Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Turchia: un'illusione i centro - sinistra L'illusione del vecchio e dinamico Partito repubblicano turco (il partito di Ataturk) di veder formarsi nel paese e nel Parlamento una maggioranza che consentisse il varo di un governo di centro-sinistra, -è durata appena qualche settimana ed è annegata nel sangue di una ventina di morti e di dozzine di feriti (ma forse sono centinaia): tragico bilancio della più rovente settimana elettorale che la Turchia abbia mai vissuto — quella dal 26 maggio al 2 giugno. Il conservatore « partito della giustizia », che si trova al governo da anni, ha ulteriormente aumentato i seggi di cui già disponeva al Senato; e anche se i suoi rivali repubblicani hanno egualmente guadagnato qualche seggio, sono rimasti ben lontani da quell'affermazione elettorale nella quale speravano per potere appunto contare di varare — secondo le ripetute dichiarazioni dei suoi leaders durante tutta la campagna elettorale — un governo « moderno delle forze della sinistra e del centro ». Le elezioni di domenica erano una consultazione parziale (si trattava di eleggere solo 53 senatori dei 183 di cui si compone la Camera alta di Ankara, 5 deputati dell'Assemblea nazionale e alcune centinaia di sindaci e amministratori comunali in provincia). Tuttavia, secondo i calcoli dei leaders del vecchio partito di Ataturk, i risultati sarebbero dovuti essere così clamorosi da imporre subito elezioni legislative generali. L'obiettivo era appunto, dichiaratamente, quello di arrivare a una maggioranza di centrosinistra. In realtà il clima in cui le elezioni si sono svolte (la polizia era stata schierata clamorosamente in appog gio ai candidati della formazione al governo: il partito giustizialista) ha fatto capire che non è con vaghe formule mutuate da altre situazioni nazionali (alcuni oratori repubblicani si sono riferiti spesso, durante i loro comizi, al «.centro-sinistra italiano ») che può essere condotta una campagna elettorale in un paese che ha pro- blemi drammatici, e dove l'alleanza di tutte le forze popolari è la condizione essenziale per ogni passo in avanti. Senza discutere, naturalmente, della validità dei richiami a formule come quella del centro-sinistra (che appunto in Italia ha sortito i risultati a tutti noti). CO che avrebbe potuto dare slan cio effettivo alla propaganda dei repubblicani turchi per il rinnovamento del paese, consisteva — a giudizio di molti osservatori — non nel richiamo allo slogan del « centro-sinistra », ma in un'alleanza con le forze popolari che (nonostante i gravi limiti delle libertà in Turchia: dove per esempio il partito comunista è fuori legge) erano tuttavia presenti sia sulla scena politica sia nell'agone elettorale. Intendiamo riferirci al Partito del lavoro turco che — essendo, appunto, fuori legge il partito comunista — raccoglie le forze di ispirazione socialista e popolare dei grandi centri dove esiste concentrazione operaia. Questo il Partito repubblicano non ha fatto, associandosi anzi — molto spesso — alle accuse che i governanti hanno rivolto al Partito del lavoro. Con il risultato che tutte le opposizioni non solo sono restate divise, ma sono anche rimaste isolate di fronte alle massicce provocazioni e alla repressione che ha caratterizzato la settimana che ha preceduto la consultazione elettorale.
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