Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)Nome da authority file (CPF e personaggi) | Debray, Régis+++ | | Titolo:co-oggetto+++ | | | | Semprún Maura , Jorge+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Pavolini, Luca+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Einaudi, Giulio+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Filippi, Alberto+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Berlinguer, Giovanni+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Masucco Costa+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Amati+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Fieschi+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Vitale+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Nono, Luigi+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Rossanda, Rossana+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Debray, Régis+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | De Andrade, Mario+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Cortazar, Julio+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Saura, Antonio+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Sastre, Alfonso+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Bardem, Juan Antonio+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Leiris, Michel+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Rochefort, Christiane+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Pronteau, Karol+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Vigier+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Césaire, Aimé+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Feiffer, Jules+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Enzensberger, Hans Magnus+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Marek, Jiri+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | | Karmen, Roman+++ | | Corpo del testo:citato+++ | | | |
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Nomi epoche, fasi o fatti storici purché non esclusivamente narrativi | |
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Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Approvato un appello agli intellettuali di tutto il mondo Si è concluso all'Avana il congresso culturale Primo bilancio di un evento nuovo — Positivo dialogo tra intellettuali europei e del terzo mondo — Agli atti del Congresso l'autodifesa di Debray Dal nostro corrispondente L'Avana, 12 Si conclude domani all'Avana il congresso mondiale di cultura, un evento sicuramente nuovo nella pur lunga storia degli avvenimenti di questo genere. Ad indicare questa novità basta il documento finale che chiama gli intellettuali di tutto il mondo alla solidarietà attiva con lotte di liberazione dei popoli ancora soggetti al dominio imperialista. Il documento è stato applaudito unanimamente con fervore da oltre quattrocento persone provenienti da sessantacinque paesi di tutti i continenti. Per la prima volta si è avuto un dibattito politico e culturale aperto e sostanzialmente privo di asprezze fra esponenti di culture così diversamente impegnate, e con una così ampia libertà di tematiche. Tutti ne hanno approfittato largamente e, alla fine, si può dire che ne ha guadagnato soprattutto la causa più giusta e unitaria che mira a stabilire un dialogo, non saltuario né casuale, fra le avanguardie più coscienti dei paesi di avanzato sviluppo e quelle più direttamente impegnate nel terzo mondo. Una delle preoccupazioni maggiori della cultura europea moderna, quella, cioè, di trovare un solido punto di contatto con il movimento antimperialista dei popoli oppressi, ha avuto modo di esprimersi e di farsi ascoltare. D'altro lato molti Intellettuali europei, poco abituati a considerare da vicino i reali problemi derivanti da questa specifica oppressione, hanno compiuto una esperienza utile che arricchirà e motiverà meglio il loro futuro impegno politico. Cuba, come sede ospitante ha moderato efficacemente il dibattito, senza concessioni rispetto alla propria visione generale dei problemi, ma con duttilità e con propensione alla ricerca del risultato unitario antimperialista. Il dialogo tra l'Europa e il terzo mondo ha avuto spunti sostanzialmente positivi soprattutto per merito dei delegati inglesi, francesi, spagnoli e Italiani, che hanno dato prova di saper pensare fuori di schemi precostituiti. In diversi momenti, delicati Interventi di Jeorge Sempnum, di Luca Pavolini, dell'inglese Ralph Miliband hanno suscitato favorevole impressione per la loro pacata obiettività. Questo ha valso a far capire quanta capacità di lotta sia possibile mobilitare anche in quella Europa dove, come ha detto Pavolini, la lotta contro le concezioni conservatrici eurocentriche deve essere condotta in stretta coordinazione con il movimento di emancipazione del terzo mondo, con i nuovi contributi di civiltà e cultura dei paesi socialisti e con la lotta della classe operaia nei paesi capitalisti industrialmente avanzati. Positivi contributi come questo e come anche quello dell'editore Giulio Einaudi che ha proposto concrete forme di solidarietà della cultura europea con le forme più avanzate delta lotta antimperialista o come quelli di Alberto Filippi, di Giovanni Berlinguer, di Massucco Costa, dei fisici Amati, Vitale e Fieschi. di Luigi Nono e di Rossana Rossanda (che ha presentato una importante relazione sui problemi della creazione artistica a del lavoro scientifico e tecnico nel quadro di una cultura rivoluzionaria), hanno trovato evidente riflesso nella risoluzione finale. Questa accoglie chiaramente e con ampiezza la tesi della presenza delle avanguardie intellettuali rivoluzionarie nel mondo occidentale al fianco di altri schieramenti antimperialisti. Questo è forse per tutti uno dei risultati nuovi più positivi del congresso dell'Avana. Si è parlato dei problemi più scottanti con libertà e misura. Una mozione per stimolare la resistenza contro le diverse forme di penetrazione degli strumenti culturali dell'imperiallsmo statunitense è stata accompagnata da un appello alla solidarietà con gli intellettuali nordamericani che lottano contro l'imperialismo. E' stata letta e consegnata agli atti del convegno l'autodifesa di Régis Debray al tribunale di Camiri, autodifesa che era rimasta finora segreta: un documento importante sull'impegno degli intellettuali e sulla impossibilità di separare il pensiero e l'azione del misurare i loro compiti rivoluzionari. Un altro aspetto rilevante del congresso: la qualità della partecipazione. Basti elencare alcuni nomi tra quelli che noi conosciamo: Mario De Andrade, per le colonie portoghesi; Julio Cortazar, per l'Argentina; Antonio Saura, Alfonso Sastre, Juan Antonio Bardem, venuti dalla Spagna; Michel Leiris, Christiane Rochefort de Mandiargues Jouffroy, Karol Pronteau e Vigier, tra i francesi; il grande poeta della Martinica Alme Cesaire; Julius Feiffer modestamente seduto tra i delegati nordamericani; Hans Magnus Enzenberg, unico ma attivo e acuto delegato della Germania Federale; Jiri Marek, tra i cecoslovacchi; e per la Polonia un cineasta come Kawalerowiz; per l'URSS un altro cineasta, Roman Karmen. Impegnati in polemiche di franchezza spesso per loro nuova, i delegati dei paesi socialisti, soprattutto sovietici, polacchi, ungheresi, hanno dato prova di esperienza con interessanti repliche e osservazioni pertinenti. Per Cuba è stato un altro grande successo che contribuirà al suo prestigio nel mondo. Saverio Tutino | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
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