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tipologia: Analitici; Id: 1472836


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Titolo Programma
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[editoriale] [Rinascita - mensile]+++  
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ANNOI - N.I Meaoile - 3.° gruppo - Sped. in abbon. potale GIUGNO 1844
LA INASC ITA
Programma
Il programma che ci proponiamo, e che abbiamo il dovere di esporre sulla soglia di questo primo numero, non è limitato. Fsso è, anzi, molto ampio, e solo nel corso di alcuni numeri potremo riuscire, superate le difficoltà iniziali, a mostrare la personalità ben definita di questa rassegna, quale essa è nelle nostre intenzioni.
Il nostro scopo principale e primo è di fornire una guida ideologica a quel movimento comunista il quale, stretto alleato del movimento socialista, è parte integrante ed elemento dirigente del moto di rinnovamento profondo che sempre più tende oggi a manifestarsi e affermarsi in tutti i campi della vita del nostro paese: La giustificazione teo-rica,—attinta alle fonti classiche del marxismo e alla pratica del movimento proletario, — della politica della classe operaia e della sua avanguardia nell' attuale situazione italiana, sarà però soltanto parte, benchè parte molto importante, del nostro compito. L'adesione di gruppi sempre più numerosi, non soltanto di operai e di contadini, — il che è nella logica delle cose, — ma di elementi provenienti dagli strati intermedi della società e in prima linea degli intellettuali, al movimento comunista, è tino dei fatti che più e meglio promettono per l' avvenire d' Italia. Noi non ci nascondiamo però che questa adesione muove oggi ancora e spesso più da motivi di prestigio morale e politico, tanto nazionale quanto internazionale, che da convinzioni profonde. Il nostro dovere, quindi, non è soltanto di farci conoscere da coloro che ,guardano a noi con simpatia e favore. Abbiamo prima di tutto il dovere di' dare ai migliori militanti della classe operaia e del popolo la possibilità di conquistare le nozioni teoriche indispensabili non solo a comprendere le ragioni di tutto ciò che diciamo e facciamo, ma ad applicare in tutti i campi con spirito d'iniziativa la politica che meglio ri-ponde agli interessi della loro classe, del popolo e del paese, di respingere ogni ingiustificata critica diretta contro di essa, di spezzare. ogni attacco al rinato e promettente movimento comunista e socialista italiano. Senza un solido fondamento marxista non vi può essere e non si può fare una giusta politica proletaria e popolare. Le dottrine di Marx e di Engels, di Lenin e di Stalin, devono diventare nel nostro paese patrimonio sicuro dell'avanguardia proletaria e delle avanguardie intellettuali, se vogliamo che l'opera, oggi appena agli inizi, di redenzione dal fascismo, di liberazione nazionale e di costruzione di un'Italia democratica e progressiva venga condotta alacremente, in modo consapevole, con la certezza della vittoria.
Noi siamo però convinti, — ed è proprio questa convinzione che determina l'ampiezza dei compiti della nostra rassegna,—che l'obiettivo sopra indicato ha un'importanza tale che esorbita dalle frontiere di un partito o di un movimento, per investire la vita di tutto il paese, in tutte le sue manifestazioni.
Non siamo capaci di elevare barriere artificiose od ipocrite tra le sfere diverse dell'attività, — economica, politica, intellettuale, —di una nazione. Non separiamo e non possiamo separare le idee dal fatti, il corso del pensiero dallo sviluppo dei rapporti di forze reali, la politica dalla economia, la cultura dalla politica, i singoli dalla società, l'arte dalla vita reale. In questa concezione unitaria e realistica del mondo intiero è la nostra forza, la forza della dottrina marxista. E essa che ci permette, e che permette soltanto a noi, an- dando al di là della vernice, delle manifestazioni esteriori e delle vicende contingenti, di dare una ( giustificazione storica completa, cioè di mettere a nudo le radici di quella corruzione e degenerazione profonda della società italiana che si è chiamata fascismo, e che doveva inevitabilmente, sulla base di uno
sviluppo di elementi oggettivi e non gia per uno sbaglio o per. úna serie di sbagli, por-
tare il paese all'attuale catastrofe. Soltanto noi siamo in grado di scorgere il cammino che
porta, dalla difesa dei privilegi economici e politici di ristretti gruppi egoistici e reazionari alla distruzione delle libertà di tutto il paese e alla guerra civile dei privilegiati e dei parassiti contro i lavoratori; dallo sfruttamento esasperato del lavoro nell'ambito nazionale ai piani internazionali di brigantaggio imperialista, al rinnegamento delle tradizioni della näzione, alla disfatta e al tradimento. Per questo spetta a noi scoprire e indicare in modo concreto le vie di una ricostruzione che veramente garantisca ogni italiano dal pericolo che la vergogna e il disastro di ieri possano rinnovarsi, a scadenza più o meno lontana, domani. Ma appunto perche sappiamo scorgere il legame che unisce le une alle altre le diverse manifestazioni della vita di un popolo, appunto per questo vediamo anche che cosa può e deve significare una rinascita di pensiero e di attività che segua la grande corrente progressiva del marxismo. Come la rovina del nostro paese ebbe inizio il giorno in cui si volle spezzare con la forza del bruto fascista il movimento emancipatore del proletariato e delle masse lavoratrici, così il primo colpo di piccone per aprire la strada, nel campo del pensiero e della cultura, alla barbarie e alla degenerazione fasciste venne dato, in sostanza, da colui che proclamò che il marxismo era morto, qualunque fossero i motivi che lo spingevano a quell' affermazione boriosa, che oggi può 'venir ricordata soltanto per riderne. E come la rinascita del movimento operaio è inizio e sarà nei suoi sviluppi fonte sicura di rinnovamento di tutto il paese, così la ripresa di un mgvimento di pensiero marxista non può non significare inizio di rinnovamento in tutti i campi dell'attività nostra intellettuale e culturale.
Quest'affermazione, della cui verità siamo profondamente convinti, ci obbliga a molte cose. Prima di tutto ci obbliga a fare uno sforzo per abbracciare • campi di indagine, di polemica e di lavoro dove nel passato non eravamo soliti penetrare. In secondo luogo ci obbliga a chiamare a raccolta, per aiutarci in quest'attività nuova, forze diverse, non regolarmente inquadrate nel nostro movimento, ma decise come noi a rompere con un passato, prima di decadenza, poi di sfacelo, e a battere le vie di un rinnovamento radicale sia della nostra vita politica che della nostra cultura.
Sappiamo di accingerci a un compito difficile. Ci sprona al lavoro e ci rende sicuri del successo la fiducia profonda nella forza, nell'intelligenza, nelle capacità 'politiche e di organizzazione degli operai italiani ; la certezza che il bisogno di rinnovamento da noi sentito è comune ai migliori tra i cittadini del nostro paese ; la promessa delle nuove generazioni, che non solo attendono molto da noi, ma sono disposte a contribuire con entusiasmo al nostro lavoro. Quando un compilo si pone storicamente come necessità, necessariamente sono mature le forze destinate a risolverlo. Così è della rinascita che noi auspichiamo e per cui scendiamo in campo.
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30832+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1944 Mese: 6
Numero 1
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno


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