Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Soltanto mes a in scena nel vertice greco-turco Ankara Y i o r 1 si fa sedurre colonnelli Atene di Luciana Castellina Benché ad assistere al piccolo verti-tice greco-turco, tenutosi la scorsa settimana al confine settentrionale fra i due paesi per discutere del futuro di Cipro, fossero presenti ben trentasei inviati dei giornali greci, tutta la stampa ellenica è uscita l'indomani con un unico commento ufficiale datato « Atene ». I « servizi » dei trentasei giornalisti sono stati tutti cestinati: evidentemente i colonnelli non volevano che dai dispacci provenienti dalla Tracia, trapelasse, sia pure negli angusti limiti concessi dalla censura, una qualsiasi interpretazione capace di sminuire il valore dell'iniziativa diplomatica del governo. Perché al di là di ogni risultato concreto — su cui fin dall'inizio si sapeva di non poter contare — l'incontro di Kolias con Demirel doveva servire a conferire prestigio al nuovo regime: si è trattato infatti della prima riunione internazionale cui il capo del governo putchista ha partecipato e bisognava darle particolare solennità. Una riunione in cui i rappresentanti greci hanno tenuto a ripetere continuamente che si trattava di un incontro fra due paesi membri della stessa alleanza, la NATO, uniti nel comune ideale della difesa della civiltà occidentale. Alla vigilia della visita di re Costantino a Johnson, non era male sottolineare questo dato di fatto: di qui il carattere spettacolare che si è cercato di attribuire all'avvenimento — foto dei ministri sorridenti sulla terrazza del motel Astir, sede finale della trattativa, svoltasi per metà nella città greca di Adriano polis e per metà nella città turca di Kechan, ambedue a pochi chilometri dal confine u occidentale » con il « blocco comunista », lungo il quale, per l'occasione, era in pieno svolgimento l'esercitazione NATO, chiamata chissà perché « Rapido raggio di sole ». (« Proprio tale esercitazione e la vicinanza del confine "comunista" — non ha mancato di cogliere il commentatore del Time — hanno posto in rilievo l'esigenza pressante di una più stretta cooperazione fra Grecia e Turchia per la difesa di questo vulnerabile punto dell'alleanza atlantica »). Ma il successo diplomatico dei « colonnelli » si è limitato a questa messa in scena: l'accordo che essi speravano di strappare — accettazione da parte di Ankara dell'Enosis (riunione di Cipro alla Grecia) in cambio della cessione di una vasta base militare della NATO, presieduta da truppe turche non è stato raggiunto. Demirel ha chiesto di più e Kolias sapeva del resto di non potergli dare neanche quanto aveva promesso per la buona ragione che Cipro, nonostante le ambiguità degli accordi di Zurigo che nel 1959 le conferirono l'indipendenza, è una repubblica autonoma e fino ad ora ha sempre ribadito che non vuole saperne di basi NATO sul suo territorio. E' vero che l'intransigenza di Maka-rios, piegato dalle pesanti intimidazioni di Atene, si è in questi ultimi tempi assai attenuata e che forse sarebbe stato possibile fargli ingoiare questa soluzione; ma è anche vero che l'etnarca avrebbe potuto « giocare » a sua volta i colonnelli esponendoli alle reazioni nazionaliste con l'accusa di aver fatto concessioni troppo pesanti alla Turchia. L'opinione pubblica cipriota, largamente democratica, si oppone oggi ad un compromesso fra i colonnelli ed Ankara fondato su concessioni territoriali e militari alla Turchia e condotto sotto il patrocinio della NATO, perché a queste condizioni l'unione con la « madre patria » avrebbe per Cipro come solo, triste risultato, quello di farla diventare una delle tante pedine del Pentagono americano. Del resto in questo momento nessun cipriota, salvo una piccola minoranza fascista, desidera realmente la riunificazione con la Grecia: per quanto minacciata dalla presenza dell'esercito greco di Grivas di stanza nell'isola, dai cedimenti di Makarios e dalle trame della diplomazia atlantica che da anni tenta di conquistare nell'isola basi militari per la NATO, la libertà a Cipro non è ancora stata perduta. L'Enosis, oggi, significherebbe cadere sotto la stessa dittatura che ha già portato il lutto in Grecia.
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