Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Nuova antologia Rivista mensile di varia cultura pubblicata dalla società anonima « Nuova Antologia », Roma, consiglio di amministrazione: C. Merzagora (presidente d'onore), G. Zerilli-Marimò (presidente), V. Caglioti, A. C. Jemolo, E. Mattei, B. Molajoli, B. Segre, G: Spadolini, direttore: G. Spadolini, condirettore: R. Zampa. Editore A. Mondadori, Milano. formato: cm. 24x16,50. Rivista fondata a Firenze nel 1866 da Francesco Protonotari, con il titolo di Nuova Antologia di scienze, lettere ed arti, stampata prima a Firenze da Le Monnier; nel 1878 fu trasformata, temporaneamente, in quindicinale, e trasferita a Roma, dove è tuttora in corso di pubblicazione. Alla nascita della rivista presiedette l'intenzione del fondatore di « rannodare le tradizioni illustri ed intemerate dell'Antologia del Viesseux », soppressa d'autorità nel 1833, raccogliendone e proseguendone la missione di cultura, ossia la divulgazione dei più moderni sviluppi del pensiero scientifico, filosofico, letterario e artistico. In realtà, nei primi anni la tradizione culturale dell'Antologia venne a pesare eccessivamente sulla rivista lasciando in ombra le nuove esigenze letterarie e i nuovi urgenti problemi politici, economici e sociali. Nonostante la Nuova Antologia annoverasse fra i suoi collaboratori nomi illustri come Manzoni, Tom-maseo, Mamiani, Lambruschini, Dall'Ongaro, Capponi, Maffei ecc., gli articoli avevano il carattere di monografie o dissertazioni, mentre lo stile difettava del moderno gusto giornalistico che già stava affermandosi. Il rinnovamento della rivista avvenne sotto la direzione di Maggiorino Ferraris, grazie anche all'opera del redattore-capo Giovanni Cena, giovane poeta di tendenze socialisteggianti. In questo periodo, che fu il più felice e produttivo, la Nuova Antologia pubblicò, fra l'altro, i Saggi critici di De Sanctis, Mastro Don Gesualdo di Verga (1888), Piccolo mondo moderno di Fogazzaro, larghi saggi delle Laudi di D'Annunzio (1899-1903), Il fu Mattia Pascal di Pirandello (1904), Signorina Felicita di Gozza-no (1909). Col passare degli anni la rivista perse il suo originario carattere scientifico-letterario per inclinare verso toni più mondani ed eleganti, meglio conformi agli interessi e ai gusti della classe dirigente e della borghesia della capitale. L'avvento del regime fascista e la direzione Tittoni portarono alle estreme conseguenze la trasformazione già in atto, asservendo del tutto la Nuova Antologia al regime, del quale divenne strumento sotto la direzione del gerarca Luigi Federzoni. Nonostante lo sforzo di ripresa compiuto nel dopoguerra, la rivista si è tuttavia mantenuta su una linea sostanzialmente tradizionale, ancorata a posizioni ideologiche moderate; ai margini delle inquietudini e della problematica della civiltà letteraria contemporanea, poco incline a tentazioni avanguardistiche. Nella sua veste attuale la Nuova Antologia presenta alcune rubriche fisse: le Ricerche, a sfondo sociologico, di R. Campa e le Rassegne, principalmente di letteratura, ma anche di arti, scienze, economia, a cui collaborano, fra gli altri, G. Santonastaso, E. Gia-chery, G. Bonavini, C. Villa. La rivista ospita inoltre articoli di G. Spadolini, R. de Felice, M. Soldati, R. Gervaso, L. Valiani, A. Sensini, O. Lombardi, F. Ulivi, A. C. Jemolo ecc. (m. c. c.)
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