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tipologia: Analitici; Id: 1543285


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Titolo r.l., Thadee Natanson, Peints à leur tour, Paris, Albin Michel, 1949
Riferimento diretto ad opera
r.l. {Longhi, Roberto}+++   recensione+++   Thadee Natanson, Peints à leur tour, Paris, Albin Michel, 1949 {Peints à leur tour / Thadee Natanson}+++  
Responsabilità
r.l.+++
  • Longhi, Roberto ; ente ; ente
  autore+++    
Rubrica od altra struttura ricorsiva
Appunti. Libri [Paragone. Arte]+++  
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
THADEE NATANSON, Peints à leur tour. Paris, Albin Michel, 1949. Un certo orgoglio traspare dal titolo del libro che, nella prima parte, critrae a loro volta’, pittori della statura di Manet e Monet, Renoir e Pissarro; nella seconda tante altre figure da fare ‘ambiente’; nella terza, i veri e propri pittori della Revue Bianche, di cui il Natanson fu uno dei proprietari-direttori: e così, soprattutto, Lautrec, Bonnard, Vuillard, lui legatissimi. Ma occorre dir subito che l’orgoglio è ben posto. E quasi ci sarebbe da ringraziare i tedeschi che obbligando il vecchio Natanson a murarsi per tre anni nel suo appartamento parigino, gli han dato modo di rivelarsi, a tavolino, memorialista d’eccezione di un’epoca che fu di Mallarmé e del ‘simbolismo’. Gì fosse qualcosa di simile per la fase, anche più eroica, tra il sessanta e l’ottantacinque ! Tipico scrittore di quei tempi, squisitamente attorto nella sua sintassi c à rebours’, il Natanson sa bene che cosa occorra per riuscire in codesti ritratti. Si accorge per esempio ‘qu’il faut un effort plus attentif et tendu de l’imagination pour inventer les éléments de son modèle d’après na­ ture que pour le tracer de fantaisie. Et il faut d’autant plus inventer ses traits que l’on tient à leur rester fidèle’. È questo scrupolo di verismo in­ teriore che lo porta a replicare per due volte, con varianti significative, il ritratto di Renoir, forse il più alto del libro; e del quale è da leggere62

LIBRI

Natanson almeno un passo (p. 15): ‘Il fallait que tout en lui bougeàt perpétuelle-ment. Que tout bougeàt. Et d’abord un corps allongé, tantót voùté, redressé tantót, plus maigre de flotter un peu dans les vétements, corps de droite et de gauche balancé, qui ne faisait qu’aller et venir et pré-cipiter ses enjambées ; puis sa volubilité. Aussi bien, les yeux, toujours en quéte, qui regardaient avidement, des yeux bruns, humides, dont l’un clignotait sans cesse et l’autre était voilé de douceur. Mais jusqu’aux tics qui, sans répit, faisaient dancer les traits, arrivaient à les tordre, et dont les battements répétés, à force de les agiter de trilles, avaient entre eux creusé des sillons. Et jusqu’aux doigts, toujours occupés, mélant aux mots précipités leur gesticulation, et, au travail bousculant les pinceaux. Jusqu’aux sursauts du rire, montant et descendant, parfois en tempéte, ne ménageant rien ni personne, ni soi. Jusqu’aux cigarettes enfin, aussi-tót allumées que roulées, éteintes qu’allumées, rallumées qu’éteintes, allant, les unes après les autres, rejoindre le petit tas qui croissait sur une table ou en quelque coin; cigarettes volages ayant eu juste le temps de brunir encore les doigts du fumeur, de dorer des brins blancs de la mous-tache ou de la barbiche sur les pommettes saillantes. Le mouvement qui, sans cesse, agitait à la fois tout le corps et chacun des traits de Re-noir il semblait que rien ne pùt un instant le contenir. Souvent, dans un oeil, il faisait briller une larme.’

