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tipologia: Analitici; Id: 1472851


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Boris Lavreniev, La vecchia
Riferimento diretto ad opera
Boris Lavreniev, [La vecchia]+++   pubblicazione di+++   
Responsabilità
Boris Lavreniev+++
  • Lavrenëv, Boris Andreevič
  autore+++    
Rubrica od altra struttura ricorsiva
Letteratura sovietica [Rinascita - mensile]+++  
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
LA RINASCITA 19
Letteratura sovietico
L.a vecchia
Giunti al luogo ove la carta topografica del Comando indicava il gruppo di case Sciaronovski, i nove uomini della fanteria costiera quasi non ne trovarono traccia. Non rimaneva che qualche muretto crollato, cumoli di calcinaccio, mucchi di mattoni dei comignoli sventrati, un intrico di legna arsa, di alberi sradicati e contorti, buche colme di .acqua stagnante e verdastra, cenere secca e amara che riempiva l'aria ad ogni folata di vento, penetrava negli occhi e li faceva lacrimare. Evidentemente ciò che le bombe e gli obici avevano risparmiato era stato distrutto dai guastatori, allorehè i tedeschi si erano dovuti ritirare frettolosamente. I nove amici furono perciò meravigliati quando, tra tanto caos di rovine e di desolazione, scopersero quasi intatta, nel bel mezzo della landa arsa, la capanna di Sukhonin, costruita con robusti tronchi di pino ed ancòra ritta in piedi dopo tanta guerra che aveva infuriato là intorno. Inerpicandosi sulle macerie e inciampando sui tronchi carbonizzati che giacevano al limite della radura, i giovani furono ancora più stupiti di accorgersi che v'era un'anima viva in mezzo a quello squallore di morte e di abbandono. fina donna infatti stava tristemente lavorando all' esterno della capanna : riparava le impannate delle finestre con pezzetti di vetro tolti dalla cenere e tenuti insieme con strisce di vecchi giornali. Quando si furono avvicinati, i nove uomini si trovarono davanti ad una vecchia dall'aspetto pauroso e straziante ad un tempo. Le ciocche dei capelli bianchi e scarmigliati sfuggivano da uno sbrindellato fazzoletto di canapa che le ricopriva il capo, e le pendevano sulle guancie emaciate e rugose ; gli occhi, dallo sguardo smarrito e spento, erano infossati nelle occhiaie ; gli abiti laceri le pendevano sul corpo mostrando qua e là la pelle gialliccia e grinzosa. Quel relitto umano non mosse il capo, li sbirciò appena di sottecchi e continuò a lavorare. Il sergente Vinogradov che comandava il gruppo e scherzava sempre volentieri, portandosi giù il cappello con la stessa galanteria di un moschettiere del re Sole si rivolse allora allegramente a lei : c E con vero piacere, nonna, che vi porgo il saluto della Marina Rossa. Abbiamo 1' ordine di gettar le àncore in questa popolosa metropoli. Da quel che pare, nonnina cara, la vostra è la sola magione nelle immediate vicinanze, e gli abitanti assommano ad un' anima sola. Noi siam prodi marinai che le alterne fortune della guerra hanno obbligato ad abbandonare temporaneamente i lucidi ponti della nostra corazzata " Marat „ e a trascorrere un po' di villeggiatura a terra. Siamo dunque bene accetti -nel vostro ostello 9... >.
Le labbra della vecchia si mossero come se biascicasse qualcosa ed i giovani si accorsero che era completamente sdentata. Barbugliò distrattamente, guardando altrove con gli occhi spenti :
. Se vi piace, statevene pure qui. La capanna è vuota e posto ce n' è per tutti. Voi fatevi i fatti vostri ed io mi faccio i miei ,.
c t ben strano, nonna, che siate così poco ospitale, — rispose il sergente Vinogradov, grattandosi la nuca, contrariato, — che significa " fatevi i fatti vostri "... Y Ecco qui nove poveri marinai modello 1942, soli, con poche risorse, con le loro famiglie
e i loro vecchi chissà dove, sbattuti dalla guerra. E non parliamo di quelli sposati... forse hanno perduto le loro mogli, i loro figli. E possibile che non vi facciamo neanche un briciolo di compassione Y... '.
