→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

Nodo relativo all'oggetto istanziato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende, limitatamente alle prime 100 relazioni, esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

tipologia: Analitici; Id: 1543319


Area del titolo e responsabilità
Tipologia da controllare
Titolo Massimo Robersi, Turchia: una democrazia debole [sopratitolo: L'esperimento parlamentare di Ismet Inonu]
Responsabilità
Massimo Robersi+++
  • Valabrega, Guido
  autore+++    
Rubrica od altra struttura ricorsiva
Politica internazionale [Rinascita] {Politica internazionale [Rinascita]}+++  
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
L'esperimento parlamentare di Ismet Inonu
uns ae rreoo1e
Il nuovo capo del governo cerca di presentarsi
colee propugnatore dei principi rivoluzionari di Ataturk
ma decenni di conservazione reazionaria s alvaguardata dall'appoggio USA
costituiscono uIl serio ostacolo al rinnovamento
La crisi ministeriale che ha agitato gli ambienti politici turchi per oltre un mese, sembra aver finalmente trovato una soluzione. Il 7 luglio scorso Ismet Inonu, l'anziano compagno di Kemal Ataturk, è riuscito a formare un nuovo governo che appare leggermente più solido di quello che egli stesso presiedeva sino alla caduta del ministero alla fine di maggio. Infatti il governo attuale, appog- giato da tre partiti, repubblicano-popolare (CHP), di cui è presidente Inonu, Nuova Turchia (YTP) e repubblicano nazional - contadino (CKMP), e da alcuni indipendenti, si presenta alquanto più oníogeneo rispetto al ministero precedente, che aveva al suo interno una contraddizione palese e insuperabile: era cioè sostenuto sia dal partito repubblicano-popolare, che rappresenta in una certa misura le tendenze innovatrici del colpo di Stato del 27 maggio 1960, sia dal partito della giustizia, che è invece l'erede diretto della politica reazionaria dei Menderes e dei Bayar sbalzati dal potere due anni fa.
L'essere riuscito a raggruppare intorno al governo forze parlamentarj con posizioni meno divergenti di quelle riscontrabili nella precedente formazione popolare, non è però stato facile -per l' esponente repubblicano-popolare. Il che è dimostrato non solo dalla durata e dalla laboriosità delle consultazioni, ma pure dal fatto che in sede di dibattito per la fiducia al nuovo governo e per l'approvazione del suo programma, si sono verificati alcuni incidenti che indicano come permanga tut-t'ora una situazione di forte tensione. In particolare grossi tafferugli sono scoppiati allorchè Osman Bolukbashi, capo del partito della Nazione (MP), formato da dissidenti di destra del partito nazional-contadino, ha accusato Inonu di essersi mantenuto al potere perchè « così voleva l'esercito A. Ritorneremo ancora sul significato di questa accusa; per intanto basti registrare che il governo ha ricevuto 259 voti, in luogo dei 301) previsti, contro 134 che hanno espresso parere negativo, 4 astensioni e una cinquantina di assenti. Quindi, nonostante la parziale chiarificazione programmatica non si può invero dire che la nuova compagine governativa inizi la sua opera su basi molto salde.
Tuttavia, per meglio valutare l'incertezza della congiuntura parlamentare turca, occorre ricordare come le difficoltà esistenti non siano di tipo transitorio, ma permanente, scaturendo esse in larga parte dal risultato delle elezioni indette il 15 ottobre 1961 dal presidente della Repubblica, generale Camal Gursel. Tali elezioni, contrariamente alle aspettative dei circoli democratici borghesi, anziché rappresentare una disfatta sul piano parlamentare dei sostenitori di Menderes, già battuti sul piano politico, hanno costituito un mezzo per una pericolosa riaffermazione del partito della giustizia. avvantaggiatosi dell'inefficienza degli avversari e dei legami di tipo feudale-paternalistico da esso intrattenuti con larghi strati di contadini. Di conseguenza il partito della giustizia (forte di 158 seggi su 450 alla Camera contro i 173 dei

