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L’influenza di Gramsci in Inghilterra non è stata fino ad oggi sensibile. Solo nel dopoguerra alcuni inglesi hanno cominciato a conoscere le sue opere attraverso le edizioni italiane e ne hanno poi parlato in Inghilterra senza che ciò avesse però ripercussioni importanti nel nostro movimento operaio. Tuttavia negli ambienti culturali, tra gli intellettuali, le pubblicazioni delle opere di Gramsci sono state oggetto di commento come fatto legato alla vita culturale italiana. Ricordo, per esempio, l’ampio spazio dedicato una diecina di anni fa alla pubblicazione delle opere di Gramsci dal Times Literary Supplementi.
Va detto però che negli ultimi anni la conoscenza di Gramsci e la sua influenza sono andate crescendo negli ambienti marxisti inglesi e niella sinistra del movimento operaio. Notevole ripercussione ha avuto l’anno scorso un articolo degno di rilievo apparso nel Marxist Quarterly, e senza dubbio vasta eco avrà la prima scelta degli scritti di Gramsci che finalmente siamo riusciti a pubblicare in traduzione inglese. Questa edizione, malgrado le critiche, e molte, che ad essa possono essere mossee costituisce senza dubbio un passo avanti, perché dà la possibilità di leggere in lingua inglese una serie di scritti di Gramsci.
Fino ad ora, dunque, il bilancio degli studi gramsciani e dell’influenza di Gramsci in Inghilterra è abbastanza modesto. Fatto inevitabile perché solo i rari inglesi in grado di leggere in italiano e, fra loro, soprattutto i marxisti, hanno diffuso le sue idee; fatto che trova una spiegazione anche nella peculiarità, e se mi permettete, l’italianità di Gramsci.
Tutto in Gramsci, il suo idioma, il suo stile, le sue allusioni, la sua
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Gli interventi
formazione culturale e intellettuaile, tutto presuppone una conoscenza precisa della vita italiana, delle tradizioni e della storia italiana; e bisogna pur riconoscere che queste tradizioni, questo idioma, sono difficili a penetrare per gli inglesi i quali sono forse limitati dall'essere, per cosi dire, un popolo un po’ insulare.
Malgrado queste difficoltà, l'influenza degli scritti di Gramsci è destinata ad essere sempre maggiore e credo proprio per quella peculiarità e italianità alla quale or ora mi riferivo.
Per noi, e, credo, anche per i marxisti di altri paesi, Gramsci è un esempio prezioso e forse troppo raro neH’epoca recente, d’elaborazione dell’analisi generale marxista e leninista nei termini, nelle tradizioni, nelle condizioni specifiche di un paese. Un esempio prezioso di marxismo creativo.
Non dico che Gramsci sia un vangelo, un vangelo marxista, né che egli abbia sempre avuto ragione, e neanche che l'Italia costituisca un paradigma per gli altri paesi. È pur vero che la esperienza italiana è preziosa per noi tutti perché il vostro paese con la sua storia significativa ed interessante riunisce le caratteristiche dei paesi avanzati e di quelli sottosviluppati. È anche vero che noi storici ammiriamo Gramsci come osservatore e analizzatore acutissimo della storia italiana e della storia europea; ma benché molte concezioni di Gramsci siano giuste e profonde e possano applicarsi altrove, il suo valore per noi è soprattutto da ricercare nel suo esempio di capacità creativa, nel suo metodo.
L’influenza di Gramsci si estenderà in Inghiterra non tanto quando tutte le sue opere saranno tradotte e commentate, ma quando un lavoro analogo al suo sarà fatto anche in Inghilterra.
In questo senso io credo che Gramsci abbia già cominciato a dare un sensibile contributo allo sviluppo dcH'analisi marxista nel mio paese e desidero rendere omaggio all’uomo che con la sua mente e la sua azione reca un cosi importante aiuto non solo al movimento operaio italiiaoo ma a tutto il movimento operaio internazionale. | |
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