I compagni intorno risero di cuore ; ma la vecchia continuava a fissare il sergente con gli occhi senza anima, sperduti nel vuoto. Sospirò, e parve udire nel suo petto un cigolio, come se una porta arrugginita si fosse aperta : c Rimanete pure se vi piace, — borbottò ancora con la stessa aria assente, — se vi servirà qualche cosa, ditemelo pure, ve lo farò... ,. Poi, tirandosi dietro le gambe quasi a stento, con passo incerto e traballante, la vecchia si trascinò su per i gradini della capanna e scomparve nell' interno.
c C' è poco da stare allegri, perbacco, — concluse Vinogradov con rincrescimento. — Sembra Marlène in carne ed ossa... Ci divertiremo poco davvero, ragazzi. Bè, non c'è che fart. Andiamo al lavoro I o.
I nove uomini per tutta la notte si affaccendarono intorno all' apparecchio della radio, a montarlo
e a provarlo, e per tutta la notte udirono la vecchia tossire e scaracchiare lamentosamente nella sua stanza. c Deve averne passate delle belle, — commentò Peregudov, un siberiano butterato, mentre udiva lamentarsi nella stanza attigua'. — Quanto tempo sono stati qui i tedeschi ? Sette mesi, no ? Più che abbastanza : si seccano anche gli alberi in tanto tempo, figuriamoci una donna ! ,.
c Dovremo pur vivere insieme, caspita, — borbottò Katye Malinin in. un tono misto di congettura e di certezza, — sta a noi dunque badare alla vecchia
e darle un boccone. Forse suo figlio è all' altra estremità del fronte e soccorre la madre di qualcuno di noi, compagni... ).
La mattina seguente i nove marinai russi, figli di donne russe che avevano probabilmente la sua stessa età e che erano sparse qua e là sulla lunghissima linea del fronte in fiamme, gareggiarono per sopperire ai bisogni della vecchia. Raccolsero legna da ardere nal bosco, accomodarono la capanna, rifecero la staccionata, ripulirono il pozzo, ripara-rano il fornello in cucina e vi accesero un bel fuoco. Si sedettero a mangiare maiale e fagioli cotti nella loro caldaia : da bere avevano preparato del cioc-colatto in un loro bricco di rame ed invitarono la vecchia. Ella si rifiutò a lungo, ostinatamente, ma poi dovette cedere ai giovani marinai che allegramente mescevano mestolate di minestra nella sua scodella, la forzavano ad accettare grosse fette di pane imburrato. Già verso la fine del pranzo lo sguardo di lei si ammorbidì ; pulì accuratamente il cucchiaio con una cocca del fazzoletto di canapa, si . alzò ed incrociando le mani sul ventre piatto si inchinò goffamente : c Grazie assai, compagni...-). Una lacrima scorreva sul volto rugoso e avvizzito ed i giovani ne furono commossi... c Non c' è di che, nonna, non piangete, ci rattristate, — disse il sergente con una voce un poco tremolante. — A
dire il vero abbiamo qualche cosa da proporvi : siamo soldati e non sappiamo lavare i panni, ram-
mendare. Noi vorremmo che vi occupaste voi di que-
ste faccende, organizzaste la vita della nostra casa... ,. La vecchia lo guardò e per la prima volta
un lampo di gaiezza le illuminò lo sguardo : c Sei allegro, compagno, e ti piace scherzare... — mormorò. Vinogradov assicurò che non parlava per celia e finalmente si intesero.
20 LA RINASCITA
Fu cosi che in breve tempo i giovani e la vecchia si abituarono alla loro nuova vita, ed ai marinai parvero naturali le materne cure di lei. La vecchia aveva quasi perduto quell'aria tetra di incubo dei primi tempi e volentieri chiacchierava con loro. Su un punto solo la conversazione bruscamente si arrestava, quando cioè le si chiedeva delle sue sofferenze durante l'occupazione tedesca. Ella si rinchiudeva invariabilmente nel suo mutismo ostile, ogni luce scompariva dal suo sguardo, si rimpiattava in sè stessa e piangeva. E Vinogradov infine lo notò : c Ho trovato, ragazzi, che non avete nean- che un po' di tatto : non fate che chiedere alla nonna come si stava sotto i tedeschi ! Dovete ben capire che ponete il dito in una ferita ancora aperta. Per-chè ricordarle sempre, senza alcuna ombra di delicatezza, queste cose tristi? Siamo marinai o corrispondenti di guerra ? Anzi, mettiamo la questionc ai voti : tutti coloro che... — chiamò in giro con voce stentorea — ma, no, càspita, non è neanche il caso... ,.
