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tipologia: Analitici; Id: 1472732


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Saverio Tutino, Al comando di generali travestiti da «sociologhi». Un esercito di gendarmi anticomunisti sarà creato nell'America Latina. Significative ammissioni della stampa USA e Latinoamericana. Il progetto americano «rivisto» mantiene intatta la sua gravità. Ora è all'approvazione dell'OSA.
Responsabilità
Tutino, Saverio+++
  autore+++    
Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)
Nome da authority file (CPF e personaggi)
Onganía, Juan Carlos <Marcos Paz, 17/03/1914 – Buenos Aires, 8/06/1995>+++   Corpo del testo:citato+++   
Azul Y Blanco [rivista argentina di orientamento estrema destra cattolica]+++   Corpo del testo:citato+++   
Washington Post [quotidiano]+++   Corpo del testo:citato+++   
Organizzazione Stati Americani (OSA) - Consiglio di sicurezza {Organization of American States (OAS) - [nome inglese]}+++   Corpo del testo:co-oggetto+++   Incontri per la creazione di un ipotetico Consiglio Interamericano di Difesa 
Associazione Latinoamericana del Libero Commercio(ALALC) {Asociación Latinoamericana de Libre Comercio (ALALC)}+++   Corpo del testo:citato+++   
Luoghi
Buenos Aires+++
  • Buenos Aires
  Corpo del testo:citato+++   
Cile+++
  • Cile
  Corpo del testo:citato+++   
Messico+++
  • Messico
  Corpo del testo:citato+++   
Uruguay+++
  • Uruguay
  Corpo del testo:citato+++   
El Salvador+++
  • El Salvador
  Corpo del testo:citato+++   
Costa Rica+++
  • Costa Rica
  Corpo del testo:citato+++   
Guatemala+++
  • Guatemala
  Corpo del testo:citato+++   
Haiti+++
  • Haiti
  Corpo del testo:citato+++   
Nicaragua+++
  • Nicaragua
  Corpo del testo:citato+++   
Argentina+++
  • Argentina
  Corpo del testo:citato+++   
Brasile+++
  • Brasile
  Corpo del testo:citato+++   
Nomi fonti/opere
Enrique Lopez Oliva, [articolo di denuncia della sostanziale riproposizione del progetto di creazione del Consiglio di Difesa Interamericano], in «Prensa Latina» [antequem 20/12/1966]+++    Corpo del testo:co-oggetto+++   
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - manuale o riveduta:
Al comando di generali travestiti da «sociologhi»
Un esercito di gendarmi anticomunisti sarà creato nell'America Latina
Significative ammissioni della stampa USA e latino-americana Il progetto americano «rivisto»» mantiene intatta la sua gravità Ora è all'approvazione dell'OSA
Dal nostro corrispondente
L'AVANA. 19.
Il piano per la creazione di una forza militare interamericana non è stato respinto e sepolto a Buenos Aires come vorrebbero far credere malte fonti. La conferenza degli eserciti americani che si è tenuta nella capitale argentina ha in realtà approvato il piano statunitense per l'integrazione degli eserciti del continente. Solamente è stato cambiato il nome del progetto. Ma la tesi fondamentale degli Stali Uniti è stata accettata ed ora spetta soltanto alla prossima riunione dei ministri degli esteri dei paesi membri dell'OSA dare l'approvazione finale al progetto, convenientemente emendato nella forma ma non nella sostanza. In questo modo anche governi che si opponevano alla formulazione primitiva del piano come quelli del Cile, del Messico o dell'Uruguay, potranno aderirvi, credendo di salvare la forma.
Un articolo di Enrique Lopez Oliva, dell'agenzia Prensa Latina, rileva che una serie di giornali americani, dal Washington Post a Azul y Bianco — portavoce dell'estrema destra cattolica argentina — stanno ripetendo in coro che a Buenos Aires si sono rivelati «dissensi» fra il generale Ongania e i generali nordamericani e che la'idea di una forza multilaterale è stata «tranquillamente sepolta». «Mancava un solo chiodo per chiudere la bara ed è stato inchiodato a Buenos Aires», ha scritto il Washington Post. Le fonti sono perlomeno sospette. La conferenza era stata preparata con molta attenzione. Nell'ultima riunione preparatoria a Buenos Aires dal 29 agosto al 2 settembre erano effettivamente emerse varie difficoltà. Messico e Venezuela comunicarono che non avrebbero partecipato. Il Messico afferma di voler restare fedele ai suoi principi di non intervento. La forza interamericana infatti ha come primo scopo l'intervento in qualsiasi paese del continente, in caso di minaccia sovversiva». Il Venezuela, in omangio a un principio piuttosto formale. non riconosce il regime di Ongania sorto da un colpo di stato. Per ragioni non chiare, ma forse dietro suggerimento del Pentagono, anche i delegati di El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Haiti e Nicaragua — paesi peraltro militarmente già integrati al sistema USA attraverso il Consiglio Centroamericana di Difesa e altri organismi — non parteciparono alla riunione di agosto. Dopo quella riunione comunque trapelò che i punti fondamentali stabiliti per l'ordine del piamo della conferenza di novembre furono i seguenti: 1) La presenza di uno stato socialista — Cuba — nello emisfero occidentale; 2) Aiuto militare nordamericano all' America latina: 3) Fissazione di una strategia comune.
Alla riunione preparatoria parlarono per l'Argentina i generali che avevano effettuato il colpo di stato. Dissero che l'Argentina avrebbe favorito «l'integrazione di un sistema militare interamericano nella struttura funzionale dell'OSA per dare una risposta valida alla oppressione castrocomunista». Analizzando i fattori di «sovversione» nel Continente, i generali accennarono demagogicamente anche allo stato di crisi economico sociale.
