Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Letteratura (1937-1971) Rivista trimestrale, poi bimestrale, di letteratura e, in seguito, di arte contemporanea, direttore: A Bonsanti. Editori: Fili; Parenti; Firenze; Vallecchi, Firenze; De Luca, Roma. Fondata nel 1937 da Alessandro Bonsanti, già condirettore di Solaria, in seguito, negli ultimi anni di vita di questa, in polemica con Carocci sulla sostanza dell'impegno della rivista, Letteratura ereditò l'impostazione rigorosamente letteraria di Solaria nel momento centrale della sua attività. A tale operazione contribuirono, oltre ai letterati « puri », l'avanguardia cattolica distaccatasi dal Frontespizio e già avviata sulla strada dell'ermetismo, nonché alcuni dei collaboratori delle riviste di Ojetti Pegaso e Pan. La rivista viene in tal modo a configurarsi come « scelta e selezione di una cultura necessariamente estraniatasi dai problemi pubblici della società contemporanea e aperta invece alla discussione meditata dei problemi letterari internazionali ». Sicché, nonostante alcune gravi discontinuità, la rivista si pone come un punto di passaggio obbligato per le lettere italiane negli anni dal '30 al '40: luogo d'incontro, in una dimensione veramente europea, per tutti coloro che durante la dittatura recuperano il significato del lavoro letterario come rifiuto a partecipare all'ambiguo linguaggio dell'ufficialità. Edita a Firenze prima dai fratelli Parenti, poi da Vallecchi, la prima serie di Letteratura si concluse nel novembre-dicembre 1947; numerosissima e di alta levatura, i collaboratori; fra cui G. Contini, G. Devoto, C. Bo, G. Ferrata, S. Solmi, W. Binni, E. Falqui, A. Capitimi, G. De Robertis, C. E. Gadda, E. Vittorini, G. Pasquali, T. Landolfi, R. Bilenchi, G. Gavazzeni, G. C. Argan, C. Varese. Nel 1950 (Firenze, Carnesecchi) e nel 1951 (Venezia, Neri Pozza), per un totale di dodici numeri, la rivista appare col titolo Letteratura - Arte contemporanea, dedicando alternativamente un f a-scicolo alla letteratura ed uno alle arti figurative, redattori rispettivamente G. Zampa e M. Masciotta. I fascicoli di letteratura man- tengono, della serie precedente, le rubriche Recensioni e Cronache (musicali, cinematografiche, ecc.), affiancandovene un'altra, dal titolo Rassegne, dove confluiscono gli interessi per le letterature straniere (francese, inglese e americana), assieme a due nuovi argomenti: Critica e filologia e Filosofia, a cura rispettivamente di L. Caretti e R. Assunto. Nel 1953, per i tipi dell'editore De Luca •di Roma, la rivista ritorna al vecchio titolo, ma, a riprova di un interesse ormai . non più esclusivamente letterario, si qualifica come « rivista di lettere e arte contemporanea ». Infatti, rifiutata la formula di Letteratura - Arte contemporanea, la nuova serie di Letteratura contempera in uno stesso numero gli interessi letterari e artistici. Col tempo « una linea estetica la quale ha sempre tenuto d'occhio [...] l'instaurarsi della più stretta collaborazione tra le varie arti e soprattutto fra le varie critiche, in particolare tra quella letteraria e quella artistica, si è andata [...] estendendo e rafforzando » così come l'attenzione per le arti figurative e l'apporto, sempre più numeroso e costante, dei giovani. Dall'azione convergente di queste « spinte » è scaturita una progressiva trasformazione della rivista a livello di contenuti, di struttura, di collaboratori, di veste tipografica. Entrano a far parte del comitato di redazione (già costituito da F. Ulivi, L. Anceschi, G. Bacchetti, M. Luzi, M. Masciotta, R. Papi, S. Solmi) Romeo Lucchese e Franco Russoli; cambia il formato della rivista, da cm. 26x18 a cm. 25x20. Delle precedenti serie rimangono le rubriche fisse: Zibaldone, nuova denominazione di Recensioni, Rassegne e Cronache, a cui si aggiungono Dopotutto e L'Oggidì, dedicate alla letteratura d'avanguardia. Oltre ai redattori, collaborano a questa serie di Letteratura: G. Contini, L. Ca-retti, C. Bo, S. Ramat, M. Forti, G. Folena, M. Guglielminetti, G. Barberi Squarotti, E. Raimondi, S. Salvi, L. Tundo, S. Briosi, P. P. Pasolini, A. Loria, B. Tecchi, C. E. Gadda; M. Mila, R. Vlad, G. Dorfles, G. C. Argan, T. Kezich e molti altri. L'accentuarsi della presenza « artistica », nonché l'accoglimento delle moderne istanze strutturaliste, insieme alla constatazione della inadeguatezza della formula tradizionale della rivista, hanno portato, nel 1968, alla cessazione di Letteratura, mentre dalla individuazione delle zone «dove l'operato della rivista era risultato [...] più felice, cioè quelle delle arti figurative e della poesia » nasce la decisione di « dar vita a una rivista che si dedichi ai predetti aspetti artistici ». Mutata la testata in Arte e poesia (rivista di arte e poesia contemporanea) e il formato (cm. 20,5x20,5), la rivista continua ad uscire presso l'editore De Luca, diretta da A. Bon-santi; redattori: G. Barberi Squarotti, R. Lucchese, F. Russoli, F. Ulivi; segretario di redazione R. Lucchese. Coerentemente all'impostazione programmatica, la rivista si occupa esclusivamente di poesia e di arti figurative e si colloca su posizioni di sperimentalismo letterario e artistico (si veda ad esempio il fascicolo dedicato allo sperimentalismo negli anni '60). La rivista è cessata nel 1971, dopo la pubblicazione di quattordici numeri. (m. c. c.)
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