Da allora più nessuno fece domande alla vecchia sul tempo dell' oppressione tedesca. Per i nove, la donna divenne come una tenera madre, in faccende tutto il giorno a lavare, sciorinare la biancheria, rattopparla, preparare t pasti e rigovernare ; era per loro una massaia buona e sollecita ed essi stavano caldi e comodi la sera a fumare intorno al fuoco, come se fossero a casa loro. Essi si abituarono a voler bene alla vecchietta fragile e macilenta, e la vecchia si abituò a voler bene a loro. Era la loro confidente : 'a lei aprivano il cuore, leggevano le lettere, narravano le loro pene. Un giorno che aveva sparecchiato, dopo pranzo, e se ne era andata a curar 1' orto, Peregudov sbottò, scuotendo la testa e seguendola con lo sguardo : c Ma sapete, compagni, che e tempo di pensare seriamente alla nonna ? Guardate che stracci ha addosso. P. quasi nuda ! Noi non staremo qui sempre e quest' inverno creperà dal freddo. Vediamo un po' di rimpannucciarla con qualcosa che non ci occorre... p. c Non vorrai mica vestirla in pantaloni ? > saltò su Malinin ridendo. c Non far lo scemo, — ribattè Peregudov serio, — che c' entra ! Dobbiamo farle una cosa adatta. Zurgin era sarto per signora. Potrebbe farle qualche cosa alla meglio... a.
La proposta piacque a tutti. I ragazzi frugarono nei loro sacchi e trovarono due paia di pantaloni, una blusa e tre maglie. A questa roba Vinogradov aggiunse la sua mantella, un po' frusta ma ancora passabile. Per farle una sorpresa, Zurgin si mise al lavoro in soffitta, dove la vecchia non capitava mai. A scanso di equivoci, sulla porta fu affisso un cartello : c Riservato. Ê severamente proibito l' ingresso >. Vanya Kleimenov, 1' elettricista, basso e tnagrolino, e su per giù della stessa taglia della vecchietta, fungeva da manichino tra le risate e i lazzi di quei bravi soldatacci. In capo ad una settimana tutto fu pronto. Kleimenov si pavoneggiava in gonna blu cobalto ed in farsetto : quando poi si infilò il cappotto ricavato dalla mantella e da un paio di pantaloni per le maniche, fu tutto un coro di congratulazioni per 1' abilità del sarto. Le tre maglie a righine rosse erano state sapientemente ridotte e, rifinite da un fazzoletto di seta che Pe-regudov aveva comprato a Riga prima della guerra, erano diventate ora una blusa piuttosto elegante. La stanza era piena del fumo delle loro pipe quando finalmente la vecchia fu chiamata al loro cospetto per iniziare solennemente la cerimonia : c Stimatis-sima mamma adottiva, regalataci per così dire dalla Natura stessa — incominciò Vinogradov — vi preghiamo di accogliere questo nostro modesto dono. Siamo gente semplice e vogliamo dirvi senza tante cerimonie che vogliamo alleviare la vostra vecchiaia. Prendete questa roba e vivete a lungo e felice. Gettate questi vecchi stracci nell'immondezzaio, oppure conservateli pel giorno in cui ne potremo rivestire quel porco di Hitler per portarlo in giro con una corda al muso... a. Con mani tremanti la vecchia prese da Vinogradov ' l' involto, sembrava che volesse dire qualche cosa, ma invece scappò via singhiozzando. c Va bene, compagni, — osservò il sergente, — qualche lacrima di contentezza la farà stare meglio a. Quando poco dopo apparve con il vestito nuovo, sembrò ai marinai del tutto diversa, più agile, la schiena meno curva, gli occhi, di solito così tristi, illuminati di gratitudine e sulla bocca sdentata un sorriso quasi giovanile.
D' allora in poi la vecchia raddoppiò le sue cure. Un giorno Vinogradov si avviò alla tettoia dietro la capanna, ove i ragazzi avevano costruito una doccia rudimentale con un lavatoio tolto dalle macerie. Dopo aver piazzato dei secchi di acqua calda e fredda a potata di mano, il sergente entrò nel bagno e cominciò a fregarsi energicamente con una spugna. La schiuma del sapone schizzava dappertutto posandosi sui muri come fiocchi di neve. Al sergente riusciva difcile fregarsi la schiena, rag-giï ngere il solco tra le scapole. Di solito uno dei ragazzi lo aiutava, ma questa volta non c'era nessuno. Tenendo d'occhio la porta per vedere se passasse qualcuno, Vinogradov scorse la vecchia che si avviava verso casa : Ohè, nonna, — le gridò, — sii tanto buona da venirmi a fregare la schiena. Io non ci arrivo a. La vecchia si fermò sulla porta ma non rispose subito : c E una richiesta un po' fuori dell' ordinario, compagno, dopo tutto sono una donna... a. c Su via, — interruppe il sergente ridendo,—non c'è da arrossire davvero. Credo che nessuno lo troverebbe sconveniente, tanto più che tu stessa, come dici, non sai quanti anni hai. Io potrei essere tuo figlio o addirittura tuo nipote, certo sono un bambino in tuo paragone a. c Sta bene, — esclamò la donna entrando e rimboccandosi le maniche farò ciò che posso ). Prendendo la spugna incominciò a fregare energicamente la schiena del sergente che se la godeva come un gatto che, carezzato, faccia le fusa. La forza che la vecchia aveva nelle braccia lo stupì un poco. Frattanto pensava : c Parola mia, 'sto sacchetto d' ossi è vergognosa come una fanciulla. Le femmine rimangono femmine anche quando hanno tutti e due i piedi nella fossa... a e cosi filosofando sulla perenne illusione di giovinezza delle donne uscì dal lavatoio.