Peccato non poter insistere con le citazioni. Ritratti fisici, psicologici, come si vede (quello di Vuillard, biologico addirittura) ; ed è quasi confortante che non contengano nessun tratto esplicito di critica d’arte. Salvo l’arrischiata, ma sottile definizione di Van Gogh (‘mais Van Gogh n’est pas un grand peintre, c’est un accident pathétique’), la critica è piuttosto sottintesa nella scelta, nella graduazione sottile, in certi titoli (‘Un messie mais éphémère, Gauguin’; ‘Plus spirituel que personne, Forain’), in qualche strappata ironica come questa, ancora su Gauguin: tf A la brasserie, vidait, et c’était assez souvent, un doublé à la fa$on d’un hanap et j’ai le souvenir d’un geste pour donner du feu, dont l’ampleur eùt suffi pour brandir une torche’; oppure l’altra, più smorzata, sul ritorno da Tahiti di un Gauguin un po’ triste ma ‘assagi’ e l’evocazione del suo racconto di una salita in pieno sole dietro l’efebo isolano in cerca di un rosaio selvaggio; per concluderne: ‘C’est un des plus heureux Gau-guins de Tahiti que je me rappelle’.

Mondano, ma sempre sottile, il ‘détour’ usato per far intendere come la fase ritrattistica ’8o-goo porti cggi il nome di Renoir; immaginando cioè che un vecchio galante, sessantanni dopo, si sforzi di dimostrare agli increduli delle nuove generazioni come Carolus Duran, ritrattista della società di allora, non fosse, ah no ! meno celebre dei suoi famosi contemporanei, Ernest Meissonier, William Bouguereau, Léopold Flameng e Jean-Paul Laurens; e, pronunciandoli, si accorge che anche questi nomi non dicono più nulla a nessuno.

O leggere la serata al bar dei Natanson, con Lautrec finto barman, Jules Renard in cerca di appunti, Vuillard e Bonnard che crollano sul divano da cui si toglie, barcollando, Fénéon; Mallarmé ‘dont l’aisance avait pour tous et pour chacun la méme affabilité et dispensait des mots et des morceaux que des ivrognes estropieraient’; e Régnier, Coolus, Gide, Mirbeau, Lorrain, e tutti gli altri.

Come ultimo tocco di patetica umanità, alla maniera, si direbbe, di Ravel, il commiato allo scontroso Bonnard, dopo morte: ‘Pierre,monbien cher Pierre, j’ai peut-étre trop parlé de vous. Vous trouviez toujours qu’on en parlait trop. Aujourd’hui c’est pour rester avec vous davantage. D’un peu près... Moi aussi j’ai voulu m’approcher à mon tour de vousaussi près que possible. Ne vous reculez pas. Laissez-vous faire. N ne nous sommes pas embrassés si souvent.5 Un’obiezione facile sull’opportunità dei molti ritratti di gente p minuta, Bernard, Besnard, ecc., è subito confutabile quando si r che il metodo del libro è quello, proustiano, della completa ricosti di un ambiente; e s’è già detto della capacità di graduazione. La st delPatmosfera era quella. E c’è da chiedersi persino se molti rit come quelli di Redon, di Roussel, di Vallotton, di Couturier, di e persino di tipi eterocliti e in margine come Maze, Mouclier, d’altri ancora non torneranno utili di tempo in tempo. Perchè il certamente, durerà. r. L
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 32922+++
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Testata/Serie/Edizione Paragone - Arte | Prima serie | Edizione unica
Riferimento ISBD Paragone. Arte : mensile di arte figurativa e letteratura. - 1(1950)-. - Firenze : Sansoni, 1950-. - 21 cm Bimestrale. (( La periodicità varia. Editore e luogo di edizione variano. )) {Paragone. Arte [rivista, 1950-]}+++
Data pubblicazione Anno: 1950 Mese: 1 Giorno: 1
Numero 1
Titolo KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1


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