Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: TURCHIA Dopo Cipro un governo provvisorio Sadi Irmak Aprendo la crisi di governo due mesi fa, il primo ministro turco Bulent Ecevit mirava a un obiettivo fondamentale: giungere presto alle elezioni, prima che l'« entusiasmo di massa » per la « vittoria di Cipro » potesse in qualche misura affievolirsi. Protagonista dell'intervento nel « triangolo » turco-cipriota, Ecevit conta di ricevere, da un voto anticipato, una specie di plebiscito per il suo partito e soprattutto per la sua persona. A prima vista, il. calcolo è risultato fondato: i tentativi, forse solo apparenti, di dar vita a un governo parlamentare stabile sono falliti e l'incarico di portare la Turchia alle elezioni anticipate è stato affidato a un gabinetto di tecnici accompagnati da una équipe di senatori e deputati del minoritario Partito repubblicano della salvezza, il quale — per quanto di diverso orientamento e differente collocazione socio-politica rispetto al Partito repubblicano del popolo — dà garanzie sufficienti a Ecevit che il processo verso le elezioni avverrà senza grosse minacce. In realtà non è per niente scontato che tutto vada secondo i piani previsti due mesi fa dal dimissionario leader turco. Il nuovo premier Sadi Irmak ha fatto alcune dichiarazioni, subito dopo l'investitura, che sono abbastanza difficili da interpretare, o almeno appaiono sotto diversi punti di vista polivalenti. Ha detto che suo compito sarà quello di preparare la Turchia « alle nuove elezioni, se il Parlamento deciderà di convocarle », Immediatamente dopo ha fatto sapere che il governo parlamentare che ci si era proposti di creare non è stato costituito proprio perché in seno ai rami del Parlamento non esisteva « univocità di intenti su vari problemi, com. preso quello di arrivare alle votazioni generali a breve scadenza ». Ammesso poi, come è del resto pro- babile, che si arrivi davvero alla convocazione delle elezioni, chi può dire che quando esse si svolgeranno il prestigio del dimissionario Ecevit e del suo partito resterà quello che era nell'estate? L'entusiasmo nazionalistico può essere in Turchia un coefficiente rimarchevole nel determinare massicci voti verso l'uomo che qualche giornale, nell'estate scorsa, non ha esitato 'a definire il nuovo Ataturk; tuttavia sulla Turchia gravano anche problemi sociali ed economici di notevole serietà e non è detto che a beneficiare del malcontento popolare possa essere il Partito della giustizia, di cui è nota l'abilità demagogica, anche se basata — come si sa — su orientamenti nettamente conservatori. Cosicché la Turchia è ora entrata in una fase interlocutoria che potra non essere di « normale amministrazione » come vorrebbero far credere le dichiarazioni di Sadi Irmak.
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