Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - manuale o riveduta: Fiorentina: Sarti (Toros), Rosetta, Magnini, Cervato; Chiappella, Rosetta, Orzan; Julinho, Gratton, Virgili (Rozzoni), Montuori, Prini (Segato). Schalke '01: Orzessek, Sadlowsky, Crocker; Borutta, Matzkoswki, Jagliski, Klodt, Laszig, Kordell, Sichert, Kramer. Arbitro: Piemonte di Monfalcone. Reti: nel primo tempo al 36' Montuori, al '45 Rozzoni; nel secondo tempo al 3' Gratton, al 9' e al 21' Montuori; al 27' Klodt, al 31' Rozzoni, al 31' Kordell, al 40' Rozzoni. Note: Spettatori 18 mila circa; tempo buono terreno ottimo. Angoli 5 per parte. Al 13' del primo tempo Virgili ha lasciato il terreno di giuoco per una confusione al piede sinistro ed al suo posto è entrato Rozzoni che ha giocato centro avanti anche nella ripresa. Al 33' sempre del primo tempo è uscito Prini per un dolore al ginocchio sinistro, sostituito da Segato. In tribuna il C.T. Marmo e l'allenatore della nazionale Foni. (dalla nostra redazione) FIRENZE. 3 — Bastò il goal di Montuosi nel primo tempo a far dimenticare di colpo le preoccupazioni, cominciate dopo l'incontro con la Lazio e divenute incubo dopo, col Torino. Ma alla prodezza del cileno seguirono poi quelle entusiasmanti di Rozzoni, dapprima in preda al panico e confusionario, poi via via più preciso e spietato, e quelle dl Gratton, lucidissimo, in gran giornata. Lo Schalke, che per il primo quarto d'ora si era schierato prudenzialmente davanti alla propria porta nel palese intento di «bucare» la squadra viola (oggi in maglia rossa), semmai si fosse lanciata completamente all'attacco, tenne testa con molto onore agli attacchi scarsamente pericolosi dei toscani. Poi, ruotò lentamente intorno alla metà campo e, quasi senza accorgersene, cominciò anch'esso ad azzardare qualche timida offensiva, sguarnendo in questo modo la propria area. Per la Fiorentina che fino a quel momento aveva morso il freno, il gioco era fatto. E Rozzoni, chiamato a sostituire Virgili, fece sua la partita, battendo per quattro volte il modesto Orzessek. L'atmosfera, pur trattandosi di un incontro valevole per la Coppa Grasshoppers, che la Fiorentina con il successo di oggi ha virtualmente conquistato, era quella del campionato. Poche migliaia di spettatori, ma brulicava la tribunetta d'onore dove si erano dati convegno, fra gli altri, Marmo. Foni, l'ex C.T. Czleizler ed il sampdoriano Orwick. La Fiorentina iniziò male con Prini, che mandò alle stelle un pallone piuttosto facile. La squadra tedesca arretrò il centro avanti Kordell tenendo l'ala sinistra Krame a spasso per il campo. Si vide subito che si trattava di una squadra modesta che, in ogni caso, non avrebbe pottuto costituire per la Fiorentina, un vero banco di prova. Al 10' uscì Virgili, ammaccato in precedenza, e Rozzoni venne a sostituirlo. I campioni non avevano apportato fino a quel momento, alcuna variante tranne quella di Orzan in sostituzione di Segato. Al 20' si ebbe la prima emozione: Julinho, rotti gli indugi, avanzò e da una ventina di metri fece partire un «pallone-razzo», che al fondo della rete preferì il crocicchio dei pali; così, tanto per non umiliare il portiere, che in 5 partite del campionato tedesco ha già incassato 11 goal. Nessuna paura. Montuori sembrò far cenno che non ci era da preoccuparsi e presentò a Orzessek il suo biglietto da visita. Questa volta fu proprio il portiere a non gradire la cortesia e si incaricò di alzare il pallone, che sembrava già in rete. Ma orinai Montuori era scatenato. Orzan lo lanciò da molto lontano e inutilmente il centro mediano Matzkowski tentò, di ostacolarlo. Montuori fece uscire il guardiano e rocambolò in rete il pallone. 1 a 0. Grosso sospirone dei fiorentini. Erano andati in vantaggio pur giocando in dieci, giacché anche Prini aveva dovuto abbandonare il campo. Al 43' lo sostituì Segato. E questo fu l'assetto quasi definitivo della Fiorentina. Rozzoni, subito dopo, cominciò ad uscire dal guscio. Fece la voce grossa, approfittò di un pallonetto che Magnini gli aveva spedito senza nessuna presunzione e lo scaraventò sotto l'incrocio dei pali. Era il 41'; Orzessek tentò inutilmente il tuffo. Era la seconda rete. Finì così il primo tempo, con Rozzoni semiparalizzato dalla gioia. Bernardini felice e la folla impegnata a spellarsi le mani applaudendo. Nella ripresa venne il meglio da tutta la partita. A Sarti fu preferito Toros, mentre i tedeschi presentarono Garten al centro della mediana e Harkner a sinistra. Era un rimedio poco cpnvincente. Convinse anzi che la difesa era più forte nel primo tempo. All'attacco solo il vecchio Klodt («mondiale» in Svizzera nel 1954) riuscì a dare pensieri. E il primo goal dello Scallke lo segnò proprio lui, verso la fine,con una prodezza personale. Dunque, l'incontro stava 2 a 0. Ma al 3' vi fu la terza rete della Fiorentina. Gratton, lanciato da Julinho non ebbe difficoltà a battere Orzessek. Lo Schalke presentò poi il terzino Sadlowski a mezzala destra; lo sostituì Kreischmann e uscì Laszig. Non cambiò nulla. I tdeschi avevano bisogno di toccare la pallatroppe volte ed era facile per i campioni d'Italia avere la meglio. Al 9' Rozzoni replicò. Ma era stato ancora Julinho a dargli il pallone. Lo stesso Rozzoni, ormai padrone del campo, dette la palla buona a Montuori che, scocca l 23', segnò da destra in corsa. E cinque. Klodt, anziano ma velocissimo (uno dei pochi nella equipe tedesca che non si buscò l'itterizia) trasse in ingano Cervato e, fuggito, fece raccogliere la palla in fondo alla rete al malcapitato Toros. Fu una audacia che Rozzoni fece pagar cara allo Schalke. Era il 30' quando l'«Orlando furioso» raccogliendo un cross dell'onnipresente Julinho, cross che Montuori aveva intelligentemente lasciato andare trovandosi coperto, portò le reti e la Fiorentina a 6. Un goal facile, di astuzia. Sembrò finita. Ma gli ospiti ebbero una ultima impennata di orgoglio. Volevano essere loro a pronunciare l'ultima parola. E' Kordel che fino a quel momento (35') aveva deluso, fece il bis. Rozzoni, che eruttava gioia, dinamicità, tecnica da ogni poro, si incaricò anche questa volta di gridare: «I più forti siamo noi». Raccolse un allungo di Segato e spedì la palla in rete. Gratton, sul finire, quasi non arrotondò. Poi il fischio di Piemonte, molto bravo, disse basta. | | Trascrizione secondaria non visualizzabile dall'utente | |
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