini dì cattura. Come è noto i primi tre arrestati sono stati individuati nelle settimane scorse partendo da una traccia molto debole. Ignoti imbrattarono le lapidi della Resistenza sul Monte Tancia, vicino Rieti e durante una perquisizione in casa di un ex parà, Maurizio Neri, subito arrestato, venne trovato moltissimo materiale con documenti che si riferivano alla centrale terroristica. In numerosi volantini si teorizzava l'unità del terrorismo «rosso» e «nero» per abbattere il sistema e si facevano anche numerosi nomi. Tra questi c'erano Claudio Mutti, professore, amico e discepolo di Franco Freda e Leonardo Allodi, studente universitario. Anche questi due sono in carcere a disposizione del magistrato.
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