Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Quaderni piacentini Rivista bimestrale, diretta da Pier Giorgio Bellocchio, comitato di direzione: L. Baranelli, B. Beccalli, P. G. Bellocchio, G. Cherchi, F. Cia f aloni, C. Donolo, G. Fofi, E. Masi, M. Salvati, F. Stame. Tipografia Grafoset, Piacenza, formato: cm. 22x16. Periodico bimestrale fondato nel 1961, diretto da P. G. Belloc-chio e da un comitato direttivo di varia composizione. Nacque come rivistina provinciale sul finire del 1961 a Piacenza, senza precedenti, frutto di uno dei soliti circoli studenteschi a base contestatoria. I motivi della sua durata e del suo sviluppo, nonostante l'isolamento e la conseguente difficoltà di diffusione, sono la vicinanza di un grande centro come Milano, nonché l'intelligenza pratica ed il fiuto dei suoi iniziatori. La scelta ideologica che porterà poi alla fondazione dei Quaderni si precisa intorno al '58 in opposizione alle forze politiche della sinistra tradizionale che si erano in parte decise a favore del centro-sinistra e dell'assunzione di responsabilità pubbliche. Soprattutto il panorama culturale italiano di quegli anni spinge i giovani del gruppo piacentino ad una reazione concreta: il progressivo processo di strumentalizzazione e mercificazione di qualsiasi prodotto intellettuale da parte dell'industria culturale e della massificazione editoriale provoca un forte scetticismo nei confronti della cultura tradizionale e di tutte le manifestazioni di avanguardia che, partendo da un tentativo di rottura e di negazione, finiscono per ridurre il loro programma a formule mistificate, ad una semplice « destrutturazione verbale, cioè illusoria, dei miti borghesi ». Nei fondatori della rivista si fa quindi strada la consapevolezza che un certo tipo di comunicazione può sottrarsi alle forme gerarchiche della convenzione culturale tradizionale e può passare autonomamente attraverso il giornaletto, il volantino, la lettera-pamphlet. Il nucleo portante dei Quaderni piacentini è quindi sin dall'inizio un'esigenza di controinformazio-ne e di demistificazione delle formule culturali ed ideologiche correnti. Nei primi due anni (14 numeri) il periodico è firmato quasi totalmente da P. G. Bellocchio e G. Cherchi, con la collaborazione di Braibanti, Paveri, Cesarano, Sereni, Giudici, Majorino, Fortini, Scalia, Bologna, Asor Rosa. Dopo il 1967 la rivista diviene il veicolo delle idee e delle istanze del Movimento studentesco e della contestazione universitaria, anche perché nel frattempo, in seguito alla morte di Panzieri, vi si sono riversati molti collaboratori dei Quaderni rossi. Si accentua quindi la linea di intervento politico militante nel tentativo di interpretare una situazione storico-sociale composita, nella quale appaiono unite la tendenziale proletarizza-zione degli intellettuali e degli studenti e la trasformazione dei bisogni delle classi lavoratrici dei paesi industriali avanzati. Gli scritti di natura politica ed economica sono quindi anche attualmente preponderanti nella rivista ed investono problemi internazionali e strettamente nazionali. Non mancano però in ogni numero brevi saggi o semplici schede che prendono in esame la produzione letteraria, sociologica e storica contemporanea, oltre ad una rubrica fissa di cinema affidata a G. Fofi. Tra i collaboratori attuali dei Quaderni, oltre ai membri del comitato direttivo, compaiono: R. Salmi, F. Fortini, S. Bologna, C. Cases, G. Majorino, A. Berardinelli, M. Zancan. (j. s.)
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