La stampa statunitense cominciò a diffondere essa stessa notizie sulle divergenze fra i governi latinoamericani e ad insistere sul fatto che a poco a poco guadagnava terreno una formula suggerita dall'Argentina, mentre perdeva terreno quella degli Stati Uniti appoggiati dal Brasile. La nuova formula, ammettevano i giornali, apriva la strada perchè anche paesi come il Cile e il Messico potessero accettare la creazione della Forza Interamericana Permanente. Cosi, dopo molti viaggi, conferenze bilaterali, pressioni e incontri ad alto livello, la Settima Conferenza degli Eserciti Americani si è svolta alla presenza di tutti, esclusi i delegati di Venezuela, Haiti e Costa Rica.
La discussione si è svolta a porte chiuse. Si è saputo che la delegazione di Santo Domingo aveva accusato il colonnello Caamano — guarda caso — di «tradimento». I brasiliani avevano denunciato il «comunismo internazionale». Messo da parte il progetto iniziale, la delegazione argentina ha proposto di creare un «Consiglio interamericano di Difesa in seno all'OSA», basato sulla creazione di una forza militare che può intervenire in qualsiasi paese dell'America Latina quando il Consiglio di Sicurezza dell'OSA sarà del parere che se ne presenta la necessità. La creazione di un Consiglio di Difesa interamericano, competente per prendere decisioni di estrema gravità, come lo intervento unilaterale degli USA a Santo Domingo nel '65, dovrà ottenersi con il riconoscimento di un valore istituzionale alla attuale Giunta Interamericana di Difesa, che è stata finora solo un organismo consultivo al di fuori dell'OSA.
La proposta argentina è stata approvata. Il documento sollecita che i militari partecipino in modo pià attiro alla soluzione dei problemi economico sociali. Le proposte della conferenza di Buenos Aires saranno studiate e certamente approvate dalla prossima riunione dei ministri degli esteri che si terrà pure a Buenos Aires. Non vi è nulla di nuovo, nelle decisioni prese dalla conferenza dei comandanti degli eserciti americani esattamente un anno fa,lo Evening Star commentò l'inaugurazione dei lavori della Conferenza straordinaria dei ministri degli esteri a Rio de Janeiro, con una corrispondenza intitolala: «Si prevede un nuovo piano per la Forza di Pace Latino americana». L'articolo diceva. «Si prevede che dalla discussione uscirà una nuova concezione di una Forza di Pace permanente Latinocmericana, i cui servizi saranno a disposizione dell'OSA...». E aggiungeva che «fonti della delegazione statunitense dicono che il piano richiede la costituzione di una forza permanente destinata a compiti interamericani, ma composta da reparti che rimarranno all'interno delle frontiere nazionali dei paesi contribuenti» fino al loro impiego. Le stesse fonti, rivelava lo Evening Star, «prevedono che l'Argentina o il Brasile proporranno la creazione della Forza di Pace» Esattamente quanto è avvenuto un anno dopo.
Il settimanale argentino Azul y Bianco commenta adesso che mentre il Pentagono proponeva una forza con impiego di gendarmeria, nella concezione argentino si tratta nè più né meno della integrazione degli eserciti. Il gioco di parole, commenta a sua volta Prensa Latina, non può ingannare nessuno: «una volta integrati gli eserciti, quale sarà il loro impiego, se non in missioni di repressione, cioè in missioni di gendarmeria?». Nei nuovi orientamenti dell' imperialismo nordamericano in America Latina, tutto è mascherato: la pressione culturale avviene attraverso l'integrazione delle università e degli intellettuali; la pressione economica attraverso l'integrazione nella ALALC e nel Mercato Comune latinoamericano; l'intervento militare attraverso l'integrazione degli eserciti. I vicari di questo nuovo orientamento sono tutti travestiti da sociologi e economisti e letterati preoccupati del bene dei popoli. Cosi anche i militari dovranno preoccuparsi dei problemi economici e sociali. Sì parla perfino dell' utilizzazione della tecnologia e dell'ingegneria militare USA nello sviluppo economica dei vari paesi del Continente. Un nuovo concetto sovranazionale della sovranità e dell'indipendenza viene propagandato dai servizi USA: la missione fondamentale degli eserciti sarà di difendere oltre al territorio nazionale anche tutti i paesi del continente «dalla oppressione economica, ideologica e guerrigliera del comunismo internazionale». Alle frontiere nazionali si sostituiscono secondo il noto concetto del generale Ongania, e dei suoi colleghi brasiliani, le «frontiere ideologiche». E' la dottrina Johnson. Un minaccioso apparato che sta facendo la prova in Vietnam e che si prepara a funzionare in America Latina.
Saverio Tutino
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 7975+++
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Testata/Serie/Edizione l'Unità | Nuova Serie(PCI) | Nazionale
Riferimento ISBD l'Unità : quotidiano degli operai e dei contadini. - A. 1, n. 1 (12 feb. 1924)-28 lug. 2000n. s.!, a. 78, n. 1 (28 mar 2001)-. - Milano : s. n., 1924!-. - Ill. ; 59 cm (( Il complemento del titolo varia in: organo del Partito Comunista d'Italia dal 12 agosto 1924. Nel periodo clandestino con periodicità settimanale ed irregolare al precedente complemento si aggiungono altri alternati tra cui: Giornale dei lavoratori italiani, nel 1942 Organo centrale del Partito Comunista d'Italia, dal luglio 1943 Organ... {L'Unità [quotidiano, 1924-]}+++
Data pubblicazione Anno: 1966 Mese: 12 Giorno: 20
Numero 0
Titolo KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1966 - - dicembre - 20


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