Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Il Quindici (1967-1969) Rivista mensile, diretta da Alfredo Giuliani. Edizioni Quindici, Roma, formato: cm. 70x50. Giornale mensile, fondato a Roma nel 1967, stampato a spese degli stessi redattori, diretto da Alfredo Giuliani sino alla cessazione delle sue pubblicazioni, avvenuta nel 1969. Nacque per iniziativa della neoavanguardia degli anni sessanta con l'intento di porsi come elemento di disordine e di dubbio; capace di scuotere- il torpore del panorama culturale contemporaneo. A questo scopo ha intrapreso una revisione dei valori culturali della società, attraverso un'operazione sul linguaggio e sulle strutture narrative che 1i rendesse adeguati alle nuove realtà che quotidianamente si venivano creando. La letteratura-e l'arte hanno avuto quindi una parte preponderante nei primi numeri del periodico e sono stati il veicolo più immediato per sottoporre ai lettori le significative preferenze e le repulsioni del gruppo redazionale (l'interes- se più vivo è stato riservato ai romanzi di Gadda; Pizzuto, Calvino, alle poesie di Porta e Sanguineti, agli scritti di Barilli e Ba-lestrini; agli spettacoli teatrali di Carmelo Bene e della: Compagnia Legnanese; ai concerti di musica elettronica ed alle mostre di arte grafica). Gli eventi politici del '68 hanno determinato però una radica-lizzazione ideologica della rivista che è divenuta portavoce delle esperienze del Movimento studentesco e dei gruppi dissidenti della sinistra, aprendosi soprattutto ad un intervento politico prioritario nei confronti delle ragioni culturali. La costruzione di uno « spazio-giornale » in cui i discorsi si allineassero o si scontrassero in modo asettico non bastava più: così il periodico, a partire dagli ultimi numeri del '68, ha rilasciato dichiarazioni politiche esplioite, ha pubblicato materiale documentario scottante (sulle occupazioni delle università italiane, sulle lotte studentesche nell'America latina), contributi teorici di notevole interesse (la denuncia dell'imperialismo americano e dei crimini nel Vietnam, del neocapitalismo italiano, ecc.). Alla fine del 1969 il giornale ha cessato le pubblicazioni per gravi dissensi sorti tra i collaboratori, alcuni dei quali richiedevano una sempre più precisa comproinissione politica, mentre gli altri tendevano a ribadire la necessaria distinzione tra impegno ideologico ed intervento culturale. La rivista fu caratterizzata dall'ampio formato, dagli inserti originali (fotografie, manifesti), e soprattutto da un linguaggio in cui si alternano toni aggressivi e dissacranti con momenti di notevole lucidità critica. I collaboratori più assidui sono stati: Arbasino, Balestrini, Barbato, Barilli, Buttitta, Celli, Colombo, Costa, Curi, Davico, Eco, Giuliani, Gregotti, Guglielmi, Lombardi, Manganelli, Mauri, Paglia-rani, Ponente, Porta, Ripellino, Riva, Sanguineti, Zorzoli. (j. s.)
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