Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Italian Studies Rivista annuale diretta da J. H. Whitfield, C. Grayson, U. Limentant, T. G. Griffith, F. Haskell, con la collaborazione di J. M. Hatwell. Heifers Pinters ltd, Cambridge, England, formato: cm. 24x16,5. Il periodico di cultura Italian Studies nacque nel 1937 come pubblicazione trimestrale dell'omonima « Society for Italian Studies ». Redatto e stampato allora presso l'Università di Manchester, uscì per due annate sotto la direzione di un comitato di italianisti, autoctoni e trapiantati in Inghilterra, composto da W. L. L. Bullock, K. T. Butler, C. Foligno, C. Pellizzi, E. R. Vincent; dopodiché, in seguito agli eventi bellici, la rivista fu costretta a sospendere le proprie pubblicazioni. Italian Studies riprese a uscire nel '46, quando il nuovo comitato direttivo, assai ridotto rispetto a quello originario, poteva ormai intravedere prossima la pace con l'Italia e rimossi quegli impedimenti politici che avevano ostacolato la regolare attività del periodico. Benché il numero di ripresa fosse un numero speciale in memoria del fondatore e primo direttore-capo della rivista (W. L. L. Bullock, specialista di problemi letterari cinquecenteschi), nell'editoriale si manifestavano i propositi di allargare il campo degli interessi, impegnandosi a più frequenti interventi sull'arte, sulla storia e sullo svolgimento, lasciato un po' in ombra, della nostra letteratura contemporanea. Pur fra alterne vicende editoriali, di mutamenti di direzione e di fisionomia della rivista (annuale a partire dal '50), ai contributi critici tradizionalmente privilegianti Dante, Machiavelli, l'Alberti e la triade Foscolo-Manzoni-Leopardi, vennero ad affiancarsi, quasi in sordina, recensioni a romanzi di Pratolini e di Palazzeschi: un antefatto significativo dell'ampio spazio che il periodico avrebbe accordato ai problemi letterari novecenteschi negli anni settanta. Negli ultimi numeri sono comparsi infatti studi, spesso non a carattere piattamente divulgativo, sui rapporti tra il futurismo e il fascismo, sulla rilevanza della componente ebraica in Svevo, su Pasolini filologo-politico; sul versante della poesia, tentativi di ricostruzione di parabole artistiche e sintetici profili (« The poetry of Giuseppe Ungaretti », « The poetry of Vittorio Sereni », dovuti rispettivamente a G. Singh e B. Merry), ma anche ricerche criticamente più appuntite, su -petti particolari dell'opera di un poeta (« Montale's dialectic memory » di F. J. Jones, « Vertical and Hon zontal Sightings on Montale's Satura » di M. M. Grimshaw). L'articolazione di Italian Studies consta attualmente di tre sezioni: Articles, nel cui ambito sono accolti gli studi e la pubblicazione di importanti inediti (lettere del Tasso, di Salvator Rosa, del Foscolo ecc.); Reviews e Bibliography, rubriche di recensione e di segnalazione bibliografica di lavori pubblicati in Gran Bretagna che interessino la cultura in genere italiana, non esclusi i dizionari e gli strumenti manualistici di base per il corretto apprendimento della lingua. Bibliography è organizzata espressamente nei paragrafi Art and Architecture, History, Language, Literature and Philosophy e Music. Fra i collaboratori letterari di Italian Studies figurano i nomi di C. Grayson, J. H. Whitfield, J. R. Woodhouse, A. Fryer, J. M. Hatwell, D. M. White, J. C. Barnes, B. Richardson, F. Firth, U. Limentani e G. Slowey. (m. m.).
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