I giorni si seguivano serenamente sotto le cure della vecchia massaia finchè giunse l'ordine di partire. La donna ricadde allora nel suo mutismo e nella sua tristezza quantunque Vinogradov cercasse di consolarla : c Non sárà poi per sempre, nonna. Non ti dimenticheremo per tutta la vita. Dopo la guerra ti porteremo via di qui, e potrai vivere con chi preferisci o stare a turno con ciascuno di noi, così nessuno si offenderà a. Ma la vecchia era inconsolabile. Sedeva per ore innanzi alla capanna, con la testa sulle mani grinzose, immobile, a guardare-tristemente il verde dei boschi oltre la radura. Venne la sera della partenza e i ma-
rivai, dopo aver caricato tutto il loro bagaglio, erano pronti a partire. Vinogradov si avvicinò alla donna: Arrivederci, nonna cara, ti ringrazio a nome di
tutti per il tuo amore materno e per le tue cure ..
e ti faccio tanti auguri': Aspettaci, ritorneremo. E
vero che sei già vecchia, pure speriamo un giorno di ritrovarti ancora qui e di rivederti. Ti scriveremo
e anche tu mandaci un rigo e dicci come stai... L' abbracciò "ed improvvisamente ella gli gettò le braccia al collo, gli preme la guancia flaccida contro il viso e tutto il suo corpo fu scosso da un pianto dirotto: c Ma che farò senza di voi, compagni ?—i marinai la udirono dire tra i singulti.—Mi avete dato la v.ita mentre eravate qui ed ora non mi resta che tornare nella mia tomba... ,. c Ma calmati, su, che ti viene in mente, — disse Vinogradov in tono scherzoso battendole la schiena ossuta,—...la tomba! Ma tu vivrai ancora tanto da aggiungere trent'anni
ai settanta che hai... > r Dio mio,—gridò la donna coprendosi il viso tra le mani, — ma fino a quando dovrò essere tormentata cosi? Non finirà mai ? Ma sapete quanti anni ho ? Tutti continuano a chiamarmi mamma e nonna e bisnonna e io non ne
ho ancora ventotto Ecco quello che mi hanno fatto i tedeschi!... Come confusa e impaurita dalla confessione involontaria, certo pentita, si staccò dalle braccia del sergente, si precip;tò su per le scale e dentro casa sbattendosi 1' uscio dietro. I volti dei marinai si oscurarono, le labbra si serrarono di sdegno. Vinogradov levò lentamente la mano e si tolse il berretto, gli altri lo imitarono in silenzio. Guardavano ora la porta chiusa come si guarda il tu-molo di una persona cara.
Poi, con voce soffocata, perchè gli costava uno sforzo grande, Vinogradov disse per tutti: cPer-donaci, sorella ! ». Si sbattè in capo il berretto ed i marinai stentarono a riconoscere il loro allegro sergente. Era tanto pallido che il suo viso sembrava grigio, plumbeo. Scandendo le parole, come se pronunciasse una promessa solenne, come se formulasse un voto, Vinogradov soggiunse : ( Ebbene, amici, non potremo ritJrnare a casa finchè non avremo spazzato via questi fetenti e finchè tutte le loro cagne fasciste non si siano torte gemendo sulle loro carogne... Su, svelti, ragazzi, in marcia ~.
I nove compagni attraversarono la radura a capo basso, senza osare di voltarsi, per non rivédere la sorella desolata che rimaneva nella capanna.
BORIS LAVRENIEV
 
Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente 


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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30832+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1944 Mese: 6
Numero 1
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno


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