Area della trascrizione e della traduzione metatestualeTrascrizioni | Trascrizione Non markup - automatica: ANTINAZIONE In quest. giorni di prove duri.sime, mentre le residue forze del Paese, chiamate a raccolta dai partiti politici, si con-rentrons nelle formazioni partigiane e nelle squadre di difesa cittad.as; mentre alt spiriti di lutti quanti sentirono l'oppressione fascista si tendono anelanti er-so la prossima liberazione dall'oppressione nazista; mentre ogni italiano che aia veramente uomo si prepara coscientemente al rischio supremo, noi dobbiamo purtroppo ancora una volta rilevare l'esistenza di un'entinazione. Alludiamo all'atteggiamento dei molti elementi della nostra borghesia, in specie della cosidetta classe dirigente industriale commerciale finanziaria. Costoro si dichiarano disgustati dell'Italia e degli Italiani; nauseati del comportamento delle nostre popolazioni dopo il 25 luglio e del nostro esercito dopo l'S settembre; scettici sully possibilità di ripresa interna e di collaborazione internazionale. Essi condannano in blocco tutto e tutti: prefasci-smo, fascismo, badoglismo; criticano l'azione dei partiti antifascisti e soprattutto arretrano inorriditi di fronte allo spettro del socialismo. Nei ristoranti, nei treni, negli atri degli alberghi e sui seggiolini dei bar, questi individui emettono le loro verbose sentenze in cui trova la sua definitiva condanna il popolo italiano, non degno, secondo loro, di una condizione civile. Costoro dichiarano che il nostro popolo non merita che si faccia nulla per esso, e dicono che il solo atteggiamento logico — ora o subito dopo la guerra — sia l'espatr.o definitivo e la conseguente acquisizione di altra nazionalità. Questi signori dimenticano alcune cose. Essi — od i loro padri — furono i diretti responsabili del fascismo. Accusando noi ed i nostri compagni di antipatriottiamo aiutarono il dittatore — nel nome della Patria — a ribadire le catene al nostro popolo. Durante i ventun anni di fasciamo o servirono da volonterosi lacchè, intascando i premi della loro bassezza, o subirono il regime, atoni ed indifferenti, lasciando ad altri la cura di pensare e di " Verrà íl giorno in cuí . íl ferro non sarà legge e l'oro non sarà Iddio „ G. 8OV10 agiva per loro, e senza preoccuparsi se di - questo assenteismo potesse derivare danno al Paese. I più audaci esercitarono :1 loro spirito in barzellette politiche, creando nei circoli brillanti quell'antifa-seisms da solotto al quale abbiamo sempre preferito la sfacciata tracotanza dei gerarchi in orbace. Questi signori, parte-c.pando alla guerrs — in quanto non assegnati all'industria bellica o ad altre attività essenziali per it paese in guerra — seppero combattere contro anglo-americani, russi, francesi, Reci e iugoslavi, perché regolarmente inquadrati compivano, dicono, il loro dovere. Quando, dopo I'S settembre, vestendo l'uniforme di ufficiali, si trovarono privi di ordini o in possesso d iordini vaghi o contradditori, e quindi dovettero affrontare, forse per la prima volta nella loro vita, una vera responsabilità, non seppero trovare in se stessi altra iniziativa individuale che quella della fuga. Questi signori dimenticano ancora di non aver mai dato nulla al Paese e di avere invece molto preso, dimenticano di non aver mai rivolto la mente ai problemi essenziali della vita sociale perche chiusi — per lo più — nel loro cieco egoismo di casta. Ora costoro ai divono disgustati del no- Agli " ordini „ e ai " decreti „ del sedicente governo repubblicano fascista, rispondete con lo scherno e la irrisione. stro'popolo e si vergognano di essere italiani. E' tardi, signor. Prima dovevate vergognarvi, e di voi stessi, prima dovevate por mente all'esistenza di un popolo per dedicare ad osso la vostra attività e non ora soltanto per constatarne la vergognosa caduta di cui siete voi i primi responsabili, voi che avevate in mano le chiavi del Paese, l'industria, il commercio, le finanze, e che avete sostenuto o sopportato il fascismo anche quando ne avevate compres l'iniquità perché eravate troppo vili per combatterlo. Voi assenteisti, scettici e negatori dello virtù del nostro popolo, il quale ha molto peccato, ma al contrario di voi ha anche molto sofferto, voi siete e sarete sempre l'antinazisne. Voi non siete degni di partecipare alla rinascita del nostro popolo perché non avrete mai neppure 'I coraggio morale di rinunciare a tutto ciò che per voi è ideale di vita e di gettarvi con tutte le forze nel lavoro di ricostruzione. Varcate il confine ora o dopo la fine della guerra, e lasciate che il nostro popolo diventato serio grave pensoso per i lutti, 1, ravine e il molto pianto, inizi in raccoglimento operoso la aua fatica. II proletariato italiano sa che tutta la classe dirigente è in sfacelo. Voi ne siete i auperstiti rottami e nulls ai aspetta da voi. La vostra sparizione non susciterà rimpianti. Andate. Una nazione sí crea con la verità, con 1' audacia nella fede, col sacrificio. MAZZINI
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