Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: tutto, il senso delle continue conversazioni e dei frequenti screzi sull'intri-cata materia che si sono avuti tra tedeschi ed americani. In concreto tre sono le condizioni che hanno portato alla presente situa- zione. In primo luogo v'è la tenacia con cui la Repubblica araba unita ha saputo salvaguardare la propria indi- pendenza ed il ' proprio diritto a sce- gliere amicizie ed a stipulare trattati, tenacia che ha, tra l'altro, permesso agli egiziani di non presentarsi isolati nel Medio Oriente, ma collegati ed appoggiati da numerosi altri Stati dei neutralismo positivo. In secondo luo- go è emersa la grettezza della politica statunitense (caratterizzata da sprez- zanti tentativi di intromissione) e la incapacità tedesco-occidentale a valutare l'evolversi dei rapporti interna- zionali ed in particolare il progressivo affermarsi della Germania democratica sulla scena mondiale. Oltre a tali carenze hanno acquistato grande rilievo i dissensi e le sfasature tra le stesse iniziative capitalistiche e specialmente l'autonomia delle prese di posizione francesi in diretta concorrenza con quelle americane e tedesche: la Francia, ad esempio, s'è dichiarata disposta a sostituire completamente, se del caso, la partecipazione economica della Germania occidenta- le all'attuazione di alcuni progetti che sono inseriti nel secondo piano quinquennale egiziano. In terzo luogo è opportuno notare la presenza vivace, in tutto questo gioco complicato e di grande importanza, dei paesi socialisti, i quali hanno saputo abilmente sostenere il confronto con le iniziative finanziarie e commerciali dell'Occidente, rilanciando anzi, sotto un certó aspetto, la gara con i grandi monopoli capitalistici e con i governi che li rappresentano: con serietà e realismo i paesi socialisti hanno offerto un sicuro appoggio ai popoli in lotta contro il sottosviluppo attraverso una molteplice attività della quale possiamo ricordare, a parte le conversazioni di Ulbricht di questi giorni, il viaggio in Egitto di due mesi fa del vicepresidente del Consiglio sovietico Shelepin. Se sii considera tutto ciò, possiamo concludere che quanto sta avvenendo attualmente nel Medio Oriente costituisce un momento assai interessante-di quella coesistenza competitiva, della quale spesso si è parlato, ma della quale appare sovente difficile afferrare concretamente i termini con cui essa si estrinseca. Si tratta come appare manifesto dalle vicende di questi giorni — d'una competizione molto articolata, ricca di componenti svaria- te e d'incognite, ma che proprio nella diversità delle forme con cui si palesa offre spunti e suggerimenti continui-per essere efficacemente portata avanti. Certo i punti oscuri della situazione nello scacchiere rimangono parecchi e la pesantezza delle ingerenze statunitensi in Turchia o nel Sudan, tanto per ricordare gli ultimi casi, non può non destare preoccupazione ed amarezza. Ma, di contro, l'insuccesso clamoroso toccato ad altre e forse pii, gravi .e sconcertanti manovre, mette in evidenza l'inanità fondamentale degli sforzi per riportare indietro l'orologio della storia e C'era un tempo in cui molti Stati tremavano letteralmente ad ascoltare la voce del militarismo tedesco: ma ormai- quei tempi sono passati e svaniti. Le minacce di Bonn hanno perso la loro forza, per lo meno nei confronti di Stati neutralisti quale la RAU che ha deciso di istituire rapporti amichevoli con la Germania orientale. Ed anche le sanzioni economiche stabilite dal governo Erhard appaiono destinate più a colpire la stessa- Repubblica federale che l'Egitto: di questo se ne accorgeranno presto i dirigenti di Bonn medesimi ». Tale limpido- giudizio espresso- dal quotidiano comunista israeliano Kol Hawn riassume abbastanza bene tutto l'affare. Quanto allo Stato d'Israele — con buona pace degli esagitati discorsi di Aldo Garosci sul Mondo — pensiamo che abbia perfettamente ragione un nostro amico di Gerusalemme, insigne giornalista, che così ci ha scritto: a L'odierno improvviso voltafaccia di Bonn (che dà una pedata ad Israele) finirà, secondo me, a nostro vantaggio, nonostante le strida dei nostri capi, perchè provocherà necessariamente nuovi e più logici schieramenti ~. Massimo Robersi
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