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tipologia: Analitici; Id: 1543093


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Levy, Il saluto del Partito comunista unificato di Germania
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
ma di azione definitiva, noi sappiamo benissimo che la realtà è molto complessa, che a noi è dato soltanto preparare alcuni fili che nella trama entreranno e resteranno, e, mentre che agli sciocchi pub parere che il filo sia interrotto, esso resiste ancora, perché la realtà ha una sua continuità complessa.
Questo noi dobbiamo rispondere a quanti, non appartenenti al nostro Partito, cercano di speculare su questo Congresso e ne attendono un vantaggio per loro.
Io ho detto che mi sentivo unitario, ho detto anche che volevo raccogliere non i sentimenti soltanto degli iscritti al nostro Partito; ma anche di coloro che ci stanno dintorno; ma questo non significhi che noi non affermiamo nettamente la nostra divisione dai Partiti borghesi.
Io vi porto il saluto di questa mia cara città, nella quale il popolo ha virtú inestimabili e tesori inestimabili di bontà, di generosità, di fierezza, e sono sicuro, porgendovi questo saluto affettuoso di interpretare bene i sentimenti di questo popolo.
Termino, e lasciate che io termini con un augurio; è l'augurio di colui che rappresenta in questo momenta l'ospite, che ha il dovere di essere imparziale, di colui che rappresenta tutto ciò che ci pub essere a Livorno di sentimento ospitale, indipendentemente da ogni altra determinazione; ebbene, fate che l'ospite, non io persona, ma il simbolo della ospitalità che qui vi ha riuniti, non vi veda partire divisi. (Applausi).
Ed ora dò la parola al compagno Levy, il quale, come rappresentante del Partito comunista unificato di Germania, in nome di questo Partito ha chiesto di parlare. (Applausi vivissimi).
Il saluto del Partito comunista unificato
di Germania
LEVY (accenna a parlare, ma è subito interrotto dai palchi dei comunisti da ripetute, altissime grida di « Viva Spartaco! », alle quali subito dopo si unisce tutto il resto del Congresso. I comunisti commentano ironicamente gli applausi dei socialisti. Giacinto Menotti Serrati sorge allora in piedi su di una sedia e grida a gran voce : « Viva Spar-taco! Ci siamo stati noi prima di voi! ». Applausi vivissimi da parte dei socialisti accolgono queste parole, che sono, invece, rumoreggiate,
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con altrettanta vivacità, dalla parte comunista. Avviene uno scambio vivacissimo di apostrofi tra le due parti. Tutta la sala commenta anima-tissimamente l'incidente).
GENNARI: Compagni, sembra che sia sorto un equivoco. La Direzione del Partito, ad unanimità, ha deliberato di invitare al nostro Congresso soltanto Partiti o frazioni aderenti alla Terza Internazionale. (Applausi vivissimi). Sono, per), qui presenti anche membri di altri Partiti...
Moltissime voci dai palchi dei comunisti: Fuori, fuori!
Altre voci: No, no! (Rumori vivissimi che si prolungano per molto tempo. Dal gruppo dei comunisti si intona l'Internazionale, che viene cantata in coro da tutto il Congresso, e che è salutata da applausi calorosi, prolungati e ripetuti).
GENNARI: Lasciate che io completi la mia dichiarazione ! Sono venuti alcuni altri rappresentanti di altri Partiti socialisti...
Voci da parte dei comunisti: Fuori, fuori !
GENNARI: Lasciatemi finire, per Dio !... ad esempio, anche quello del Partito socialista indipendente di Germania; ma rimane bene inteso che essi possono assistere ai lavori del Congresso semplicemente come spettatori e niente altro che come spettatori. (Vive approvazioni da parte dei comunisti).
Invece sono invitati e hanno diritto di portare qui la loro parola ed il loro saluto soltanto i rappresentanti di Partiti aderenti alla Terza Internazionale. (Vivi applausi dei comunisti).
LEVY pronunzia in tedesco il suo discorso, che viene immediatamente dopo tradotto dal compagno Sacerdote.
SACERDOTE: Compagni, ho l'onore di tradurvi il discorso del compagno Levy.
Mi sia lecito premettere una parola. Io ho visto durante la rivoluzione il compagno Levy, che era l'alter ego di Carlo Liebknecht, sempre al suo fianco nelle battaglie del proletariato; l'ho visto durante la preparazione della lotta per consolidare ed ampliare la rivoluzione del 9 novembre, alla testa dei rivoluzionari berlinesi, sempre al fianco di Carlo Liebknecht, e so — egli non ve l'ha detto, ma ve lo dico io — che proprio due anni fa, come oggi, il giorno in cui i sicari della reazione hanno assassinato Carlo Liebknecht e Rosa Luxemburg, Paul Levy quel giorno sfuggi alla morte per la semplice ragione che in quella mattinata era stato arrestato. Se non fosse stato arrestato, e fosse intervenuto anche lui alla adunanza dei comunisti nella casa del compagno Markus-
