Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Capodanno all'Avana Bilancio di sei anni di rivoluzione Ci sono ancora difficoltà ma il popolo è mutato profondamente e il prestigio di Castro è più grande che mai Dal nostro corrispondente L'AVANA, 30. Si celebra il sesto anniversario della Rivoluzione. Il bilancio e le prospettive saranno illustrati da Fidel Castro dalla consueta tribuna. Lo esercito sfilerà, la folla saluterà entusiasta i dirigenti e gli ospiti stranieri, fra cui quest'anno gli italiani Luporini, Baldelli, Bonacina e Corghi. In sei anni, Fidel Castro non ha perduto sostanzialmente nulla dell'appoggio popolare. Quest'anno la festa natalizia sembrava prospettarsi più dura del solito. E' mancato infatti dalle mense il tradizionale maialino. In cambio però vi era nei negozi una profusione inattesa di oggetti. Il centro dell'Avana è stato preso d'assalto: si sono comprati giocattoli cinesi, cecoslovacchi e tedeschi, apparecchi radio e giradischi giapponesi, dolci e vini spagnoli, bulgari e albanesi, ventilatori. macchine per fare il caffè, stoviglie, stoffe, dischi e libri in quantità. Da Madrid sono giunti molti romanzi anche italiani: Cassola, Volponi, Quarantotti — Cambini, Flajano e Landolfi; una scelta un po' curiosa, ma non conformista. Fidel Castro aveva promesso che nel gennaio del '65 il piano dell'avicoltura avrebbe consentito di produrre sessanta milioni di uova e quindi di distribuirne dieci a persona al mese col tesseramento, oltre a quelle prodotte, smerciate o consumate dalla piccola proprietà contadina. In questi giorni è stato annunciato che l'impegno sarà mantenuto. Il consenso popolare comunque non deriva dal livello dei consumi. Esso viene dalla rapida trasformazione che si è verificata nella vita dei cubani, passati dalla soggezione alla partecipazione alla vita politica e civile. Partito dall'isola il grosso della borghesia e un certo ceto medio travestito da classe ricca, è rimasto il popolo, che ha imparato a mobilitarsi nelle organizzazioni di massa e poi – i più bravi operai e i più disciplinati rivoluzionari – nel partito. Per la grande massa di cittadini è stato questo un itinerario che li ha portati a godere anche individualmente di una vita civile più ricca. Penso a una piccola cameriera mulatta che si era portata dietro anche nei primi anni della rivoluzione il modo di pensare dei suoi padroni di prima, e che adesso con l'obbligo morale di passare l'esame di sesta elementare, messasi a studiare, comincia a cambiare la sua mentalità, ad ascoltare i discorsi dei dirigenti politici, a interessarsi al futuro del suo paese. Quando si va alla spiaggia, si nota che la maggior parte dei bagnanti è impacciata: in acqua non sa nuotare, a terra si comporta con imbarazzo, senza scioltezza. Sono migliaia di persone che non avevano mai pensato che mare ci si potesse bagnare per ragioni di salute, per svago e per piacere fisico. Il ballo è dilagato rompendo le barriere di classe e di razza, e poiché il ballo per i cubani è un'esigenza a sé, non una occasione, la spinta liberatrice della rivoluzione lo ha esaltato. Nel cantiere Chullima ho assistito alla fondazione del nucleo di partito. Sono stati presentati i compagni, pronunciati dei discorsi, poi, sullo stesso palco, si è ballato il «mozambique». Nel socialismo i cubani cercano con naturalezza più libertà. Ed hanno scoperto che se la libertà è statica non è libertà.Dalla libertà viene esaltato anche il lavoro. Gli operai del cantiere erano tutti piccoli artigiani, costruttori in proprio di barche e di pescherecci. Riuniti in collettivo, hanno dapprima reagito in maniera riottosa e recalcitrante. Poi si sono battuti per giuste rivendicazioni ed i sindacati hanno corretto una certa posizione sbagliata nei loro confronti. Ora sono diventati operai, hanno meritato di avere un nucleo di partito. I «vaqueros» del Cauto, nella regione orientale, dove si vive la vita dei cow-boys e si addomesticano vacche e tori zebù, hanno mantenuto tutte le loro tradizionali maniere dure, i loro vizi e le loro virtù (un certo eroismo popolare). Ma, anche loro, partecipano al piano di produzione del latte, portando come contributo il loro mestiere e il moto spavaldo e allegro di affrontarlo. «Stiamo domando tutto quello che produce latte», mi dice tergendosi il sudore un «vaquero» che ha appena finito di prendere al laccio e di domare una vacca selvatica. Fanno cerchio e comincia un rodéo. Vogliono divertirsi. Il partito è arrivato anche nel Cauto, ma come potrebbe non essere un partito speciale di tipo nuovo il partito nel Cauto? Riconoscere certe peculiarità cubane e dentro le peculiarità cubane, altre peculiarità locali, distinzioni di costume fra oriente negro e occidente in prevalenza bianco, fra pescatori di Manzanillo e piccoli contadini della provincia dell'Avana, è una qualità che la rivoluzione socialista sa apprezzare. Anche per questo, alla vigilia del suo settimo anno, nonostante le molte difficoltà che restano, la rivoluzione cubana è fondata sul consenso popolare e promette di continuare ad esserlo. Saverio Tutino | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
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