Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: D C e hirico e ubens R . Quando, alcuni lustri fa, Parigi rifiutò, piena di s la nuova pittura di De Chirico e, con pietosi necro stati a lutto, pianse la sua immatura morte artistica, stro, per abbandonare definitivamente i boschi d’Elic si guardò bene dal salire sulla rozza barca di Caront ferì prenotare una comoda cabina per New York, sul loce transatlantico della Gold Star Line. Tuttavia in America i suoi nuovi quadri confermarono l’atto di morte parig dalla California al Minnesota, lacrime di compianto cad sulle vecchie tele metafisiche.46
ANTOLOGIA DI ARTISTI
De Chirico e Rubens
Ma De Chirico non era solo: la più insigne esteta del secolo, Isabella Far, vegliava su di lui. Fu probabilmente lei a suggerire che l’Italia, mai come in quel particolare momento, appariva fedele specchio alla definizione che ne aveva dato il Lamartine e che un morto, sia pure soltanto artisticamente, poteva trovarvi la sua America meglio che al di là dell’A-tlantico.
Il Maestro, infatti, cercò consolazione fra i collezionisti d’arte di Prato e del Varesotto. Questi appassionati cultori delle Belle Arti, nell’apprendere che il celebre pittore metafisico aveva disertato così grassi mercati artistici, non celarono dapprima una certa diffidenza, ma ascoltando poi la sua voce, più severa di quella del Battista, ripetere, senza posa, che ‘la vita è cosa passeggera' e solo c la serietà è cosa stabile 5 si convinsero ch’egli era tornato in patria per assolvere una missione e aveva prescelto, per iniziarla, Prato e il Varesotto proprio per Palta stima ch’egli nutriva in loro. Giorgio De Chirico, non vi era dubbio, era l’uomo inviato dal destino per debellare, una volta per sempre, la pittura moderna falsa e bugiarda: bisognava convincersi con lui che cla serietà della pittura vien solo da una grande e profonda serietà.’
Di serietà Giorgio De Chirico ne aveva da vendere. Non solamente sapeva ammonire i colleghi di prendere a modello le opere di un Raffaello e di un Tiziano, di un Leonardo, di un Rembrandt o di un Rubens, ma ancora più nobili propo- -siti si sublimavano nei suoi apocalittici sermoni sul disegno e sul colore, sul nudo e sulla composizione, e, soprattutto, in quello sul ritratto ufficiale, che, meglio degli altri, era consono a quei magici tempi colmi d’eroismo.
La rinata fama di Giorgio De Chirico non si arrestò alla piccola cerchia provinciale : oggi è così saldamente affermata nei maggiori centri artistici della penisola, che la serietà che distingue il carattere del Maestro è diventata proverbiale fra noi. Tanto che un deputato, in occasione della recente discussione sul bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione, per dar peso ai propri argomenti, citò, in piena Camera, alcuni passi del pittore intorno dlYassassinio della civiltà.
Ma di quale civiltà ragiona Giorgio De Chirico? Di quella reale o di quella fumiste? Confrontando qui riprodotti favola 19 a, b I il ‘Marte’ di Rubens e l9tAutoritratto con l’elmo’ di De Chirico, si dovrebbe credere ch’egli alluda a una civiltà per burla che pigramente ha dimenticato se stessa.
Al veder De Chirico investirsi in fretta cavaliere, indossando una corazza non sua, calcando sulla chioma sconvoltaun elmo preso in prestito di soppiatto, sorge imperioso il bisogno di strappargli di dosso le armi rutilanti e, a dispet to degli aurei consigli di Isabella Far, ammonirlo pubblica mente: ‘ Rubens, fleuve d’oubli, jardin de la paresse \ .. Antonio Fornari | |
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