Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Al comando di generali travestiti da «sociologhi» Un esercito di gendarmi anticomunisti sarà creato nell'America Latina Significative ammissioni della stampa USA e latino-americana Il progetto americano «rivisto»» mantiene intatta la sua gravità Ora è all'approvazione dell'OSA Dal nostro corrispondente L'AVANA. 19. Il piano per la creazione di una forza militare interamericana non è stato respinto e sepolto a Buenos Aires come vorrebbero far credere malte fonti. La conferenza degli eserciti americani che si è tenuta nella capitale argentina ha in realtà approvato il piano statunitense per l'integrazione degli eserciti del continente. Solamente è stato cambiato il nome del progetto. Ma la tesi fondamentale degli Stali Uniti è stata accettata ed ora spetta soltanto alla prossima riunione dei ministri degli esteri dei paesi membri dell'OSA dare l'approvazione finale al progetto, convenientemente emendato nella forma ma non nella sostanza. In questo modo anche governi che si opponevano alla formulazione primitiva del piano come quelli del Cile, del Messico o dell'Uruguay, potranno aderirvi, credendo di salvare la forma. Un articolo di Enrique Lopez Oliva, dell'agenzia Prensa Latina, rileva che una serie di giornali americani, dal Washington Post a Azul y Bianco — portavoce dell'estrema destra cattolica argentina — stanno ripetendo in coro che a Buenos Aires si sono rivelati «dissensi» fra il generale Ongania e i generali nordamericani e che la'idea di una forza multilaterale è stata «tranquillamente sepolta». «Mancava un solo chiodo per chiudere la bara ed è stato inchiodato a Buenos Aires», ha scritto il Washington Post. Le fonti sono perlomeno sospette. La conferenza era stata preparata con molta attenzione. Nell'ultima riunione preparatoria a Buenos Aires dal 29 agosto al 2 settembre erano effettivamente emerse varie difficoltà. Messico e Venezuela comunicarono che non avrebbero partecipato. Il Messico afferma di voler restare fedele ai suoi principi di non intervento. La forza interamericana infatti ha come primo scopo l'intervento in qualsiasi paese del continente, in caso di minaccia sovversiva». Il Venezuela, in omangio a un principio piuttosto formale. non riconosce il regime di Ongania sorto da un colpo di stato. Per ragioni non chiare, ma forse dietro suggerimento del Pentagono, anche i delegati di El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Haiti e Nicaragua — paesi peraltro militarmente già integrati al sistema USA attraverso il Consiglio Centroamericana di Difesa e altri organismi — non parteciparono alla riunione di agosto. Dopo quella riunione comunque trapelò che i punti fondamentali stabiliti per l'ordine del piamo della conferenza di novembre furono i seguenti: 1) La presenza di uno stato socialista — Cuba — nello emisfero occidentale; 2) Aiuto militare nordamericano all' America latina: 3) Fissazione di una strategia comune. Alla riunione preparatoria parlarono per l'Argentina i generali che avevano effettuato il colpo di stato. Dissero che l'Argentina avrebbe favorito «l'integrazione di un sistema militare interamericano nella struttura funzionale dell'OSA per dare una risposta valida alla oppressione castrocomunista». Analizzando i fattori di «sovversione» nel Continente, i generali accennarono demagogicamente anche allo stato di crisi economico sociale. La stampa statunitense cominciò a diffondere essa stessa notizie sulle divergenze fra i governi latinoamericani e ad insistere sul fatto che a poco a poco guadagnava terreno una formula suggerita dall'Argentina, mentre perdeva terreno quella degli Stati Uniti appoggiati dal Brasile. La nuova formula, ammettevano i giornali, apriva la strada perchè anche paesi come il Cile e il Messico potessero accettare la creazione della Forza Interamericana Permanente. Cosi, dopo molti viaggi, conferenze bilaterali, pressioni e incontri ad alto livello, la Settima Conferenza degli Eserciti Americani si è svolta alla presenza di tutti, esclusi i delegati di Venezuela, Haiti