Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Nuovo governo in Turchia Riesce piuttosto difficile immaginare che il voto di sfiducia che ha segnato la fine del governo Inonu in Turchia abbia sanzionato anche la scomparsa definitiva dalla scena politica dell'ottuagenario uomo di Stato che viene considerato comunemente come il più rimarchevole leader turco. Certo che dal 1961, ossia dalle ultime elezioni (le prime che hanno seguito il colpo di Stato da cui tu abbattuto Menderes) nessun partito ha avuto in Turchia una maggioranza che lo mettesse in grado di governare agevolmente. Inonu, indiscusso capo del partito repubblicano, ha esaurito tutti i possibili esperimenti e bruciato tutte le sue carte parlamentari: si è alleato al partito della Giustizia che raccoglie gli ex seguaci di Menderes, ha tentato una coalizione con i partiti •minori e infine si è azzardato stille sabbie mobili di un governo di minoranza — un monocolore repubblicano, diremmo, mutuando dalla terminologia di casa nostra — che è appunto quello battuto adesso dal Parlamento di Ankara. Il fatto è ehe la scena politica turca è dominata dalle elezioni generali che devono svolgersi entro' l'anno e che Inonu ha fissato per ottobre, mentre i suoi oppositori avrebbero preferito una data più anticipata. La scadenza viene vista dal partito della Giustizia come il punto di partenza di una suo nuova maggioranza — e i sintomi leggibili nel paese- sembrano confermare questa supposizione — e dai partiti minori come una prova pericolosa in cui essi temono fortemente di vedersi schiacciati dai due grandi antagonisti, anche se una legge elettorale abbastanza articolata (varata recentemente) sembra assicurare loro qualche garanzia di sopravvivenza. Ad ogni modo dare segni di vitalità e di iniziativa politica, come quella che ha posto in minoranza Inonu, viene considerato dai «piccoli » un valido metodo per affermare la propria funzione e la propria necessità di fronte all'elettorato. 11 che, a conti fatti, è ancora da dimostrare; tanto pii che la manovra parlamentare da cui il governo repubblicano di minoranza è stato battuto si iscriveva in un contesto di iniziative politiche che aveva incontrato larghe simpatie popolari. E' sembrato cioè naturale all'opinione. pubblica turca — nella misura in cui esiste — attribuire l'operazione parlamentare dei partiti minori, appoggiati al partito della Giustizia, come una punizione per il governo che si era azzardato su un terreno meno soggetto agli imperativi atlantici e statunitensi. Il governo di Suleyman Demirel, giovane leader del partito della Giustizia dal novembre scorso, nasce così sotto cattivi auspici. E benché Demirel sia un tecnico istruito in Occidente e deciso a cancellare dall'immagine del suo partito le grinze di bigottismo e reazione che la increspano, rimane da vedere se le gerarchie militari che temono si torni indietro rispetto alle conquiste effettuate col colpo di Stato del 1960, si lasceranno convincere dal dinamismo e dal modernismo tecnocratico del nuovo primo ministro. Per ora hanno accettato di metterlo alla prova. Ed è già qualcosa. Ma se la prova dovesse rivelarsi insoddisfacente (o la crisi di Cipro riaprirsi) vedremo quasi certamente ricomparire Inonu; alla testa magari —unica formula parlamentare che non abbia tentato — di un governo di « unione - nazionale ».
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