Area del titolo e responsabilitàTipologia | Rivista: Scheda enciclopedica |
Titolo | g.c.[G. Castellani], scheda sintetica di «Rendiconti» |
Riferimento diretto ad opera | |
Responsabilità | g.c.+++ | | redazione di+++ | | | | sviluppo del nome puntato incerto, schedatura nell'ambito dell'Istituto di lingue e letterature neolatine dell'Università di Firenze a cura di G. Castellani, M. C. Chiarelli, M. Marchi, A. Nozzoli, J. Soldateschi | |
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Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: 1Ct2iit 14201 1 Rivista bimestrale di letteratura e scienze, diretta da R. Roversi. Edizioni Calderini, Bologna, formato: cm. 22x15. Rivista bimestrale di letteratura e scienze, tuttora in corso di pubblicazione, Rendiconti fu fondata a Bologna nel 1961, ed è diretta da R. Roversi. Il ristretto numero di collaboratori, alcuni fissi, altri pressoché regolari, fu costituito fino dagli inizi da G. Scalia, F. Fortini, G. I. Ascoli, P. Bonfiglioli, R. Roversi, R. Rosiello, G. Guglielmi, L. Sciascia, M. Marri, R. Paris, e altri. L'impostazione di Rendiconti deriva in parte come filiazione diretta di Officina, di cui erano già stati redattori R. Roversi e G. Scalia; ma ne è radicalizzato il moralismo ideologico, a cui si attiene programmaticamente il maggior numero dei saggi, testi e contributi vari pubblicati nella rivista di Roversi. Affidandosi più ai risultati che ai programmi generali, alla ricerca metodica piuttosto che ai presupposti teoretici prestabiliti, Rendiconti affronta i problemi della poesia e della letteratura contemporanea « secondo una esigenza di integrazione interdisciplinare e di precisa discussione della validità delle attuali metodologie estetiche e critiche ». Sulla letteratura, e le sue relazioni culturali e sociali, convergono dunque le indagini psicologiche, linguistiche e sociologiche pubblicate da Rendiconti. Fra gli interventi originali con cui la rivista si segnalò fino dai primi numeri, sono da ricordare « Le sinestesie nell'opera poetica di Montale » e « La storiografia delle riviste e la Schulafrage del novecento » (L. Rosiello) e « Per un'estetica marxista d'opposizione » (G. Scalia), insieme ad altri in cui prevale l'impostazione strutturalistica e l'attenzione agli aspetti metodologici. Il rigore ideologico della rivista, e la coerenza con la sua impostazione scientifica, si riscontrano sia nei numeri dedicati per intero all'esame dei problemi del marxismo (come il fascicolo n. 10, marzo 1965, di cui si ricorda A. Pirella, « Dal rifiuto all'alternativa » (« Prima scelta socialista con il Psiup »), sia in quelli che esaminano alcuni aspetti culturali specifici, come la comunicazione teatrale, e l'esame del linguaggio e dello spazio teatrali (n. 26-27, gennaio 1974). (g. c.)
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