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son, sarebbe certamente stato arrestato insieme a Carlo Liebknecht ed a Rosa Luxemburg e come essi sarebbe stato massacrato dagli ufficiali della divisione di cavalleria della guardia. (Applausi vivissimi).
Dunque, il compagno Paul Levy — vi traduco il suo discorso il piú letteralmente che mi è possibile — dice: So che parlo al Partito socialista italiano in un'ora che è decisiva, tragica e solenne. So che portando il saluto dei proletari tedeschi al proletariato italiano io parlo non soltanto in nome di quei centomila proletari che sono con noi, ma parlo anche in nome e nel pensiero dei morti.
Proprio oggi, sono due anni che gli assassini inviati da Scheidemann e da Noske, hanno assassinato Carlo Liebknecht e Rosa Luxemburg, e, richiamando questo fatto alla vostra mente, io penso che voi potrete trarre un ammaestramento da questo evento e dagli eventi della rivoluzione che l'accompagnarono. L'ammaestramento è che l'unità del Partito non è sempre un bene supremo del proletariato. (Bravo! dalla parte comunista. Applausi).
Nessuno può pensare che per il proletariato tedesco sarebbe stato un bene conservare ad ogni casto l'unità, rimanendo nel Partito di Scheidemann e di Noske. (Benissimo! Commenti animati).
No ! Ci sono momenti nella vita di un Partito, nei quali non si può marciare uniti, nei quali le vie si separano, e noi dobbiamo dividerci. (Commenti animatissimi. Rumori in vario senso).
In Germania abbiamo avuto per molto tempo l'unità, abbiamo avuto per molto tempo il grande Partito socialdemocratico, e oggi malediciamo agli assassini che da questo Partito socialdemocratico sono usciti. (Applausi).
Vi sono dei momenti in cui bisogna separarsi e prendere ciascuno la propria strada. Vi sono nell'evoluzione d'un proletariato dei momenti in cui chi è stato nostro fratello ieri non lo è piú oggi, non lo sarà piú domani. (Benissimo!).
Noi, in Germania, abbiamo avuto la scissione; non una sola scissione; ma abbiamo dovuto seguire la via fino in fondo, ed allora i proletari, dal loro seno, con le loro forze, con la propria energia, si sono creati un nuovo Partito, il Partito comunista, che ha profonde radici nel proletariato tedesco e che oggi è chiamato a condurre questo proletariato tedesco ad una vera azione.
Noi abbiamo già avuto in Germania l'unità del proletariato, l'abbiamo avuta anche il 9 novembre del 1918, giorno della rivoluzione, quando nel proletariato vi era già stata altra volta una divisione.
Nessuno più dimenticare che all'indomani di questa rivoluzione,
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il 10 novembre, prima seduta del Consiglio degli operai e soldati, furono proprio i soldati che rivolsero le loro armi contro Carlo Liebknecht, perché questi aveva detto che quell'unità non era un'unità. E prima della sua morte Carlo Liebknecht ci ammaestrò ancora con la parola e se nei giorni della rivoluzione la Germania avesse avuto un Partito comunista, come sarebbero oggi differenti le condizioni del proletariato tedesco ! (Bene !).
Ebbene, oggi, dopo due anni, il proletariato tedesco si è creato questa organizzazione, questo Partito comunista, che condurrà il proletariato tedesco alla vittoria. (Qualche applauso. Commenti. Rumori).
Ecco l'ammaestramento della rivoluzione germanica !
Noi avremo ancora, certamente, molte lotte; il proletariato, però, insorge ora in tutto il mondo, spinto dalle sue strettezze; ebbene, questo proletariato deve essere guidato da un Partito comunista unito, perché solo se guidato da un Partito comunista unito esso potrà vincere. (Applausi).
In questo senso noi salutiamo il proletariato italiano, e noi diciamo al proletariato italiano che speriamo che egli trovi la via per la vittoria e che saprà fabbricarsi l'arma necessaria per la vittoria. Ed in questo senso grido: « Viva il comunismo, viva la rivoluzione mondiale l ». (Applausi vivissimi).
L' adesione dell' Internazionale comunista
MONDOLFI, presidente: Invito il compagno segretario Frola a dare lettura di alcune adesioni.
FROLA, segretario: Comincio col darvi lettura della adesione del Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista. (Grida unanimi di «Viva la Russia ! ». Applausi generali, vivissimi).
« Cari compagni,
«I tentativi fatti dai nostri rappresentanti Zinoviefi e Bukarin per partecipare al vostro Congresso non hanno dato l'esito sperato, certo non per colpa loro. Poiché i compagni Serrati e Baratono che volevano venire in Russia per parlare con noi non sono venuti, rivolgiamo a voi, con questo telegramma i nostri fraterni auguri e vi comunichiamo quanto segue:
« Abbiamo seguito con attenzione sui vostri giornali la lotta che si é svolta durante gli ultimi mesi tra le diverse tendenze del vostro Par-
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Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente 


