Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: Note e polemiche Dove finisce l' Europa ? Una volta i fascisti organizzarono un convegno, che fu chiamato dell' r Europa ›, perchè destinato a studiare e determinare in modo nuovo che cosa si dovesse intendere sotto questo termine geografico e politico. Si era, se non andiamo errati, attorno al 1934. cioè attorno all' anno in cui Mussolini mise alla luce quel famoso fiasco di politica inter, nazionale che fu chiamato il r patto. a quattro ~. Questo basta a spiegare percha proprio in quel ma, mento i banditi in camicia nera, col valido appoggio dei loro camerati in camicia bruna, sentissero il bi. sogno di proclamare, attraverso una frenesia di spro' positi storici e geografici, che l' e Europa o aveva i suoi confini non là dove tutti li hanno visti si, nora, ma molto più in qua, sulla Vistola e sul Dniepr. Al di là non vi era più territorio r europeo s, — al di là vi erano, infatti, i territori so vie. tici, sede della più avanzata-tra le civiltà europee, ma- considerati dai briganti internazionali del fa, scio e della croce a uncino campo d'elezione delle loro imprese di conquista, di saccheggio e di step, minio, La nuova bizzarra determinazione dei con, fini ¿Europa avrebbe dovuto fornire un fondamento e' ideologico.» e r scientifico o alla politica di aggres, stone antisovietica che partita dal fiasco del r patto á quattro A culminò poi con l' assalto a tradimento della Russia il 21 giugno 1941. Per questo noi siamo estremamente diffidenti quando sentiamo qualcuno proclamarsi r europeo .m, e per prima cosa ci vien voglia di domandargli dove egli pone i confini d' Europa. A. Carancini, in un articolo della e Libertà o intitolato r Prospettive », risponde a questa domanda. Secondo lui l'Europa costituisce r un tutto unico a dallo stretto di Gibilterra e dalla Sicilia fino all'Oder e alla penisola scandinava a. Fino a qui, egli dice, r non si possono creare dia' frammi o. E al di là 9 E quale diaframma si vorrà dunque porre tra ipaesi d'Europa che oggi ancora gemono e fremono sotto il terrore hitleriano e quel páese che con la sua .saggia politica e col suo eroismo in pace e iu guerra ha creato le condizioni della loro liberazione sicura P Püccia attenzione il signor Carancini ! Mussolini e Hitler potreb' bero pretendere di dargli, a titolo postumo, una tessera onoraria di aderente al famigerato convegno di cui sopra. Ma forse il signor Carancini è per metà da scusare essendo mosso, più che da intenzione reazio naria consapevole, dal desiderio di dare il proprio contributo a un giuoco che pare stia diventando di moda in questo nostro paese, tra i cosiddetti sped cialisti di politica estera, e che consiste nello al' manaccare circa possibili o probabili blocchi, o unioni, o federazioni di Stati europei che dovrebbero costituirsi dopo questa guerra. Se è così, noi ci limitiamo a dire una cosa sola, ed è che la guerra non è ancora finita, che la guerra durerà forse ani cora per un pezzo e che il vincerlo sarà cosa molto dura per tutti. È quindi desiderabile che gli ingegni si aguzzino e le volontà si tendano nella ri, cerca e attuazione dei mezzi che consentano anche al nostro paese di dare per la fine sollecita della guerra il più grande contributo, convinti che que' sta è la sola cosa che possa darci la possibilità, domani, di occupare in una Europa libera il posto che ci spetta.
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