Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Con la complicità dell'AFL-CIO I trust USA addestrano i «sindacalisti liberi» per l'America latina Centinaia di agenti «diplomati» da un apposito Istituto — La Confederazione messicana del lavoro respinge il boicottaggio alle navi che trafficano con Cuba — Analoga posizione è stata presa dalla Costarica Dal corrispondente L'AVANA, marzo La Confederazione del lavoro messicana . (CTM), la più grande centrale sindacale del paese, si è dissociata clamorosamente dalla decisione di boicottare le navi che trafficano con Cuba. Tale decisione era stata adottata all'unanimità il 6 febbraio, dai delegati dell'Organizzazione regionale interamericana del Lavoro (ORIT), che pretende di rappresentare 25 milioni di lavoratori dell'America Latina. In realtà — come è ovvio — si tratta di un'appendice sindacale della screditata Organizzazione degli Stati americani (OSA) che aveva già decretato, nel luglio scorso, il blocco totale di Cuba da parte degli Stati di questo continente. Al Congresso della OR1T. tenuto in Messico ai primi di febbraio, hanno naturalmente partecipato con ruolo predominante i delegati dell'AFL-CIO, l'organizzazione sindacale degli Stati Uniti. La proposta di boicottaggio alle navi che favoriscono il commercio con Cuba è partita dal Venezuela; ma come nell'OSA, così nella ORIT, il Venezuela non fa che eseguire gli ordini di Washington. Quanto all'AFL-CIO, la sua funzione di punta nell'attività di corruzione e di divisione, rispetto ai sindacati latinoamericani, era già stata ampiamente denunciata dalle forze progressiste della Guayana britannica, prima che fosse abbattuto il governo legittimo di Cheddi Jagan. Gli agenti dell'AFL-CIO hanno poi efficacemente contribuito a far cadere Jagan, organizzando una serie di scioperi che non erano altro che un aperto boicottaggio contro le leggi progressiste del governo democraticamente eletto. Il nuovo «Istituto» I fatti della Guayana britannica richiamarono l'attenzione, l'anno scorso, su un organismo nuovo appositamente creato dall'AFL-CIO per «lavorare» nei paesi sottosviluppati: l'«istituto nordamericano per lo sviluppo del lavoro libero». L'idea di fondare questo istituto fu di Joseph A. Beime presidente di una corporazione di comunicazioni, la CWA. Nel 1957 la sua corporazione aveva invitato sedici operai delle comunicazioni dell'America Latina al centro educativo del CWA, a Front Royal, in Virginia, per un corso di tre mesi di- sindacalismo — stile nordamericano. Quando questi lavoratori tornarono ai rispettivi paesi di origine — raccontava l'anno scorso The Nation — la compagnia Internazionale di poste e telegrafi collegata alla CWA versò loro salari per nove mesi in modo che potessero lavorare la giornata intiera come sindacalisti. Nel '60, poi, Beime convinse il consiglio dell'AFL-CIO a trasformare questo esperimento limitato in un programma ben più ambizioso. Così nello ottobre del '61 nacque l' «Istituto nordamericano per lo sviluppo del lavoro libero». Lo stesso rappresentante dell'AFL-CIO nei sindacati «liberi» interamericani. Serafino Romualdi. fu nominato direttore dell'Istituto. Sul finanziamento dell'Istituto, The Nation forniva alcuni dati interessanti: il bilancio per il '63 per esempio, era di 1.141.509 dollari, di cui 500 mila venivano direttamente dal governo di Washington, circa 300 mila dall'AFL-CIO e altri 300 mila da ambienti d'affari. I fondi del governo erano parte di quelli destinati all'Alleanza per il progresso. L'Istituto nasconde il nome dei finanziatori privati. Ma nella giunta della direzione appaiono i rappresentanti della W.R. Grace & Co. Della Panamerican Airways, della anaconda Company e della Fondazione Rockefeller.Non appare il nome della United Fruit, ma — sosteneva The Nation — «l'Istituto ha