Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: La discussione sulla musica popolare in Italia Identità e uso del folk Pubblichiamo questo intervento di Giovanna Marini nella discussione sulla mu- sica popolare In Italia. Aggiungo it mio commento a quello di Pletrangell e Glal• me Pintor per quanto riguarda l'articolo «Perchè ha suc• cesso la musica folk » appar• so su l'Unità 11 9 agosto 1975. 'Non mi sembra tanto interessante trattare punto per punto il contenuto delle sel cartelle che Leoncarlo Setti melll dedica a questo argo• mento, quanto sottolineare che, soprattutto su l'Unità, è grave affrontare un pro• blema culturale con tanto di• simpegno. L'intero articolo è cosparso di « forse», « ph) o meno», «in vario modo», «il plú delle volte», «qua• sS ». S1 ha l'impressione che questa pletora di avverbi non stia ad indicare una giusta .... cnut c'ae o 10 ruta sia usata ogni volta che Set. ttmelll fornisce quelle notizie che invece dovrebbero essere sicure, senza k' quali c im possibile formulare un glu• dizio. Settlmelli ci getta in un baratro dl incertezza, come se l'unico paese che ancora non sappia cosa sia 1a musica popolare siri proprio l'Italia. Abbiamo una tradizione dl studi sulla musica e stilla col. tura popolare, abbiamo avuto uomini come Ernesto De Martino, abblamo un Istituto che da lui prende Il nome e ehe da anni si dedica alla cultura delle classi subalter• ne e alla musica di tradizione orale, abbiamo studiosi come Carpitella, Cirese; sono nati in Italia circoli dl studio, ricerca e riproposta del materiale. Gianni Bosio ha scritto molto proprio sull'uso dei canali di comunicazione di massa e suiVintellettuale alte prese con la cultura prole• tarla: ebbene, dopo tutto questo Settlmelli spiega, — anzi non spiega — che cos'è la musica popolare in un modo che è caritatevole definire «ambiguo D. Settimelll cita. sì, «Folklo• re e profitto» d: L. Lombar. di Satriartl, e elta anche San dro Portelli e la rivista «Il Nuovo Canzoniere», ll tutto provvisto abbondantemente di puntini di sospensione, che a riempirli, avrebbero cambia• to un po' quello che dal rife• rlmento di Settimelli sembra. essere 11 senso del brano, ma Il cita solamente 1n rlferl• mento alle critiche, che pol dal suo stesso articolo ab• bramo appreso con piacere essere unanimi, alla comparsa ell Settimelli a «Canto• nisslma ». Questo intorbida un po' tse ce n'era ancora bi• sogno fi senso di tutto lai'. Lcolo. Questo allora mi sole• gli come mal Il tono cos! riduttivo e spensierato pan lando delta «musica popola• re », come mai una cosí scoro certente assenza di consape• volezza della serietà del problema proposto e dl come sia stato già trattato. Insomma, Settlmeln sta semplificando proprio quando con due paro le ambigue e incerte cl Itn• troduce al problema: deve o no la cultura delle classi sii baitorne servirsi del canal! di comunicazione di massa e, se deve. come? Leggo con piacere che GM!) nie Pintor allarga :l proble• ria ai suol confini t'eri e al'• fronta il discorso su «cene » riproporre o comunque usare la musica dl tradizione orale. Non sl tratta di a purezza » o meno. si tratta semplicemente di scegliere it tipo di intcriento cui tura le che si vuole fare. Si può L ripropor tre la copia Identica del bra• no musicale di tradizione orti le e eon questo affidarsi ad un puro lavoro dl conserva. ¿lone del patrimonio ctnon vo• glia dtsruterne la va lidi ti> ma semplicemente chiarirei; 2) proporre la musica di tradì• Lione orale « in diretta » presentando il cantore o andandolo a cercare nel suo mondo abituale tanche su questo c'è molto da discuterei; 3) cl si pub ispirare al brano di mu• sica dl tradizione orale, cost come hanno fatto tanti com• positori, da Bnrtok a Mahler, da Strawinsky a Schubert, cogliendone un certo «spirl• to », come fanno anche alcu• ni gruppi attuali di musica «spontanea »14) sl può disarticolare 11 brano di musica di tradizione orale entraen• done gli e incisi musical! ti• plef » tquindi unici in quel tipo dl cultura e non comuni" ad altri mondi culturali) e esasperarli fino all' assorba• mento completo di quella par. ticolare « lingua » e alla pro. posta di una musica che e continua ». Io credo che tutto questo sia lavorare nell'ambito