Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: LA RINASCITA 17 Comunisti e cattolici Nel suo recente rapport° ai quadri dell'organizzazione comunista napoletana il compagno Palmiro Togliatti ha dichiarato che ( noi non dobbiamo nè vogliamo urtarci con le masse contadine cattoliche, con le quali invece dobbiamo trovare oggi e domani un terreno d'intesa e d'azione comune perché sappiamo che esse hanno sofferto dei fascismo, odiano il fascismo, quanto lo odiamo noi e possono e devono essere nostre alleate nella costituzione di un'Italia migliore, di un'Italia democratica>. Queste precise ed esplicite dichiarazioni di Ercoli non potevano non trovare un'eco profonda in larghi strati del popolo e sono state accolte infatti con la più viva soddisfazione da parte di quei numerosi cattolici che conoscendo poco e male l'atteggiamento dei comunisti nei riguardi della religione e non sapendo sul nostro partito se non le ignobili menzogne che la propaganda fascista ha accumulato per vent' anni contro di noi, credevano ancora a chi sa quali nostri tenebrosi progetti per l'annientamento della libertà di coscienza, ad incompatibilità che non sono mai esistite, a preconcetti- che non abbiamo mai avuti o che sono stati superati da tempo. Le parole di Togliatti hanno messo su ùn nuovo piano i rapporti tra comunisti e cattolici, hanno alquanto rasserenato l'atmosfera un po' tesa che con- tinuava ad esistere tra nostri militanti e i demo- cratici cristiani, hanno rinsaldato quei vincoli di fraterna solidarietà che noi andiamo creando, con tenacia e con fede sicura, tra le masse popolari della nazione in guerra. Questo risultato, se non è ancora quello che noi vorremmo, ci ha riempiti ugualmente di gioia e noi ci auguriamo di tutto cuore che, dissipate le oscurità e le incomprensioni che tuttora sussistono, la parola franca e leale del nostro partito possa facilitare e sviluppare l' unione delle masse popolari cattoliche e non cattoliche nel-l' azione comune per lo schiacciamento dell' hitle-rismo e del fascismo, per la liberazione del nostro paese e per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Questo significativo, se pur ancora parziale e non definitivo successo della nostra azione politica per un'intesa con le masse cattoliche è stato preparato da un lungo e paziente lavoro di persuasione e di-convincimento che i fascisti, gli elementi più reazionari della borghesia ed i nemici dell' unità del popolo ,han fatto di tutto per sabotare. Nel corso della nostra lotta contro il fascismo, che è stata insieme lotta per l'unione del popolo contro i nemici della pace e della libertà, noi ci siamo indirizzati ripetutamente alle masse cattoliche e, senza scoraggiarci per la loro incomprensione o per i loro rifiuti, abbiamo teso loro la mano rivolgendo ad esse un fraterno appello alla solidarietà ed alla collaborazione in un'opera comune di progresso e di dignità umana. Senza andar troppo indietro nei ricordi e per non citare che uno soltanto di questi nostri appelli ai fratelli cattolici, il Comitato Centrale del nostro pari tito, in una ( Dichiarazione ai cattolici italiani > che fu diffusa clandestinamente tra le masse nel 1936, affermava che ' i milioni di cattolici italiani sono una delle forze più importanti sulle quali pub e deve contare il nostro popolo > e, rivolgendosi a Q tutti i lavoratori cattolici di buona volontà >, li invitava a combattere con i comunisti c la buona e santa battaglia per il pane, per la pace, per la libertà >. Nel tempo stesso il Partito comunista chiamava tutti i suoi militanti a « stabilire contatti permanenti e fraterni con i dirigenti delle organizzazioni cattoliche pensosi delle sorti del popolo, siano essi laici o sacerdoti, e ad appoggiare la loro azione in difesa delle masse popolari >. Negli anni successivi, quando ft? chiaro che la politica di guerra e di aggressione dell'asse Berlino - Roma preparava al popolo italiano un avvenire di catastrofi e di sventure, i comunisti rinnovarono l'espressione della loro solidarietà con le masse cattoliche per la difesa della pace messa in pericolo dal fascismo : e allorché Mussolini rivolse oscure minacce a ( certo cattolicismo ondeggiante col quale un giorno o l'altro faremo i conti secondo il nostro stile > i comunisti italiani espressero ancora una volta la loro simpatia a quei cattolici (non tutti, purtroppo) che, fermi nella loro fede, non vollero sacrificare i loro ideali di fraternità e di pace sull'altare dei nuovi idoli della violenza, del razzismo, del totalitarismo fascista. Scoppiata la guerra, lavoratori comunisti e lavoratori cattolici furono sottoposti alle stesse sofferenze, insieme versarono il loro sangue, insieme lottarono per porre fine al conflitto, insieme si ribellarono all' alleanza contro natura con la Germania hitleriana : e quando, crollato il fascismo, un' altra e più terribile lotta ebbe inizio per liberare l'Italia dall'invasore tedesco, comunisti e cattolici sorsero in piedi antara Una volta e da otto mesi danno il meglio dei loro uomini e delle loro forze a quei maravigliosi gruppi di partigiani che non concedono tregua al nemico ed affrettano con la loro opera la liberazione del nostro paese. Ma la fraternità dei comunisti e dei cattolici nella lotta contro le forze