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tipologia: Analitici; Id: 1472887


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Titolo Luigi Cosenza, Premesse per una rinascita dei centri urbani
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Luigi Cosenza+++
  • Cosenza, Luigi
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Premesse per una rinascita
dei centri urbani
L'ora della ricostruzione si avvicina. Tra i molti problemi da affrontare sarà certo in primo piano la rinascita edilizia dei centri urbani devastati.
La maggiore difficoltà di questo compito non è tanto nella mole e nella urgenza dell' opera, quanto nel perdurare dei metodi e delle mentalità sinora prevalenti.
La stasi edilizia dell' ora presente offre ogni possibilità di inchieste accurate e di studi aderenti alle necessità del futuro. Col pretesto delle urgenti necessità attuali, si tende invece già da ora a circoscrivere il problema, a frazionarlo, a limitare le indagini ai soli danni causati dalla guerra, trascurando una inchiesta severa sulle intollerabili deficienze edilizie dei centri urbani in epoche precedenti il conflitto.
Ma la massa degli abitanti ha interesse, prima di ogni nuova realizzazione, di conoscere le cause degli sperperi e delle ingiustizie del passato, di conoscere e valutare i programmi futuri, per garentirsi dalle inconcludente dei retori, dalle manomissioni degli speculatori.
Non è più lecito nascondere e tacere,il disordine dei centri urbani, l'affollamento, la mortalità, la degradazione fisica e morale di vasti strati della popolazione. Questo stato di cose perdura da dectnni e richiede la messa in stato di accusa di quei dirigenti i quali hanno mostrato da tempo la propria incapacità a guidare il popolo verso forme più decorose di vita.
Cosioro sogliono invocare a loro difesa le cause economiche del fenomeno. Usano generalmente convenire sull' evidenza dei bisogni; ma sostengono l' impossibilità di sopperire alla loro soddisfazione in quanto questi bisogni sarebbero strettamente legati alle capacità economiche delle collettività,
I✓ necessario confutare questa argomentazione, perchè si tratta non solo di incomprensione, ma di una tendenza a spostare l' indagine, a complicarla, a sviare i sospetti di incapacità, a dascondere le deficienze di sentimento sociale.
Basta •psservare dall'alto un centro urbano qualsiasi.
Milioni. di. Metri cubi di muratura si accumulano alla rinfusa sotto gli occhi. Miliardi di lire sono stati profusi per il trasporto e per la messa in opera. Ma da quali norme, da quali criteri è stato guidato l'immenso lavoro? Unica legge la speculazione, unico interesse quello egoistico del capitale.
A breve distanza dai vicoli, dai fondaci, dalle caotiche so-praelevazioni sorgono gli sproporzionati edifici pubblici, dilaga la retorica delle piazze inconcludenti, si snodano strade panoramiche disabitate, sorgono i minareti delle fiere presuntuose e ridicole. Altri miliardi sono stati ,sperperati per le demolizioni e le ricostruzioni. Ma con quale, programma,_ con quale intendimento è stato speso tantó danaro? Unica ispirazione la retorica, unico intento quello illusorio di maschefare.
Per le cortine e le quinte, destinate a nascondere le miserie e te degradazioni, non è stato mai difficile trovare tondi e consensi.
Di fronte a tali costatazioni le giustifiche tentate dai responsabili non possono reggere. La degradazione flaira e morale di questi agglomerati urbani non è dovuta a fenomeni incontrollabili dall' uomo. Le cause sono sempre le stesse : impreparazione, scarso senso di responsabilità, male inteso tradizionalismo, ostinata ed egoistica incoerenza, volute incomprensione dei bisogni del popolo, servilismo verso la speculazione, superbia e opposizione preconcetta ai metodi ed alle soluzioni umane e coerenti.
Nell'ora della ricostruzione. si faranno di nuovo avanti dirigenti e tecnici di un tempo, arrogandosi il diritto di intervenire nella discussione dei programmi con tutta l'autorità
26 LA RINASCITA
acquistata in lunghi anni'di servilismo e di intrighi, di opportunismo e di speculazione.
Questo atteggiamento può determinare pericolose situazioni• I programmi tecnici si esprimono in grafici e in cifre. Con
tale linguaggio i difetti di carattere, 1' impreparazione e la insensibilità sociale si manifestano meno evidentemente che nel campo delle lettere e della politica.