e Costa Rica. La discussione si è svolta a porte chiuse. Si è saputo che la delegazione di Santo Domingo aveva accusato il colonnello Caamano — guarda caso — di «tradimento». I brasiliani avevano denunciato il «comunismo internazionale». Messo da parte il progetto iniziale, la delegazione argentina ha proposto di creare un «Consiglio interamericano di Difesa in seno all'OSA», basato sulla creazione di una forza militare che può intervenire in qualsiasi paese dell'America Latina quando il Consiglio di Sicurezza dell'OSA sarà del parere che se ne presenta la necessità. La creazione di un Consiglio di Difesa interamericano, competente per prendere decisioni di estrema gravità, come lo intervento unilaterale degli USA a Santo Domingo nel '65, dovrà ottenersi con il riconoscimento di un valore istituzionale alla attuale Giunta Interamericana di Difesa, che è stata finora solo un organismo consultivo al di fuori dell'OSA. La proposta argentina è stata approvata. Il documento sollecita che i militari partecipino in modo pià attiro alla soluzione dei problemi economico sociali. Le proposte della conferenza di Buenos Aires saranno studiate e certamente approvate dalla prossima riunione dei ministri degli esteri che si terrà pure a Buenos Aires. Non vi è nulla di nuovo, nelle decisioni prese dalla conferenza dei comandanti degli eserciti americani esattamente un anno fa,lo Evening Star commentò l'inaugurazione dei lavori della Conferenza straordinaria dei ministri degli esteri a Rio de Janeiro, con una corrispondenza intitolala: «Si prevede un nuovo piano per la Forza di Pace Latino americana». L'articolo diceva. «Si prevede che dalla discussione uscirà una nuova concezione di una Forza di Pace permanente Latinocmericana, i cui servizi saranno a disposizione dell'OSA...». E aggiungeva che «fonti della delegazione statunitense dicono che il piano richiede la costituzione di una forza permanente destinata a compiti interamericani, ma composta da reparti che rimarranno all'interno delle frontiere nazionali dei paesi contribuenti» fino al loro impiego. Le stesse fonti, rivelava lo Evening Star, «prevedono che l'Argentina o il Brasile proporranno la creazione della Forza di Pace» Esattamente quanto è avvenuto un anno dopo. Il settimanale argentino Azul y Bianco commenta adesso che mentre il Pentagono proponeva una forza con impiego di gendarmeria, nella concezione argentino si tratta nè più né meno della integrazione degli eserciti. Il gioco di parole, commenta a sua volta Prensa Latina, non può ingannare nessuno: «una volta integrati gli eserciti, quale sarà il loro impiego, se non in missioni di repressione, cioè in missioni di gendarmeria?». Nei nuovi orientamenti dell' imperialismo nordamericano in America Latina, tutto è mascherato: la pressione culturale avviene attraverso l'integrazione delle università e degli intellettuali; la pressione economica attraverso l'integrazione nella ALALC e nel Mercato Comune latinoamericano; l'intervento militare attraverso l'integrazione degli eserciti. I vicari di questo nuovo orientamento sono tutti travestiti da sociologi e economisti e letterati preoccupati del bene dei popoli. Cosi anche i militari dovranno preoccuparsi dei problemi economici e sociali. Sì parla perfino dell' utilizzazione della tecnologia e dell'ingegneria militare USA nello sviluppo economica dei vari paesi del Continente. Un nuovo concetto sovranazionale della sovranità e dell'indipendenza viene propagandato dai servizi USA: la missione fondamentale degli eserciti sarà di difendere oltre al territorio nazionale anche tutti i paesi del continente «dalla oppressione economica, ideologica e guerrigliera del comunismo internazionale». Alle frontiere nazionali si sostituiscono secondo il noto concetto del generale Ongania, e dei suoi colleghi brasiliani, le «frontiere ideologiche». E' la dottrina Johnson. Un minaccioso apparato che sta facendo la prova in Vietnam e che si prepara a funzionare in America Latina. Saverio Tutino | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
|
|