Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: úadra te internazionale De Gaulle in lurchia: un viaggio tempestivo Il viaggio del generale De Gaulle in Turchia venne deciso circa tre mesi fa, ed è stato accompagnato, in Francia, da un battage pubblicitario che ha pochi precedenti ma che, stando alla linea gollista di politica internazionale non è certo casuale. Paese di provata fedeltà atlantica, la Turchia ha cominciato negli ultimi tempi a padre il prezzo dell'alleanza, e ciò ha aa-to vita a fenomeni di indubbio interesse. La crisi atlantica in Turchia i:nizib, si può dire, nella estate del 1960, quando venne abbattuta, a furor di popolo, la crudele dittatura di Menderes. Da allora il paese ha assistito al crescere di un forte movimento di opposizione alla politica estera dei successivi governi — non servili come quelli di Menderes, ma pur sempre subalterni agli USA e soprattutto alla conces- sione di basi militari in territorio turco (qui vi sono alcune delle basi più potenti, e dotate di missili atomici, della NATO e degli USA in proprio). L'opposizione si è espressa attraverso la costituzione di un nuovo partito — il Partito operaio turco — che nel giro di pochi anni, e nonostante il tentativo di « messa al bando » da parte degli attuali gruppi dirigenti, è riuscito a inviare alla Camera dei deputati quindici suoi rappresentanti. E a fianco al POT si è avuto un rifiorire di tendenze « nazionali » assai robuste, che si richiamano non formalmente alla rivoluzione di Ataturk, la cui caratteristica essenziale fu quella di dare alla Turchia un volto moderno e nazionale. La Turchia è così uscita dal precedente immobilismo politico, e sembra offrire oggi un quadro mosso e ricco di potenzialità, cui fanno da sfondo, del resto, immensi problemi sociali aperti. Dotata di uno degli armamenti più moderni dello scacchiere medio orientale, con un bilancio nazionale assorbito in larga parte da spese militari, la Turchia è ancor oggi uno dei paesi in cui l'economia e la società presentano tutte le caratteristiche tipiche del sottosviluppo. Il maturare di un clima politico nuovo ha, in effetti, determinato un movimento di massa così profondo che lo stesso attuale governo ha dovuto se non- modificare l'asse della sua politica estera, almeno ristabilire relazioni amichevoli con l'URSS (viaggio di Kossi-ghin a Ankara), spuntando così l'arma propagandistica di una minaccia sovietica ai confini; che è stato l'argomento con cui la Turchia è entrata nella NATO. In questa situazione due avvenimenti hanno provocato un ulteriore spostamento dell'opinione pubblica in senso antiamericano. Primo, la guerra arabo-israeliana. Le manife- stazioni antimperialiste, e anti-NATO, raggiunsero nel giugno del 1967 una assai grande intensità. D'altro canto lo stesso governo turco, preoccupato dall'ondata di fondo che scuoteva il paese, dovette dichiarare ufficialmente che l'Alleanza non avrebbe avuto alcun significato e peso in caso di iniziative antiarabe da parte degli USA. E per dimostrare con i fatti le sue intenzio ni, fece presidiare gli aeroporti americani e quelli della NATO da truppe turche, onde impedire il decollo di aerei militari. Il secondo elemento che ha scosso la solidità dell'Alleanza è stato quello del conflitto greco-turco sulla questione cipriota. Gran parte dello stesso partito di governo dovette in quella occasione mettere in rilievo come la NATO lungi dal conciliare i diversi interessi nazionali, li sacrificasse all'unico vero interesse strategico-militare: tenere in piedi e potenziare la base di Cipro,. E fu anche questo un momento di forte ripresa nazionalista. De Gaulle si è mosso quindi tempestivamente in una situazione a lui propizia. Nonostante la crisi cecoslovacca — intorno alla quale i governanti di Ankara hanno anch'essi ripreso il tema del rilancio atlantico — il generale francese si è recato in Turchia' con la chiara proposta che si imiti la Francia, trovando, con la sua nota demagogia, le parole giuste su Ataturk, la grandezza nazionale, la posizione particolare della Turchia, ponte tra l'Europa, l'Asia minore e l'Oriente. Non si pub dire che abbia ottenuto molta udienza presso i dirigenti turchi anche se ha toccato alcune questioni cui non possono restare insensibili. Ma sono soprattutto le accoglienze popolari che gli sono state riservate — la stampa turca nota stupefatta e un tantino sgomenta che non hanno precedenti neanche nella famosa visita di Eisenhower, ai tempi di Menderes — che fanno capire come egli ha saputo abilmente cogliere i sentimenti di fondo del paese.
| | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
|
|