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tipologia: Analitici; Id: 1543191


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Tipologia Documento di Convegno
Titolo [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] P. Fortunati, Come è possibile che una società sia sana quando si lavora per essere in grado di non lavorare più?
Responsabilità
Fortunati, Paolo+++
  autore+++    
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
Paolo Fortunati
COME È POSSIBILE CHE UNA SOCIETÀ SIA SANA
QUANDO SI LAVORA PER ESSERE IN GRADO
DI NON LAVORARE PIÚ?
È fuori dubbio che l'originalità di Gramsci si ritrova nell'avere saputo sviluppare i nessi dialettici tra struttura e sovrastruttura, cogliendo il contributo essenziale di Lenin all'indagine marxista.
Ma a me sembra che già nella terminologia di Gramsci — adottatá anche per sfuggire ai freni della censura carceraria — vi sia una impostazione, secondo cui il riferimento al nesso dialettico tra struttura e sovrastruttura significava anche continua rimeditazione e continuo riap-profondimento dell'analisi della struttura compiuta da Marx.
Non è a caso che nei confronti di tali analisi Gramsci parla di economia critica, e non è a caso che, nel dibattito con le posizioni centrali di Croce, gli assunti fondamentali, la metodologia e le conclusioni di Marx sono da Gramsci prospettate e lumeggiate con acutezza e con spunti, che in questi ultimi tempi sono stati oggetto di rielaborazione e di riesame da parte — sempre per usare espressioni di Gramsci — di tecnici dell'economia.
Un passo ci sembra decisivo a lumeggiare l'impegno che Gramsci attribuiva allo studio scientifico della struttura nell'orientamento marxista. Scrive, dunque, con linguaggio severo e duro, Gramsci: « Il rapporto tra l'economia politica e l'economia critica non è stato saputo mantenere nelle sue forme organiche e storicamente attuali. In che cosa le due correnti di pensiero si distinguono nell'impostazione del problema economico? Si distinguono attualmente, nei termini culturali attuali e non
144 I documenti del convegno
già e piú nei termini culturali di ottanta anni fa? Dai manuali di economia critica ciò non appare (per es. dal Précis), eppure è questo il punto che interessa subito i principianti e dà l'orientamento generale per tutta la ricerca posteriore. In generale questo punto viene dato non solo per noto ma per accettato senza discussione, mentre nessuna delle due cose è vera. Cosí avviene che solo gli spiriti gregari e che fondamentalmente si infischiano della quistione sono avviati allo studio dei problemi e ogni sviluppo scientifico è reso impossibile. Ciò che colpisce è questo: come un punto di vista critico che richiede il massimo di intelligenza, di spregiudicatezza, di freschezza mentale e di inventività scientifica sia divenuto il monopolio di biascicazione di cervelli ristretti e meschini, che solo per la posizione dogmatica riescono a mantenere una posizione non nella scienza, ma nella bibliografia marginale della scienza. Una forma di pensare ossificato è il pericolo piú grande in queste quistioni; è da preferire una certa sbrigliatezza disordinata alla difesa filistea delle posizioni culturali costituite » 1.
Ma questi rapidi accenni valgono solo a significare che l'interrogativo che Gramsci si pone, nella sua annotazione relativa alla « distribuzione delle forze umane di lavoro e di consumo » : « come è possibile che una società sia sana quando si lavora per essere in grado di non lavorare piú? », non intendeva affatto rappresentare una espressione di una « nuova forma di moralismo economico vacuo e inconcludente ». Per Gramsci « aspettare che, per via di propaganda e di persuasione, la società civile si adegui alla nuova struttura, c'he il vecchio homo oecono-micus sparisca senza essere seppellito con tutti gli onori che merita » è — appunto — « una nuova forma di retorica economica ».
È certo, dunque, che l'interrogativo investe, con una efficace sintesi, la caratteristica essenziale di un costume di vita che discenda dalla struttura e dalle tendenze della struttura capitalistica. E di ciò è Gramsci stesso che ci avverte.
Ma l'interrogativo, e per la sede in cui è collocato e per 11 fatto di costituire un esempio suggestivo di astrazione determinata, in cui struttura e sovrastruttura s'intrecciano, può e deve, a mio avviso, per gli studiosi marxisti, costituire uno stimolo di analisi economiche e poli-
M. S., pp. 265-266.
Paolo Fortunati 145
tico-economiche, che non mi sembra siano ancora colte nel loro significato piú valido.
E il discorso non vale solo per .i paesi in cui ancora domina la strut- tura capitalistica; il discorso vale anche per i paesi a struttura già socialista.
A me pare, cioè, che il monito di Gramsci, proprio per non cadere — come egli intendeva — in una « nuova forma di moralismo economico vacuo e inconcludente », va inteso nel senso che per uscire dalle strettoie di una « società che dice di lavorare per creare dei parassiti, per vivere sul cosí detto lavoro passato (che è metafora per indicare il presente lavoro degli altri »); per superare una società che « in realtà distrugge sé stessa », è certo necessario modificare i rapporti di produzione, e, pertanto, dare vita ad un ordinamento statuale che « adegui la società civile » a una nuova struttura economica.
Ma il monito di Gramsci ci avverte che se la condizione è necessaria, non è sufficiente, proprio perché l'adeguamento implica e presuppone una fase storica in cui e per cui deve, attraverso una complessa interdipendenza di elementi strutturali e sovrastrutturali, alimentarsi e incarnarsi il bisogno del lavoro, che rappresenta l'espressione storica della civiltà socialista.
L'analisi, dunque, della distribuzione umana delle forze di lavoro e di consumo da arma critica della società capitalistica diventa uno strumento per la costruzione e per il consolidamento storico della società socialista.
E quando, come nel nostro paese, si prospetta la possibilità di una via al socialismo, che non implica necessariamente lotta armata e guerra civile, i due momenti dell'esame critico e dello strumento costruttivo sono strettamente interdipendenti.
Si tratta cioè, di intendere che la dilatazione delle attività non direttamente legate al processo produttivo e delle attività amministrative pubbliche oltre i limiti richiesti da una razionale prospettiva anche di una struttura socialista, non agevola, a mio avviso, il processo politico e politico-economico di modificazione dei rapporti politico-economici, cosí come appesantiscono il piano di costruzione della società socialista. E in proposito mi sembra che vi siano già molte e decisive esperienze.
Il
monito di Gramsci, pertanto, ci porta a mettere in luce che se, da un lato, dobbiamo sempre piú intendere la portata e la tendenza dei
146 1 documenti del convegno
rapporti di produzione, dall'altro, dobbiamo sempre piú comprendere le ripercussioni delle forme di distribuzione. La portata e la tendenza dei rapporti di produzione nella società capitalistica non possono essere soltanto analizzate per caratterizzare le espressioni antagonistiche nascenti dall'antagonismo essenziale: debbono essere intravviste negli orientamenti della produzione, dei servizi, della burocrazia. Perché solo in questo modo acquista un significato critico e sintomatico l'analisi concreta delle forme di distribuzione, e si riuscirà a capire tutto il meccanismo capitalistico nella attuale fase storica.
D'altro canto, nelle ricerche relative ai paesi socialisti, non è solo il ritmo di sviluppo dell'attività produttiva che deve essere indagato, perché il piano si dimensioni armonicamente nel tempo e nello spazio, è anche il modo e la classificazione della distribuzione di massa che debbono costituire sempre piú elementi indispensabili della ricerca teorica e della strumentazione politico-economica.
Nell'adeguamento della società civile alla struttura economica socialista, la distribuzione diventa, a mio avviso, in realtà un elemento decisamente strutturale. E in questo senso si configura la prospettiva del lavoro come bisogno.
 
