Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Il Ponte Rivista mensile diretta da Enzo Enriquez Agnoletti, redattore colpo: Giuseppe Favati. Casa editrice: La Nuova Italia, Firenze, formato: c;n. 22x15. Rivista mensile, fondata a Firenze nel 1945 da Piero Calaman-drei in collaborazione con A. Bertolino, V. Branca, E. Enriquez Agnoletti, C. Tumiati. Fu diretta da Calamandrei fino alla sua morte (1956), poi da Agnoletti e Tumiati, infine dal solo . Agno-letti. E' tuttora in corso di pubblicazione per le edizioni della Nuova Italia. Sorta al momento della Liberazione espresse le idee morali e politiche dei gruppi antifascisti di ispirazione liberal-socialista che erano confluiti nel Partito d'Azione. La forte personalità di Calamandrei ne influenzò sin dall'inizio il programma, la cui esigenza di una continuità tra passato ed avvenire trovava un'emblematica proiezione nel titolo stesso. Al di là di una precisa posizione politica e metodologica (« la nostra non sarà una rivista di partito o di scuola »), nell'affrontare ogni argomento, la rivista si proponeva un preciso programma di ricostruzione civile e morale. Su queste premesse si dedicò subito ad affrontare il problema aperto della nuova Costituzione e l'opera di moralizzazione e democra-ticizzazione della vita pubblica. Il suo impegno politico si precisò come intransigente antifascismo laico, ugualmente opposto al monopolio della Democrazia cristiana ed alla politica dei blocchi contrapposti. Il ruolo fondamentale nell'azione culturale della rivista veniva svolto da interventi di carattere storiografico, filosofico, pedagogico, politico-sociale, mentre l'aspetto propriamente letterario assumeva un andamento meno rigoroso. Tuttavia sia i saggi critici che gli scritti di letteratura creativa, di frequente pubblicati nei primi anni, erano sempre funzionali ad un intervento concreto ed attivo, ad un costante inserimento nella realtà contemporanea. Vi comparvero quindi brani di Carlo Levi (Cristo si è fermato a Eboli, aprile '45), Bonaventura Tecchi (Ricordi di prigionia, dicembre '50), Carlo Cassola (Un matrimonio del dopoguerra, febbraio '56), Elio Vittorini (Il soldato e la garibaldina, feb.-mag. '50), che rie- vocavano momenti della storia più recente ed implicavano problemi e situazioni di scottante attualità. Tra i principali collaboratori figuravano nomi assai noti di storici (G. Salvemini, E. Rossi, F. Parri, L. Valiani, P. Vittorelli) e letterati (A. Momigliano, L. Russo, P. Pancrazi, M. Fubini). In questi ultimi anni la rivista ha mantenuto l'impostazione originaria, radicalizzando certe posizioni politiche, anche se ha perduto parte dell'incisività iniziale, soprattutto per il disperdersi del nucleo originario dei collaboratori. Si articola attualmente in quattro rubriche, secondo uno schema che rispecchia abbastanza fedelmente i precedenti: Osservatorio, raccolta di saggi di argomento per lo più storico-politico, culturale; Rassegne,• in cui compaiono brevi scritti di argomento sempre attuale; A-Z libri, recensioni a libri italiani e stranieri usciti recentemente; Ritrovo, angolo di curiosità ed attualità. (j. s.)
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