detto che accetterebbe il suo aiuto se gli venisse offerto». Sta di fatto che l'AFL-CIO ha convinto facilmente gli uomini d'affari che aiutare l'Istituto era nel loro interesse. Julian L. Hayes, amministratore dell'ufficio pubblicità dell'Anaconda (il trust che controlla la produzione del rame cileno ha dichiarato: «Consideriamo con molta simpatia gli scopi che si prefigge l'Istituto. Sono sicuro che il signor Serafino Romualdi sta lottando per quelli che egli ritiene siano i diritti dei lavoratori in società libere, dove esiste uguale diritto di espressione per gli operai organizzati e per l'amministrazione... nel quadro della legge». Lo Istituto amministra anche fondi per prestiti relativi a costruzioni di case. Ma il suo compito principale è l'«educazione». Dal '62 al '64, nel centro d'istruzione di Washington sono stati «educati» 171 dirigenti sindacali. Fra le materie che hanno dovuto studiare è compresa quella di «comunismo». Uno degli studenti, un dominicano di nome José Dolores Bautista, deplicando a chi gli chiedeva se non si trattasse di un vero e proprio «lavaggio del cervello» ha risposto: «Sono molto contento che mi si lavi il cervello in modo tanto amichevole e libero». I licenziati dell'Istituto per il Lavoro Libero hanno già messo in pratica i concetti imparati: due membri dell'Istituto, certi Antiles e Pineda, riuscirono per esempio ad assumere il controllo dell'Unione dei lavoratori della Standard United Fruit nell'Honduras, nell'agosto del '63. Quando nell'ottobre venne il colpo di Stato militare gli 23 allievi dell'Istituto riuscirono a sabotare lo sciopero generale che i lavoratori avevano decretato immediatamente. All'inizio del '64, i corsi dell'Istituto, aperti in quasi tutti i paesi dell'America Latina, avevano già diplomato circa ottocento dirigenti sindacali del genere di Antiles e Pineda. La creatura di Meany George Meany, presidente dell'AFL-CIO è fiero di questa sua creatura. L'anno scorso egli ha dichiarato all'esecutivo del Club di Chicago: «Il signor J. Peter Grace, presidente della compagnia W.R. Grace e presidente della direzione dello Istituto, ed altri come lui, sono consapevoli che oggi bisogna scegliere tra la democrazia e il castrismo e che perchè trionfi la democrazia bisogna occuparsi delle necessità e delle aspirazioni dei popoli... I sindacati e l'amministrazione... devono stare uniti nella lotta più importante della nostra epoca...». Il presidente della Corporazione, True Temper, e uno dei direttori dell'Istituto, Henry S. Woodbrige, hanno dichiarato che — l'aiuto degli uomini delle finanze degli Stati Uniti all'Istituto si deve direttamente al criterio di Meany, secondo cui i sindacati liberi non possono esistere senza la libera impresa e la libera impresa non può sussistere senza i sindacati liberi...». Così, gli agenti della Anaconda e della Grace operano attraverso i «sindacati liberi» in America Latina. Ma come si è visto, già una grande centrale sindacale come quella messicana ha sconfessato il loro operaio per quanto concerne Cuba. Alla riunione dei primi di febbraio anche la Confederazione messicana aveva votato a favore del boicottaggio Ma quando si è trattato di passare all'approvazione — che di regola deve avvenire in seno alle varie organizzazioni nazionali, per rendere esecutive le decisioni del Consiglio della ORIT — la Confederazione messicana ha deciso di volare contro Un'altra organizzazione che ha rifiutato di aderire al patto fraticida è stata quella di Costa Rica. E si attendono altre decisioni. Tra la Anaconda e la rivoluzione cubana è difficile, anche per un cislino -, imporre ai suoi sindacati di scegliere gli interessi del trust nordamericano. Saverio Tutino | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
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