della « musica popolare »; ho sempre parlato però dl in• tervent.i culturali• modifizan. ti, e comunque apportanti un contributo al quadro genera. le della « musica popolare» in Italia. Non nentra affatto In tutto questo la canzone commerciale», e cioè quel. lct che nasce unicamente da una logic)) di consumo, vendila e profitto. Questa aderisce, anch'essa, alle pieghe storico. sociali di questo momento, ma un modo lutto negativo, hn un modo ehe non arric-chlscc culturalmente, anzi contribttisre al velocissimo deteriorarsi di ogni fenomeno culturale in un fenomeno puramente consumistico. Per questo rispondo all'articolo dl Settimelli, per- questo non e al'faLtd +e vtmo » come sent bra, bensì pericolo.sisshno. fl suo discorrere. Vorrei chi;' rive: della televisione si pas. sono fare tanti usi, imo del peggiori i` e Canconls»nna ». Per fortuna la televisione e t> Canzonlss:tilt, » non sono la stessa coca. Ora. se Setti• ntelil intendeva per e musica popolare» l'cspressivltit mtr sic•ale del proletariato• terra mente questa deve trovare spazio in televisione. ma ;;c• stendo in modo autonomo e globale Il tempo a disposizione per poter fare appunto una presentazione viva e de• gnt. Se Settimelli park) va rion a caso ha equivocato su] sl• gnificato duplice del termine «musica popolare») della riproposta commerciale dl que• sta musica. allora s'a bonis• situo come è fatta da Tony Santagata che non contrab. banda affatto 1l suo lavoro per un intervento ideologica• mente e politicamente infor• ma t o. Ma forse Settimelli non parla affatto dI cultura del proletariato, parla solo di canzoni un po' progressiste e un po' meno colonizzate dall'industria della canzone? Questo genere ha successo perché i discografici ce lo fanno sentire dieci ore al giorno e perchè tocca una problematica abbastanza semplice e « glova alle »: sono dati di fatto, saputi, accetta-t1, e dov'è Il problema? Il problema c'è, ed i' la vernice, Settimelli vuole dare una ver. nice «degna » 'alla merelfica• zone, vuole che nessuno sl permetta di criticare l'equi• voco e la malafede, vuole che si dieta e St tu ci hai proposto la vera cultura di base, quella popolare, parche ce l'hai proposta a "anto• ntssima", trasmissione popo• lare ». Neanche questo, nave• ce, si pair dire: anche Marla Carta ha cantato a «Canzo-tais.;ima », le sale canzoni non sono popolari nel senso set• timelliano della parola. anzi sono musicalmente molto dal'• fieli!, la sua voce non è un prodotto di consumo, è dl un'emissione diversa da quel. la di qualsiasi cantante di musica leggera, appunto per• chi' Maria Carta non è can-t.mte di nauti':t leggera, ben• sì una riproponitrlce dl musica anntadina. Maria Carta a a Cunzonlss!ma a si è presentata in modo demo, in• fatti non sta afl'attp cercando di convuncercl che 11 suo can• tare a s Canzonissima » e una operazione ideologicamente essenziale. Concordo con Glaime Pintor sui grossi rise hl dl e destar' cizzazianei, ai quali sl nn drebbe incontro volendo presentare alla telcci.,'one It, cultura >Ai questo caso musicale) delle cltssl t.cbalter• nc. Pl' un túU'o grosso discorso, tutto du fare: penso perir che certamente i canali df comunicazione di massa vadano usati per diffondere la canzone di tradizione orale tcontadina e urbana) cercando al massimo d: chiarire l'intervento culturale che st questa musica e con questi musica viene fatto, L'unica cosa che non si deve fare t proprio quella che cerca d fare Settimelli e nioi' ronfon dere. spacciare una cosa pe l'altra, adducendo a giustifì cazione 11 fatto che questo a pubblico place, che cosí a: folk » ha successo: al pub blico non puo piacere il false place agli industriali de:li canzone che cercano il etc, digno Immediate). c . qutnçi costruiscono II divo, il pre dotto, e li « (.'metano ». Que sia è unes lardea che il pub blico conosce bene e a c•t l' rassegnato. ma non è cln gli pi; tre la. Suche.• ben ' quindi »ludiu'e il modo pe usare 1 canali di comun:g, clone d; matita propr:o pe correggere questa distor.sion e mi dispiace ehe tutto qui sto Settimelli non l'abbia ❑c coro capito o non lo vogl:t capire. Giovanna Marini Nuovo Politecnic NICOLA IL MAI DI GR Dal mito alla rice
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