Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: L anzi - cStoria pittorica della Italia5 Bassano, 1809. Metodo deWattribuzione. Tali cose, però, che si avvertono ancora in distanza, non bastano sempre per pronunciar francamente che tale opera sia del Vinci, per figura, non del Luini, che in tutto il seguita o che quell5altra sia originai del Barocci, non copia esatta del Vanni. I periti awicinansi allora al quadrò, per farvi sopra quelle diligenze che si costumano nelle giudicature, quando trattasi della ricognizione di un carattere. La natura per sicu rezza della società civile dà a ciascuno nello scrivere un girar di penna, che difficilmente può contraffarsi o confondersi del tutto con altro scritto. Una mano avvezza a muovers in una data maniera, tien sempre quella: scrivendo in vec chiaja divien più lenta, più trascurata, più pesante; ma no cangia affatto carattere. Così è in dipingere. Ogni pittor non si discerne solo da questo, che in uno si nota un pennell pieno, in altro un pennello secco; il far di questo è a tin unite, di quello è a tocco; e chi posa il colore in un mod e chi in altro; ma in ciò medesimo, che a tanti è comun ciascuno ha di proprio un andamento di mano, un giro di pen nello, un segnar di linee più o men curve, più o meno franche più o meno studiate, ch5è proprio suo: onde i veramente pe riti dopo assai anni di esperienza, considerata ogni cosa, co noscono e in certo modo sentono, che qui scrisse il tale o tal altro. Nè essi temono di un copista benché eccellente. Eg terrà dietro Foriginale per qualche tempo, ma non sempre; darà delle pennellate franche, ma comunemente timide, ser vili, e stentate; non potrà nascondere a lungo andare la su libertà che gli fa mescolar la propria maniera coll5 altrui in quelle cose specialmente che men si curano; com5è lo stil de5 capelli, il campo, o Pindietro. ...Giovano talora cer avvertenze su la tela, e su le terre : onde alcuni usano anco di far Fanalisi chimica de5 colori per saperne il vero. Ogn diligenza è lodevole quando si tratta di un punto così geloso, com5è accertare la mano de5 grandi autori. Da queste dili genze dipende il non pagar dieci quello che appena merita due; il non collocare nelle raccolte più scelte ciò che ad es non è di onore; il dare a5 curiosi notizie che fanno scienza non pregiudizj che fanno errore; come spesso avviene. NANTOLOGIA DI CRITICI 49
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è maraviglia. È più raro trovare un vero conoscitore, che un Lanzi pittor buono. È questa un’abilità a parte; vi si arriva con altri studi; vi si cammina con altre osservazioni: il poter farle è di pochi; di pochissimi il farle con frutto; nè io son fra loro’.
Poetica di Guido Reni.
‘E veramente questo artefice non tanto attese a copiar bei volti, quanto a formarsi in mente una certa idea generale ed astratta della bellezza, come sappiamo aver fatto i greci; e questa modulava poi e atteggiava a suo senno. Trovo che richiesto da un suo scolare « in qual parte del Cielo, in quale idea » fossero gli esempi di que’ sembianti ch’ei dipingeva, additò al giovane i gessi delle antiche teste accennate poc’anzi, e soggiunse: voi ancora da questi esemplari caverete bellezze simili ai miei dipinti; se avrete ingegno da farlo. Trovo in oltre, che per una delle sue Maddalene tenne a modello un macinator di colori, testa volgarissima; ma sotto il suo pennello, emendato ogni difetto, aggraziata ogni parte, divenne una maraviglia. Lo stesso faceva nel nudo, riducendolo qualunque si fosse a perfetta forma, specialmente nelle mani e ne’ piedi ov’è singolare; lo stesso nelle vesti, che spesso traea dalle stampe di Alberto Duro, e toltane ogni secchezza, le arricchiva di quegli svolazzi o di quella grandiosità che volea il soggetto. A’ ritratti stessi, senza alterar le forme nè torre gli anni, dava non so qual novità e grazia; siccome fece in quello di Sisto V, ch’è in Osimo in palazzo Galli; o in quello stupendo del Card. Spada, che hanno in Roma i suoi eredi.
Non vi è atto, nè positura, nè affetto, che scemi il pregio alle sue figure: egli dà loro il duolo, la tristezza, il terrore senza scapito di loro bellezza; le volge in ogni parte le tramuta in ogni attitudine; nè mai piaccion meno: a ognuna di esse, per dir così, potria competere quell’elogio, che in ogni opera e in ogni passo la Beltà celatamente l’atteggia, la Beltà l’accompagna’.
Carattere del Tiarini.
c Tenne nondimeno un carattere onde distinguersi fra tutti, e lo fondò nel suo naturale serio e malinconioso. Tutto è grave in lui e moderato, il portamento delle figure, le mosse, il vestire, che varia con poche ma grandi pieghe che furono a Guido stesso in ammirazione. Esclude in oltre i colori molto lieti e vivaci, contento per lo più di certi suoi violetti e gial-licci e tanè temperati con poco color di rosa, ma impastat egregiamente ed uniti con un’armonia da dare all’occhio quiete grandissima. Consuona a tal gusto il soggetto, che quando era in sua balia scegliea lagrimoso e patetico...’. Ritratto di un polemista {Luigi Crespi ). ‘ Da queste notizie può raccorsi, che, malgrado la su iracondia, non gli mancò fede di buon istorico, e quella pron tezza d’animo a ritrattare i proprj errori, senza la quale niuno può sostenere il carattere di vero istorico, nè di vero letterato Nel resto qualche occasione ai clamori contro la « Felsina » e contro altri suoi scritti dovette darla con certi tratti di penna, che sicuramente sono acerbi; e con altri che a que tempi parvero mordacità personali. Scrive di quella ragguar devole Accademia cose dette dal morto padre; ma che meglio era, che fosser con lui sepolte. Disapprova i metodi introdott nella sua scuola; e si querela che per mancanza di buoni maestri Bologna non sia frequentata come una volta da buoni studenti. Scuopre in oltre certe picciole imposture introdotte nell’arte: quali v* gr. sarebbono tener nello studio molti qua dri preparati per dipingervi, onde lo spettatore argomenti la copia delle commissioni ; pronunziare ad un fiato molti ter mini anatomici di ossi e di muscoli, onde l’uditore arguisca gran profondità di dottrina; far comparir ne’ foglietti pub blici descrizioni ed eiogj di qualche pittura in un articolo, che il solo autore di essa ha ideato, ha scritto, ha pagato, creduto vero. Tali o simili particolarità, che lette facean fors ravvisare questo o quell’artefice, dovean concitargli contro molte lingue, non iscoperte da lui al pubblico perchè non nomina alcun vivente ; ma offese tuttavia e irritate al risenti mento. Quando il sarto percuote la tavola, ove sotto il pann stan celate le forbici, esse risonano, e manifestan se stesse, e certo modo si risvegliano al solito loro uffizio di tagliar panni’. | |
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