Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: EGEO Continua la ten sione greco - turca Benché della contesa siano state investite diverse sedi internazionali — dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. alla Corte di giustizia dell'Afa — e benché la diplomazia americana si sia subito messa in movimento per cercare di tessere una soluzione di compromesso, può accendersi in qualunque momento la scintilla destinata a far precipitare in guerra la crisi che oppone Grecia e Turchia, paesi membri della Nato, per la questione della piattaforma continentale nell'Egeo. Né la tensione è stata allentata dal rientro — definito del resto momentaneo dalle autorità di Ankara nel porto di Istanbul della nave oceanografica Sismik I, la cui missione di ricerca petrolifera a ovest dell'isola ellenica di Lesbo aveva fatto esplodere la crisi. Questo perché, nonostante che entrambe paiano restie a lasciar deteriorare la tensione fino al conflitto aperto, le posizioni delle due capitali restano distanti e perché, nel suo significato, la crociera della Sismik è sembrata soprattutto un pretesto nei difficili raporti greco-turchi, sempre sottoposti a pericolose oscillazioni nei momenti caldi della situazione in Medio Oriente. Non si comprenderebbero altrimenti le ragioni per le quali la crisi continui nonostante l'esistenza di ampi margini di negoziato o, se non altro, di un accordo parziale capace almeno di far rientrare l'allarme militare, in cui sono stati posti i due eserciti, e di congelare la contesa. Il fatto è che per Atene, con la missione della Sismik, si sono riaperte diverse questioni: in primo luogo, appunto, quella di principio che riguarda le acque territoriali nell'Egeo, nel momento in cui è al centro della conferenza internazionale dell'Onu il problema del diritto marittimo e, quindi, dello sfruttamento delle risorse sottomarine; e poi quella di Cipro. Non sono state casuali le allarmate affermazioni del presidente Makarios il quale ha detto di temere la riapertura delle ostilità da parte dei turchi nell'isola, dove la divisione è stata imposta due anni or sono dalla forza delle armi e non da un accordo politico. Del resto, proprio in questo precedente risiede la diffidenza che il governo ellenico sta manifestando verso l'iniziativa di Kissinger, diretta a patrocinare un accordo bilaterale dall'alto del bisogno degli Stati Uniti che i due paesi hanno per quello che riguarda la loro economia: Ad Atene non -solo non si nasconde il timore che, come due anni fa, il segretario di Stato possa far pendere l'ago della bilancia a favore degli avversari in un'eventuale intesa, ma addirittura che i negoziati possano servire a coprire e agevolare un colpo di mano turco. Per aggirare simili rischi il governo di Caramanlis — cosciente anche della sua inferiorità militare e delle spinte interne, di contrastante direzione, volte tutte però a raggiungere positivi risultati — cerca piuttosto una trattativa più ampia e di veder sanciti i propri diritti in consessi internazionali le cui decisioni potrebbero garantire ulteriori passi verso una sistemazione
| | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
|
|