Isºnet Inonu
repubblicano-popolari, e di 70 seggi al Senato su 150, contro i 36 dei repubblicano-popolari) è riuscito a lungo a influire direttamente sui programmi e l'attività del governo e solo ora è stato finalmente sospinto all'opposizione, chiarendo tosi le posizioni almeno dal punto di vista formale.
Ma in verità gli elementi di maggiore equivocità non derivano dalia pesantezza delle discussioni alla Camera o al Senato, ..ó dalla difficoltà a concordare le vedute tra le personalità di diverso orientamento che si ritrovano nel governo. Come in altri paesi dove il sistema democratico borghese si è sviluppato in modo fortemente lacunoso, anche in Turchia il Parlamento non rappresenta che in maniera molto approssimativa le forze di classe e sociali che si battono per il controllo dello Stato. Da tale situazione derivano i pericoli di scavalcamento delle assemblee parlamentari da parte di questo o quel gruppo, la forte instabilità generale e l'ombra di improvvisi sconvolgimenti che di continuo grava sulla vita pubblica.
Queste condizioni confuse risultano dalle stesse discussioni in atto tra i partiti. A parte il movente della vertenza che ha causato ufficialmente la recente crisi (e cioè l'opposizione del partito repubblicano-popolare ad aderire alla richiesta d'una amnistia per gli esponenti del passato regime formulata dal partito della giustizia, amnistia che avrebbe rimesso in circolazione nella vita politica attiva tutti i peggiori relitti del « mendere-sismo ») le stesse dichiarazioni programmatiche sulla base delle quali il nuovo governo è sorto lasciano inten- dere quali divergenze e dilacerazioni siano nell'aria, divergenze che i modesti propositi della coalizione presieduta da Inonu tentano penosamente di nascondere, rinviare, smorzare.
Gli aspetti più contraddittori di tale programma possono ricondursi a tre ordini di questioni: i rapporti tra il parlamento e l'esercito, l'incapacità a scegliere dal plinto di vista econo mico tra pianificazioni e controlli di Stato e prosecuzione del prevalere dei capitalisti privati. La-tendenza in politica estera a rifiutarsi di riconoscere il peso delle crescenti richieste per un allineamento su posizioni filo-neutraliste.
In primo luogo, dunque, il governo si presenta risolutamente deciso a contrastare le iniziative di quei circoli militari che in più d'una occasione e ancora il 22 febbraio hanno manifestato la volontà di imprimere al paese una nuova spinta in senso rivoluzionario e progressista. E questa pervicacia repressiva è tanto vera che il 9 luglio è stato -fatto arrestare il colonnello Talat Avdemir, già Comandante del Collegio di guerra ad Ankara, reo di aver espresso opinioni sfavorevoli per l'immobilismo di Inonu. Da un lato, quindi, Inonu vuol apparire quale propugnatore di un « regime di democrazia basata sui principi rivoluzionari di Ataturk » , dall'altro, invece, continua a mantenere limitatissimi i diritti di organizzazione politica e di azione sindacale e ne deriva che i « rivoltosi » del 22 febbraio, quantunque siano uno dei nuclei più influenti nello schieramento politico della Turchia e uno dei più decisi nel portare avanti le istanze di rinnovamento, sono costretti, dai timori e dalle remore del presente governo ai margini della vita pubblica.
Non solo; occorre aggiungere che la repressione attuata nei confronti degli ufficiali più avanzati, rivela come il governo, controllato dal presidente della repubblica Gursel, il quale non è che l'esponente principale di quei militari moderati che hanno abbattuto Menderes, non sia in effetti altro che uno strumento per tenere a bada gli oppositori che il presidente della repubblica ed i suoi amici hanno all'interno del loro stesso ceto.
In secondo luogo, oltre che sul piano della lotta politica, il governo si trova in una posizione di debolezza anche al livello delle decisioni economiche. Esso è infatti consapevole dell'arretratezza del paese e della necessità di rapidi e decisi interventi statali per sollevarlo dalla condizione di crisi endemica in cui si trova. Basti, a questo proposito, rammentare che il deficit della bilancia commerciale è aumentato, secondo dati ufficiali, da 1249 milioni di lire turche nel 1960 a 1460 milioni nel 1961, che 1960 il numero dei turisti era sceso a 124 mila (da 165 mila che era nel 1959), che il governo si propone di far andare tutti i bambini a scuola per il 1970! Di fronte a una situazione di questo genere è . logico che il ministro del lavoro-Bulent Ecevit non abbia potuto evitare di dichiarare, il 7 luglio, la sua buona disposizione verso le richieste dei lavoratori, preannunciando provvedimenti che regolamentino gli scioperi e la serrata, i servizi sanitari e le provvidenze per i famigliari _(quantunque non abbia mancato di concludere la sua esposizione con questa frase, vero capolavoro di bizantinismo: « Tutto andrà bene, che i nostri amici' operai stia-
