Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: ROMA — Il nome di Negri viene ancora accostato al caso Moro. Non tanto per la storia delle telefonate (i periti hanno cominciato a lavorare ieri mattina, ma forse ne sapremo qualcosa tra un paio di mesi), quanto per i documenti che i giudici, con un dosaggio evidentemente funzionale all'inchiesta, continuano a «pescare» dall'archivio del docente padovano. Entro pochi giorni i magistrati torneranno al carcere di Rebibbia per far vedere a Negri due piccoli «saggi», scritti di suo pugno. Non è roba che risale ai tempi di «Potere operaio», e non so no neppure appunti sulla dottrina dello Stato, materia d'insegnamento del professore. Chi ha visto questi fogli dice: « Il primo è un documento che può essere considerato una specie di bilancio preventivo, in linee strategiche generali, dell'operazione di via Fani. II secondo riguarda il "dopo Moro" e affronta i problemi che si sono posti al "partito armato" dopo la primavera del '78. E vengono indicate anche le soluzioni: quelle vie che il terrorismo ha effettivamente percorso da un anno a questa parte». Gli inquirenti quindi si riservano nuove mosse, secondo le loro convinzioni più importanti di quelle passate. Avevano cominciato un mese fa facendo parlare Negri per ore sulle vecchie vicende di «Potere operaio», sui suoi discorsi apparentemente ideologici. sui suoi rapporti con 1'«autonomia organizzata», mentre la difesa protestava chiedendo «prove concrete, e subito». Poi c'è stata l'improvvisa «stretta» di sabato 12 maggio, quando il docente è rimasto zitto di fronte ai giudici che hanno riempito 33 pagine di verbale con indizi e accuse di ogni genere, che vanno dal documento che lega l'imputato al brigatista Corrado Alunni, ai presunti collegamenti internazionali, al traffico di documenti di identità rubati, alle lettere con gli inviti a comunicare in codice cifrato, provenienti dalla Francia. Adesso i giudici torneranno da Negri con altre due «pezze d'appoggio» dell'accusa. Non si può prevedere se anche stavolta l'imputato continuerà a tacere o se vorrà riprendere a parlare con gli inquirenti. I due documenti che gli verranno contestati facevano parte del suo «archivio» personale. Nel primo, a quanto si è appreso negli ambienti giudiziari, Negri avrebbe tracciato un'analisi della situazione politica italiana, con particolare attenzione per l'imminente accordo di maggioranza del 16 marzo 1978. Il testo conterrebbe violenti attacchi alla linea del PCI, al «compromesso storico», all'eventuale avvicinamento del più grande partito della classe operaia all'area del governo. Poi l'analisi approderebbe a precise indicazioni strategiche per il «movimento», in tutte le sue articolazioni, e verrebbe affermata la necessità di uno sforzo massimo di tutte le «istanze», in vista dell'imminente scadenza politica: l'accordo di maggioranza del 16 marzo, appunto. Le argomentazioni sarebbero le stesse con cui le Brigate rosse, nella loro ultima risoluzione strategica intitolata "La campagna di primavera", spiegano il perché del sequestro di Aldo Moro, proprio il 16 marzo. Il secondo documento, invece, conterrebbe uno studio delle modificazioni introdotte nel quadro politico italiano dalla tragedia Moro, con un esame dei problemi che si sono posti al «movimento». Primo fra tutti, quello della distanza che potrebbe essersi creata tra le «avanguardie» che hanno compiuto l'azione esemplare, e per certi versi irripetibile, di via Fani, e le altre «articolazioni» del «movimento». Nel «saggio» di Negri verrebbero indicate le soluzioni per colmare queste distanze: gli inquirenti ritengono che esse corrispondano con la strategia attuata dai terroristi dopo il caso Moro. Ieri mattina, intanto, i periti incaricati di accertare se le voci di Toni Negri e di Giuseppe Nicotri sono le stesse di alcune delle telefonate fatte dalle Brigate rosse dopo la strage di via Fani, hanno iniziato il loro lavoro incontrandosi nell'ufficio del consigliere istruttore Gallucci. Uno dei periti, il professor Oscar Tosi, ha avvertito che, non essendoci tuttora in Italia apparecchiature sofisticate per svolgere nel modo migliore la perizia, le operazioni peritali inizieranno utilizzando le apparecchiature esistenti presso l'Università statale del Michigan, negli Stati Uniti. La prima scadenza della perizia è il «prelievo» delle voci di Negri e Nicotri. E' stato deciso di fare leggere agli imputati alcune frasi per telefono, con un campione di parole e locuzioni il più completo possibile. | |
|
|