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in: Catalogo ISBD(G); Id: 9090+++
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Area di interscambio
Livello Bibliografico Monografia+++
Tipologia testo a stampa
Area del titolo e responsabilità
Titolo della pubblicazione Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia
Titoli e responsabilità
    XVII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano. Livorno 15-20 gennaio 1921. con l'aggiunta dei documenti sulla fondazione del Partito Comunista d'Italia     17° Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano (Livorno 15-20 gennaio 1921)+++
  • 17° Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano (Livorno 15-20 gennaio 1921)
 
        Congresso fondativo del Partito Comunista d'Italia+++
  • Congresso fondativo del Partito Comunista d'Italia ; I Congresso del Partito Comunista d'Italia (Livorno, gennaio 1921)
 
Area dell'edizione
Numero dell'edizione 2 | Prima edizione: novembre 1962, Seconda edizione: febbraio 1963
Area della pubblicazione/stampa/distribuzione
Pubblicazione Milano+++ | via Sansovino 13 | Edizioni Avanti!+++ | Anno: 1963 Mese: 1 Giorno: 1 - Anno: 1963 Mese: 12 Giorno: 31
Area delle relazioni generali
Container: Tipo di sequenza contenuto
Nota editoriale+++   lettura assistita per ipovedenti+++         

I brani, prevalentemente apparati critici da noi selezionati, assieme a sommari od altre brevi parti più significative, sono qui considerati estensione catalografica, descrittiva delle unità bibliografiche oggetto della schedatura. Kosmosdoc.org, progetto trentennale a cura di Elio Varriale per la già Biblioteca Giovanni Frediani (poi concessione d'uso esclusivo esteso anche all'Associazione Controtempo ed all'Istituto della Memoria in Scena ed indirettamente alle reti di beni culturali correlate), dal 1993, rifiutando ogni sviluppo commerciale, ha consentito sino ad oggi l'informazione catalografica estesa alla documentazione degli Istituti storici coinvolti. La presente funzione audio, prodotto estemporaneo come comunicazione individuale fra istruzione di operatore dei beni culturali ed utente, mediante macchina, riguarda la sperimentazione di nuove modalità per il miglioramento dell'accessibilità verso molteplici tipologie di disabilità, ivi compresa l'ipovisione, in ciò sperando di proporre strumento che ben si adatti alle esigenze di biblioteche ed istituzioni culturali come le nostre, che, indipendente dalla rispettiva volontà, non vivono in Arcadia, e dunque non sono esenti dalle problematiche dei moderni linguaggi diffusisi nella odierna società; questa è una sperimentazione innovativa, ma che cerca di concretizzare un ben più solido indirizzo di governo, quello delle grandi conquiste repubblicane, democratiche e sociali scaturite nelle più importanti rivoluzioni degli ultimi due secoli.


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