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in: Catalogo ISBD(G); Id: 1+++
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Area di interscambio
Livello Bibliografico Monografia+++
Tipologia testo a stampa
Area del titolo e responsabilità
Titolo della pubblicazione Studi gramsciani
Titoli e responsabilità
Istituto Antonio Gramsci+++   promotore+++    Studi gramsciani   atti del convegno tenuto a Roma nei giorni 11-13 gennaio 1958   Primo convegno Internazionale di Studi Gramsciani tenuto a Roma nei giorni 11-13 gennaio 1958+++
  • Primo convegno Internazionale di Studi Gramsciani tenuto a Roma nei giorni 11-13 gennaio 1958
 
Area della pubblicazione/stampa/distribuzione
Pubblicazione Roma+++ | Editori Riuniti+++ | Anno: 1958
Area delle relazioni generali
Container: Tipo di sequenza contenuto
Premessa di Ranuccio Bianchi Bandinelli, Presidente dell'Istituto Gramsci+++   lettura assistita per ipovedenti+++         
Sommario+++   lettura assistita per ipovedenti+++         

I brani, prevalentemente apparati critici da noi selezionati, assieme a sommari od altre brevi parti più significative, sono qui considerati estensione catalografica, descrittiva delle unità bibliografiche oggetto della schedatura. Kosmosdoc.org, progetto trentennale a cura di Elio Varriale per la già Biblioteca Giovanni Frediani (poi concessione d'uso esclusivo esteso anche all'Associazione Controtempo ed all'Istituto della Memoria in Scena ed indirettamente alle reti di beni culturali correlate), dal 1993, rifiutando ogni sviluppo commerciale, ha consentito sino ad oggi l'informazione catalografica estesa alla documentazione degli Istituti storici coinvolti. La presente funzione audio, prodotto estemporaneo come comunicazione individuale fra istruzione di operatore dei beni culturali ed utente, mediante macchina, riguarda la sperimentazione di nuove modalità per il miglioramento dell'accessibilità verso molteplici tipologie di disabilità, ivi compresa l'ipovisione, in ciò sperando di proporre strumento che ben si adatti alle esigenze di biblioteche ed istituzioni culturali come le nostre, che, indipendente dalla rispettiva volontà, non vivono in Arcadia, e dunque non sono esenti dalle problematiche dei moderni linguaggi diffusisi nella odierna società; questa è una sperimentazione innovativa, ma che cerca di concretizzare un ben più solido indirizzo di governo, quello delle grandi conquiste repubblicane, democratiche e sociali scaturite nelle più importanti rivoluzioni degli ultimi due secoli.
Area riferimenti identificativi
Segnature esterne a KosmosDOC
SBL0494340  OBNCF E+++   
Identificativi nazionali
BIB-codice SBN - Italia IT/ICCU/UBO/3562170 
BIB-codice SBN - Italia IT/ICCU/SBL/0494340 
BIB-codice SBN - Italia IT/ICCU/IEI/0305557 
BIB-codice SBN - Italia IT/ICCU/LO1/1297041 
BIB-codice SBN - Italia IT/ICCU/BRI/0420839 


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