Volendo mutare i metodi volendo realizzare programmi onesti e coerenti bisogna farla finita con l'opportunismo pronto a transigere, con la tecnica disposta a servire, con la politica interessata a secondare le piccole ambizioni e le grandi in-competenze.
I superficiali piani regolatori del passato, le retoriche piazze cittadine, i disgraziati edifici pubblici, i deformi rioni a novecento s, le presuntuose mostre imperiali portano firme note a tutti. Questi sono documenti inconfutabili della incapacità, del servilismo, della asocialità dei collaboratori. Raramente i colpevoli di reati comuni offrono ai loro giudici prove così schiac-' cianti, lasciano tracce così evidenti di colpevolezza e di premeditazione.
La rinascita è un problema di uomini. Occorrono individui disposti ad affrontare la lotta, a servire gli interessi della maggioranza. Individui convinti che l'urbanistica non è improvvisazione tecnica con fini speculativi, ma è invece l'arte di organizzare, con criteri scientifici ed estetici, i luoghi destinati alla abitazione, alla produzione, alla distribuzione, alla vita collettiva, alla elevazione fisica e spirituale del popolo.
Culture ed esperienza sono elementi indispensabili per la soluzione di questi problemi. Purchè non rappresentino acca- demico bagaglio di conoscenze, purché non appartengano a fredde mentalità burocratiche, tendenti alla conservazione di forme e programmi da superare.
Eppure vi è modo di studiare e realizzare soluzioni migliori, già sperimentate altrove con successo, capaci di promuovere forme di vita più decorose per tutti, di applicarle progressivamente nei limiti delle risorse economiche di cui sarà possibile disporre in avvenire. Purché si affronti senza pregiudizi il problema nel suo assieme, si aggiornino leggi e regolamenti, si rinnovino i metodi di costruzione, si sdeltiscano le forme cooperative di associazione economica, si applichino modalità di finanziamento più agili e meno gravose. Purché si affrontino le questioni vitali della economia cittadina ; la grande e la piccola industria, l'artigianato, il retroterra agricolo, il turismo. Purché si tenga conto di tutti gli elementi capaci di influire direttamente sui temi funzionali e su quelli storico-estetici, sui criteri tecnici singoli e su quelli sociali collettivi, di progetto e di bonifica, per le singole funzioni e nel quadro di -un' piano generale in rapporto con le altre funzioni.
Dovrebbe prevalere in questi studi la comprensione umana dei bisogni attuali e futuri. Si dovrebbe in molti casi creare l'ambiente capace di determinare alcuni nuovi bisogni essenziali, abbandonare i metodi finora .adottati, intesi a risolvere le questioni allargando qualche strada, creando un po' di falso monumentale in qualche piazza, squadrando blocchi di costruzioni dei quali non è prevista in alcun modo la pratica realizzazione di dettaglio.
Si dovrebbe abbandonare il sistema della vendita frazionata dei suoli di risulta, i quali restano così affidati alle frequenti incompetenze progettistiche, alla generale insensibilità costruttiva, sotto il controllo tecnico ed artistico degli stessi uffici pubblici responsabili degli sprechi e delle brutture più recenti, delle costosissime soluzioni le quali non hanno migliorato nè la densità della popolazione, nè il numero di abitanti per vano, nè la mortalità infantile, nè quelle generale.
• Occorre ancora del tempo per poter realizzare. E•indispen-sabile impiegarlo a selezionare i quadrire studiare a fondo i problemi, a divulgarne la conoscenza fra i cittadini, a creare nelle masse una coscienza urbanistica, la sensibilità per i propri diritti, la volontà di .tutelarli.
Le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di pubblicare ed affiggere i progetti di interesse generale. Bisognerà pretendere che ciò sia fatto in modo pratico ed esauriente. Realizzare un' opera di rieducazione dei responsabili e degli interessati, accrescere e affinare le capacità di collaborazione e di critica.
Dopo decenni di incoerenze e di sperperi, dopo anni di rovine e di abbandono, ogni realizzazione affrettata è sospetta, ogni iniziativa particolaristica è condannabile.
Occorrono premesse chiare.
E necessario stabilire innanzi tutto dei principi fondamentali, aderenti alle nuove realtà e alle esigenze future del popolo.
E necessario 'rivedere tutto il complesso delle norme edilizie, inquadrarlo in leggi nazionali ed in regolamenti regionali.