no tranquilli'»). - -
Ma d'altro canto, Ismet Inonu e i
suoi collaboratori si sforzano conti- nuamente di rassicurare gli operatori economici privati sui limiti dei loro propositi. Ad esempio, nel programma di governo testè approvato si possono leggere enunciazioni come queste: « Lo Stato... deve riconoscere al settore privato un posto importante nella vita economica. Le iniziative che lo Stato prenderà saranno quelle che non possono essere realizzate dal settore privato... Gli investimenti del settore privato e del settore pubblico devono essere aumentati al massimo... facilitazioni saranno concesse alla nostra industria per permetterle di esportare in condizioni più vantaggiose... La nostra stabilità economica in uo programma di democrazia occidentale sarà assicurata dai paesi ami-
ci e alleati ». -
Cosa dunque potrà fare un governo parlamentarmente debole contro lo strapotere dei proprietari terrieri e dei finanzieri cittadini, in un paese terribilmente arretrato e con un programma di riforme basato sui più evidenti compromessi?
Infine numerosi dati oscuri riguardano la politica estera. La dichiarazione programmatica recentemente diffusa ribadisce, in sostanza, l'appoggio alla NATO e alla CENTO; tuttavia, in maniera molto significativa, non viene fatto neanche un accenno ai rapporti con il blocco sovietico e con gli Stati neutrali. Sorge perciò il quesito di come sia possibile, per un paese che ha una posizione geografica come quella della Turchia, cercare di eludere una realtà quale quella rappresentata dall'esistenza degli Stati socialisti e neutralisti, semplicemente tacendo. E' possibile che Inonu, il quale nel 1947 ha aperto le porte del paese all'ingerenza militaristica degli Stati Uniti, resista efficacemente oggi alle pressioni degli oltranzisti di destra e venga incontro alle spinte neutralistiche?
I dubbi sulla capacità dell'attuale maggioranza governativa a condurre il paese lungo una strada di progresso armonico paiono in concreto del tutto giustificati. Essa non sembra avere la forza nè di controllare in qualche modo i groppi di destra in cerca di rivincita, nè di arrestare il movimento delle masse lavoratrici, degli studenti e dei militari progressisti che non vedono alcuna prospettiva favorevole nella prosecuzione di un regime di democrazia del tutto esteriore e della piccola borghesia che chiede provvedimenti decisi e non paliativi contro l'abissale arretratezza.
Attualmente la Repubblica turca sta scontando la pesante ipoteca storica rappresentata da decenni di conservazione reazionaria, sr,ivaguardata, negli ultimi anni, d&' appogpgio e dalla protezione dee Stati Uniti e della NATO. Da ciò deriva l'astrattezza del discorso di coloro che spe- rano di veder prosperare in tale nazione, nelle condizioni presenti, un metodo parlamentaristico di tipo occidentale, il quale, in realtà, non ha alcuna possibilità di radicarsi giacchè troppo diffusa è la miseria, è la miseria, troppo facilmente esso si presta alle manovra dei partiti di estrema destra e troppo forti sono le pressioni per un avanzamento rapido ed egualitario. Acutamente è stato osservato che la fase odierna della vita politica turca ricorda per molti versi il laborioso periodo di transizione attraversato dall'Egitto dal 1948 al 1952, allorchè i vecchi e tradizionali partiti si logorarono negli insuccessi e nelle polemiche, aprendo la via all'intervento di forze nuove, più dinamiche e più aderenti alla concreta situazione del paese.
Massimo Robersii
ISOFELE
0 oa
nrn
TtkRCHIA
klablva
frena u
kaha
fiar;a• e.<
AJ sAnaa orh•M.aa
•Alepp< °RVZÇ~
*Hammas10i MBNn
Q~P
4O
. h7ED IT ER FIASCO
4.7'
CIPRO
 
Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente 


(0)
(0)






in: Catalogo KBD Periodici; Id: 31016+++
+MAP IN RIQUADRO ANTEPRIMA


Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | settimanale ('62/'88) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1962 Mese: 7 Giorno: 28
Numero 13
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Settimanale ('62/'89) 1962 - numero 13 - luglio - 28


(0)
(0)










MODULO MEDIAPLAYER: ENTITA' MULTIMEDIALI ED ANALITICI





Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL