Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Autodeterminazione per Cipro La visita di Papandreou a Londra, n e i primi giorni della settimana, ha in un certo senso concluso, senza però risolverla, la fase della questione di Cipro che si era aperta nelle ultime settimane di giugno, in seguito alla iniziativa del presidente americano, che aveva invitato alla Casa Bianca, separatamente, i capi dei governi di Atene e di Ankara, per indurli a incontrarsi e a risolvere la lunga vertenza con un compromesso bilaterale. Ma Johnson giocò la sua partita con mano tanto pesante, da far pensare a un grossolano errore di valutazione, suo o dei suoi consiglieri ed esperti: nel colloquio con Inonu, egli riconobbe alla Turchia il diritto di intervento a Cipro, in base agli accordi di Zurigo e di Londra che la Grecia aveva denunciati in gennaio; e al sopraggiunto Papandreou disse in sostanza che, se voleva evitare lo sbarco turco nell'isola e quindi il conflitto fra Grecla e Turchia, doveva consentire al negoziato diretto con Ankara. La stessa alternativa, palesemente ricattatoria ma anche un po'ingenua — poiché nessuno dubitava della sua capacità di fermare comunque il governo turco sulla soglia di un passo arrischiato — egli tentò di far valere qualche giorno più tardi in un messaggio con cui. esortava Papandreou a farsi rappresentare a Ginevra, dove egli stesso, Johnson, aveva spedito in fretta l'ex segretario di Stato Acheson, e ottenuto dalla Segreteria dell'ONU che vi si recasse il « mediatore » per Cipro, Tuomioja, allo scopo di preparare l'incontro greco-turco. L'incontro però non ha avuto luogo: Papandreou, invece di cedere alle pressioni USA, illustrò al Parlamento di Atene il messaggio di Johnson e nel contempo la posizione del suo governo, che si riassume cosi: 1'80 per cento della popolazione di Cipro è greca, e ha diritto alla autodeterminazione, salvo le garanzie alle minoranze, particolarmente quella turca (18 per cento), che vanno stabilite nell'àmbito dell'ONU. L'autodeterminazione potrà portare cosi alla indipendenza, come all'énosis, cioè alla unione con la Grecia, ma tale scelta rientra appunto nel diritto della maggioranza cipriota. Il colloquio di questa settimana con Douglas-Home non ha modificato in niente questa posizione: alla quale si contrappone, più che una generica pretesa turca, il ruolo che le preoccupazioni « strategiche » di Washington e di Londra assegnano alla Turchia — punto di giunzione della NATO con la CENTO — in un Mediterraneo che, nonostante i Polaris di base in Spagna, sfugge sempre più al controllo e della NATO e della CENTO: da Algeri dove è stata posta l'istanza della denuclearizza-zione, ad Alessandria visitata da Krusciov, aI municipio di Salonic-co, e ai tanti altri greci, conquistati dalle forze popolari.
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