E necessario riprendere in esame materiali da costruzione e• tecnologie edilizie. Sul piano regionale, nazionale ed internazionale. Rifare un inventario. Studiare le possibilità di industrializzazione del cantiere. Abbassare il costo unitario della costruzione, normalizzare gli elementi costruttivi. Influire con la serie sul costo, senza vincolare la fantasia.
E necessario definire l'avvenire dei complessi industriali e dei porti. Non ipotesi e. previsioni sul loro probabile destino, ma chiara decisione sill modo di attrezzarli e farli funzionare nel futuro.
E necessario riesaminare le condizioni limite di abitabilità della casa, risolvere il problems 'dells casa per tutti, affrontare la soluzione della casa collettiva.
E necessario esaminare questi problemi nel loro assieme, svincolarsi dal danaro come unità di_misura nei problemi edilizi. Nel piano di dettaglio di ogni singola zona bonificata occorre svalutare un lotto di abitazione e destinarlo agli abitanti degli edifici da demolire. I nuovi vani costeranno più degli antichi, ma saranno in numero maggiore. Parte di essi dovrà subire nel bilancio preventivo una svalutazione. Ne risulterà in molte zone un passivo unitario per ettaro. E necessario calcolare questo passivo per tutte le zone prese in esame. Determinare un parziale compenso attivo in altre zone, accrescendo con nuove destinazioni il valore unitario del suolo, elevandone le capacità di reddito.
E necessario accrescere la densità degli abitanti nei centri urbáni, accrescere il numero dei vani. Ma accrescere anche decisamente le superfici libere e le zone verdi, guadagnando in altezza la cubatura perduta in superficie. E necessario sviluppare nei minimi particolari le soluzioni edilizie di ogni zona. precisare le caratteristiche tecniche ed economiche dei vari progetti di dettaglio, costruire prima di demolire.
E necessario spogliarsi di ogni retorica e di ogni accademia nel valutare i problemi degli edifici storici e degli ambienti artistici. Rispettare il passato, restaurare e isolare i monumenti degradati o nascosti, riconoscerne il valore educativo e culturale. Ma tenere soprattutto presenti anche in questa opera i problemi cittadini veramente vitali : creazione di quartieri salubri, lotta contro la tubercolosi, contro la mortalità infantile, contro la degradazione fisica e morale della massa del popolo.
E necessario non dimenticare che il problema urbanistico ha le sue radici fuori della città, nelle campagne e nei villaggi. Tra le cause principali della immigrazione e del sovraffollamento urbano vanno considerate in primo piano l'inorganica distribuzione dell'industria e lo stato di abbandono delle campagne. La bonifica deve procedere di pari passo nelle città e nelle campagne. Attraverso i piani regionali essa deve diventare fattore principale di una vasta opera di risanamento spirituale ed economico estesa a tutto il territorio nazionale.
Tutte queste necessità non presentano ostacoli insormontabili alla loro realizzazione. E' anzi lecito considerare il momento attuale come una occasione favorevole per realizzare un cam •
-biamento di rotta. E lecito pensare al prossimo cinquantennio come al periodo veramente risolutivo nella storia dell'edilizia moderna.
Ma è indispensabile mettersi subito ad elaborare studi e progetti. Non disperdere energie in discussioni e in pregiudizi sterili, eliminare le mentalità già fallite nelle prove precedenti, le coscienze irrimediabilmente compromesse. Chiamare alla collaborazione nuove energie più vitali. Non si tratta in questo caso di un problema esclusivamente economico. La soluzione finanziaria, anche se laboriosa, sarà più facile trovarla dopo aver fissato con chiarezza le premesse nelle loro linee programmatiche.
I piani regolatori sono problemi di solidarietà umana, di coerente valutazione delle possibilità e degli ostacoli. 'Essi devono rappresentare la condanna delle ambizioni egoistiche, il ritorno nell'ora critica alla solidarietà e alla comprensione, la manifestazione di una volontà tesa verso scopi coerenti, costruttivi, creativi.
Statistica e tecnologia sono strumenti indispensabili, ma l'impulso 2 dato dalla fantasia e dalla passione creativa, dalla diffusa sensibilità per le realizzazioni di interesse collettivo.
Premessa indispensabile per la rinascita dei centri urbani sarà la divulgazione fra le masse popolari dei nuovi principi informatori, affinchè alfinino il loro spirito critico, riconoscano i loro diritti e siano pronte a sostenerli. Una organizzata mobilitazione del popolo per addestrarlo alla difesa dei suoi interessi vitali.
Lutos CoSENZA
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30892+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1944 Mese: 7
Numero 2
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio


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