dell'oppressione e della tirannide fascista non è un fenomeno soltanto italiane. Per non citare che qualche esempio a noi più vicino, nella Francia del fronte popolare centinaia di migliaia di lavoratori cattolici hanno partecipato, insieme con i lavoratori comunisti e socialisti, a quei magnifici movimenti rivendicativi del 1936 che, realizzando una più alta giustizia sociale, migliorarono, con le condizioni materiali, le condizioni morali di tutto il popolo. Nella stessa Francia, a noi così cara e così vicina, comunisti e cattolici hanno lottato e continuano a lottare con un coraggio e un'abnegazione che si sono imposti all'ammirazione del mondo per liberare la patria dallo-straniero e per far nuovamente di essa una grande e libera nazione In Spagna, i lavoratori cattolici sono stati a fianco dei loro fratelli comunisti e socialisti nella lotta contro Franco : e l'alleanza dei cattolici con le forze più avanzate della democrazia è stata suggellata dal sangue delle migliaia e migliaia di credenti massacrati dagli eserciti fascisti italiani e tedeschi sol perché colpevoli di aver difeso la loro patria contro i generali traditori e contro l'invasore straniero. La voce dei comunisti e delle masse cattoliche invocanti l'unione di tutte le forze contro la reazione é il 'fascismo non è rimasta senza eco e le piu alte gerarchie della Chiesa l'hanno spesso ascoltata e raccolta. Lo stesso pontefice Pio XI rispose qualche anno fa alla < mano tesa > dai comunisti ai loro fratelli cattolici eon la dichiarazione che c una mano tesa non si respinge > e con un famoso messaggio al cardinal Verdier nel quale era detto tra l'altro che i se questo gesto della mano tesa esprime da parte dei comunisti il desiderio di meglio conoscere i loro fratelli cattolici, ,per meglio rispettare, con la religione che li ispira, le loro convinzioni, i loro sentimenti e le loro opere, la Chiesa non rifiuterà quest'opera di luce Come abbiamo ripetutamente espresso ed affermato, come abbiamo dichiarato il 14 maggio, a nome nostro e dei socialisti, al convegno dei lavoratori cattolici che commemoravano l' anniversario della c Rerum novarum >, — si tratta per noi comunisti di raccogliere tutte le forze per la vittoria sui comune nemico e per lo schiacciamento del fascismo, di rivendicare i diritti dei lavoratori che alcuni padroni vorrebbero conculcare, di preparare a quest'umanità che ha tanto sofferto un domani di giustizia e di libertà. E i comunisti verrebbero meno ai principii della loro stessa dottrina se, secondo le parole del loro capo e maestro Lenin, non accoglies-gliessero come fratelli e non chiamassero a questa lotta per la libertà e per la dignità umana c tutti i lavoratori che conservano la loro fede in Dio, senza ledere menomamente le loro convinzioni religiose ,. Il rispetto delle convinzioni religiose delle masse è per i comunisti una questione di principio che deriva dalla stessa analisi marxista che essi fanno del fondamento sociale di queste convinzioni ed è parte integrante della loro dottrina, tutta ispirata ai sensi di una ben 'intesa libertà e di una larga umanità. I comunisti italiani, che alla lotta per la liberazione del loro paese hanno portato e portano un contributo di sacrifici e di sangue che gli altri partiti non possono non riconoscere ed apprezzare, sanno che non si può avere in Italia una mobilitazione popolare nella guerra e per la guerra senza l'apporto essenziale delle masse cattoliche verso le quali essi sono animati dalla più grande fraternità e dal più profondo rispetto. I comunisti italiani non hanno dimenticato le lotte combattute in comune, dal '19 al '22, con i lavoratori c bianchi , che essi vorrebbero oggi con loro in un' organizzazione sindacale unica che stringesse in un blocco formidabile tutte le forze attive della nazione. I comunisti italiani non hanno dimenticato che accanto a Gramsci, ad Amendola e a Matteotti s' erge la sublime figura di don Minzoni, il mite sacerdote di Argenta che addita dalla sua tomba alle masse cattoliche la via della lotta contro il fascismo fino al sacrificio della propria vita. I comunisti italiani, infine, non hanno dimenticato nè potranno mai dimenticare il carnaio del Colosseo, le esecuzioni sommarie di Torino e di Savona, le fucilazioni di antifascisti che continuano ad aver luogo in tutta Italia e nelle quali cadono sotto il piombo nazista cattolici, comunisti e cittadini di altri partiti, AI di sopra di ogni opinione politica e di ogni divergenza di fede religiosa, la collaborazione dei cattolici con i comunisti 'e con tutte le altre forze del popolo può essere oggi particolarmente feconda. I comunisti sanno per propria esperienza quanto gravemente e quanto a ]ungo la divisione delle masse cattoliche e non cattoliche abbia pesato sulla recente storia d' Italia. Essi sanno quanta parte questa divisione abbia avuto nella vittoria del fascismo e nella disfatta delle forze popolari nel nostro paese. Essi faranno tutti i loro sforzi affinchè questa divisione funesta sia superata per. sempre e affinchè, nella sua unione, il popolo rafforzi la sua lotta per la liberazione del mondo dalla vergogna fascista e per la costruzione di una nuova Italia democratica e progressiva. EUGENIO REALE
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